Unexpressed Desires

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Il verde dei suoi occhi era ancora puntato al parquet, seduti a pochi centimetri di distanza, ma come se ci fosse un'immensa voragine tra loro. Dopo il caloroso e inaspettato abbraccio che Lei, di sua spontanea volontà, diede al Vampiro, si stanziarono per imbarazzo? Comunque sia, questo strano silenzio era accompagnato dallo scoppiettare del fuoco che ancora rodeva.

"Grazie.." Il Biondo intervenne.

Lo stupore nella sua espressione era notevole e anche un cieco se ne sarebbe accorto. Lei sorrise alzando lievemente lo sguardo per osservarlo solo con la coda dell'occhio. Sentiva che in lei il sangue scorreva molto più veloce, quindi o era imbarazzata o in soggezione, il Biondo sperava fosse la prima. Continuava a non capire il perché ora si sentiva così, il come fosse successo, il dove tutto avesse inizio. Ma la risposta era accanto a lui, Lei era la risposta alle sue innumerevoli domande. Quel silenzio stava diventando sempre più opprimente per quell'essere freddo e insensibile che era.

"Ti prego.. di qualcosa.." esordì freddo e quasi aggressivo.

"Che vuoi che dica?.." rispose lei con titubanza.

"Qualsiasi cosa.. ma smetti di tacere.. mi irrita!" rispose con controllo e determinazione.

"L'ho fatto volentieri.." disse dopo qualche secondo di silenzio.

Un cipiglio si formò nel bel faccino del Demone. Cosa stava cercando di dire, che discorso stava cercando di affrontare. Lo sguardo che le porse era di un punto di domanda, cercava di avvisarla che non capiva a cosa si stesse riferendo, cercava di intimarla a continuare il suo discorso.

"Si.. Cioè.. Darti il mio sangue.." disse sconnessa e intimidita.

"Oh.. Certo.. immagino sia così.." rispose un po' sorpreso.

Di scatto la Rossa prese la mano fredda del Biondo e si girò completamente verso di lui agganciando i suo smeraldi con l'oceano blu dei suoi. Un brivido secco e rapido si espanse sul corpo lasciandolo interdetto. Ogni fottuta volta che si guardavano brividi, scosse, scariche e vibrazioni estranee si emanavano sul corpo del bel Vampiro, e questo lo faceva infuriare ma allo stesso tempo si sentiva rinascere.

"Niall.. Come hai potuto ridurti così?.. Perché l'hai fatto?" chiese convinta e completamente connessa a lui.

"Marika.. io.." la risposta era troppo ovvia e irreale per lui, che spiegarla era quasi impossibile.

"Dimmi.. ti ascolto Niall.." disse accarezzandogli il palmo della fredda mano rilassandolo.

"Ero disperato.. Solo.. Sporco.. Ti avevo spaventato.. Ti avevo allontanata da me, te ne stavi andando e questo non potevo sopportarlo.. Non so cosa diavolo possa significare.. non so cosa mi stia succedendo e questo mi rende irascibile, violento e confuso.. Non ho più il controllo del mio essere, sto perdendo la ragione.. Tu.. Tu stai occupando ogni singolo mio pensiero.. il tuo profumo.. la tua immagine.. i tuoi occhi.. Marika.. sei il centro del mio problema.. Mi sta ossessionando, odio il modo in cui mi guardi, odio il modo in cui i tuoi occhi si incatenano ai miei, odio il calore insopportabile del tuo corpo, odio il ferroso odore di sangue che ora emani, odio il rosso e la lunghezza dei tuoi odiosi capelli... odio tutto di te.. Ma non ne posso più fare a meno.."

Ricevere quelle parole non era semplice, interpretarle ancora meno, tutto era contradditorio e Marika lo aveva capito. Niall aveva paura, non realizzava i sentimenti e la forte passione che li legava, aveva timore di lasciarsi andare e cominciare a vivere dopo centinaia di anni, aveva il terrore di amare. Non ne poteva più fare a meno, quindi il suo odiare era un apprezzare quelle qualità che elencò. Ora Marika era interdetta, elaborare la raffica di parole che le vennero scaraventate non era semplice. Sentiva un forte calore dentro di se, il blu dei suoi meravigliosi occhi le lasciavano scorrere, ogni singola volta, un milione di brividi in tutto il corpo e la pelle d'oca non tardava mai ad arrivare. Aspettava, il Biondo stava aspettando con ansia un cenno, una parola, un qualsiasi segno pur di interrompere quel silenzio ricreatosi.

"Perdonami.." fu l'unica cosa che la Rossa riuscì a far uscire dalle sue labbra.

La mano scivolò da quella del Ragazzo, le gambe ruotarono di 90 gradi e la testa tornò chinata sconnettendo gli occhi da quei pozzi blu. Si sentiva in colpa, anzi era convinta di avere tutta la colpa addosso, lei era scappata, lei lo lasciò lì, solo come un cane, dopo che sacrificò il padre per salvarle la vita. Solo ora si rese conto del grande sforzo che Niall stava facendo, solo ora capì quanto importante lei fosse per lui, quante occasioni sprecate per infilzare i canini nel suo collo, quante occasioni per strapparle via la vita, ma niente di tutto questo è mai successo. Tutto questo richiedeva un forte autocontrollo e una stabilità superiore a quella mentale. Lo scopo che aveva sempre avuto quel Dannato Vampiro era starle accanto, e solo ora lei lo capì, quello che voleva lui era stare con lei, anche se questo, non l'avrebbe mai ammesso a se stesso e quindi a lei. La fronte aggrottata e milioni di questi pensieri vacillarono nella testa della Fanciulla. Una forte sensazione alla bocca dello stomaco le diceva di seguire l'istinto che adesso fremeva per la voglia di unirsi a lui. L'azzurro dei suoi penetranti occhi incatenati con le rosee labbra di Marika, le fecero arrossare le guance, imbarazzata da quel stupido contatto visivo. Senza rendersene conto si stava torturando il labbro inferiore, mordendolo continuamente per lo stress e l'agitazione, una mano di Lui le accarezzò con dolcezza la guancia destra cercando di tranquillizzarla e comunicarle che tutto sarebbe stato semplice, normale, anche se di normale niente c'era, ne in Niall ne in Marika ne in quel macabro luogo, che con la luce del fuoco sembrava molto più una case che un covo per Vampiri. Quando quel familiare e freddo contatto sparì, un piccolo sbuffò lasciò le rosse labbra di Lei, pensava in un passo avanti da parte di Lui, ma quello che pensava e credeva potesse succedere, forse, era troppo per il Biondo e anche per la Rossa.

"Resterai qui questa notte... Non ti permetto di sparire ancora una volta.." disse lui, con il suo classico tono autoritario, che Marika amava più di qualsiasi altra cosa.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora