Durante la notte non riesco a dormire.
Piango ogni secondo che passa e quando mi ricordo la motivazione per cui sto piangendo, ricomincio per poter disperarmi ancora di più.
Ludovic dorme ma ogni tanto si sveglia e mi abbraccia.
Non ho bisogno di questo per stare bene.
Voglio che tutto questo finisca.
Vorrei che questa specie di inferno si trasformasse in un paradiso.
"Bevi questa, ti aiuterà a calmarti durante la notte." Mi dice mamma porgendomi una tazza di camomilla.
"Non ne ho bisogno. Dovresti berla tu. Sto bene." Esclamo.
"Sophie, sei a pezzi. Hai delle occhiaie profonde come una fossa dalla quale non se ne esce più." Afferma abbracciandomi.
"Non mi importano gli abbracci, oramai quel che è fatto è fatto." Dico.
"Tua nonna diceva sempre che anche se un abbraccio ti può rompere le costole, almeno ti aggiusta il cuore." Afferma.
"Bella frase, ma al momento non mi rallegra nemmeno un po'." Ribatto.
"Sei proprio testarda, proprio come lo era lui. Ora voglio che mi prometti di salvarti e di combattere per quello che è giusto." Esclama sorridendomi.
Mamma è triste, ma cerca di nascondermelo per farmi stare meglio. Tipico del suo atteggiamento.
"Ti prometto che farò di tutto per salvarmi la pelle ma non combatterò per quello che è giusto. Combatterò per quello in cui credo." Affermo.
"Hai ragione, ora riposati. Buonanotte piccola mia." Dice baciandomi.
"A domani. Notte mamma." Esclamo.
Mi addormento per via della camomilla anche se so che non farà effetto ancora per molto...
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Science FictionPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...