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Marika si svegliò abbracciata a Liam, e quando ricordò di averlo baciato non sapeva come giustificarsi, ma soprattutto non sapeva come giustificare quel suo gesto. Sapeva di provare qualcosa per il suo migliore amico, ma non erano sentimenti abbastanza forti da farla arrivare a commettere un gesto simile, si sentiva morire, doveva scusarsi e non dargli false speranze perché non voleva ferire l'unica persona che gli era rimasta, l'unica di cui si fidava, l'unica che ancora la faceva sentire sicura, nonostante tutto quello che accadeva. Si alzò e andò in cucina a preparare la colazione e intanto ripensava alla notte scorsa, era più che sicura di aver visto quella sagoma nera dagli occhi come il fuoco guardarla attraverso la doccia, riuscì a sentire l'odore del bosco, nonostante la stanza fosse zuppa di vapore alla vaniglia. Doveva tornare nel bosco e cercare di capire qualcosa ma era spaventata dell'ignoto, aveva paura che non si fosse fermato a delle spinte e a delle percussioni, ma che si fosse spinto oltre, uccidendola. Marika sobbalzò quando si accorse che Liam si era svegliato ed era appoggiato sul banco cucina e la stava fissando

"Buongiorno, tutto bene?" le chiese Liam baciandole teneramente la guancia.

"Buongiorno, da quanto mi stavi fissando? Mi hai spaventata a morte!" disse lei con un tono acido

"Da poco, e se non ti conoscessi così bene, direi che stavi pensando a qualcosa, e mi domando cosa fosse? Spero non quell'ombra che ti ha spaventata nella doccia..." le disse Liam

Marika sorrise falsamente negando con la testa, pensava agitata a quella dimostrazione di affetto che aveva dato a Liam, si sentiva in soggezione, non lo avevano mai fatto, le labbra di lei non avevano mai sfiorato il corpo di quel bellissimo ragazzo. Era turbata, ma a quanto pare Liam lo apprezzò e basta, non era abituato alle dimostrazioni d'affetto da parte della ragazza, sapeva che non era semplice per lei baciare anche solo sulla fronte qualcuno, i baci erano ricordi troppo profondi per lei, ma si vede che in quel momento lo necessitava. Lui le sorrise avvicinandosi a lei per abbracciarla dolcemente, lei come sempre ricambiò accarezzandoli i capelli morbidi e profumati di lui. Sorrise a quel contatto tanto dolce da parte sua, dopo essersi staccati la fanciulla gli porse la tazza di latte e caffè dandoli dei semplici cereali. Liam accettò molto volentieri e fecero colazione insieme.

Niall ribolliva di rabbia ogni volta che quel tipo le era accanto, perché gli sta mandando in fumo il piano di tormentarla per poi assaporare il suo sangue dolce. Era appollaiato sul ramo più basso dell'albero che dava sulla finestra della cucina, aspettando che lei fosse sola. Ripensò alla notte prima con suo padre, che per non essere scoperto dovette uccidere brutalmente una povera ragazza che era andata a comprare le medicine alla madre morente. In un certo senso gli dispiaceva, ma doveva farlo per non subire l'ira di suo padre a causa di tutte le sue menzogne. Si fece sera e vide che finalmente Marika era sola e da come era vestita ipotizzò che stesse per uscire, la vide prendere la borsa e spegnere le luci del soggiorno, poi sentì la porta chiudersi. La seguì da casa sua al parco, dove si era stesa a guardare le stelle, era bellissima in tutta la sua semplicità, i capelli che svolazzavano al vento, il corpo in perfetta sintonia con il prato su cui era appoggiato, le mani che ogni tanto toccavano il volto per scostare i capelli. Il vento che portava al suo naso il suo odore di sangue e vaniglia, era una droga per lui, gli occhi si scurirono, la gola iniziò a grattare e le vene iniziarono a pulsare in tutto il suo corpo. Voleva saltarle addosso e assaporarla in tutta se stessa, ma non riuscì, qualcosa dentro di lui lo fermò, e lo spinse lontano da lei, nel bosco. Tornò a casa, in camera sua, dove l'odore di lei si sentiva ancora. Si addormentò con l'immagine di lei nella sua mente, e come le sere precedenti, la sognò, sempre lo stesso meraviglioso sogno, lui, lei. Non sopportava quel tormento, non si spiegava il tutto, non capiva il senso. Svegliandosi di colpo, come ormai da giorni succedeva, decise di sgattaiolare fuori e raggiungere il confine per incontrare Louis, lo chiamò dicendoli che aveva bisogno di lui assolutamente.

"Amico che ti prende... sei più pallido del solito.." il moro scherzò, era unico nelle battute pessime nei momenti meno opportuni. Niall lo guardò con sguardo glaciale, Louis capì che questa volta non si scherzava, c'era qualcosa di serio.

"Lou.. devo raccontarti quello che mi succede.." disse con voce roca, gli raccontò tutto quello che gli capitò in quei lugubri giorni, Louis si mostrava interessato e sorpreso per il ripetuto sogno che il biondo, sapeva che quella ragazza avrebbe portato la luce al vampiro, ma non sapeva se lui era pronto a questo, ripartire da capo, riaccendere i sentimenti e ricominciare a vivere, almeno in senso metaforico.

"Niall... secondo me.. dovresti provare a conoscerla.. a instaurare un rapporto di amicizia.. evitando di continuare a spaventarla.." disse il moro aspettando la reazione del biondo. Si aspettava i canini fuoriuscire e i suoi occhi color mare diventare neri e pieni di rabbia, ma non fu così, lo vide perplesso, pensieroso. Si avvicinò a lui cercando di capire le sue intenzioni. Niall alzò il volto velocemente spaventando Louis, i suoi occhi rosso sangue e le vene rialzato sotto essi lo rendevano un vero e proprio mostro.

"Lou come potrei... io non so da dove cominciare.. è troppo pericoloso.. e il suo sangue.. mi attira troppo.. non posso starle troppo vicino.." disse con la voce roca e impastata di rabbia. Louis gli circondò le spalle con un braccio sorridendoli.

"E' ormai un mese che la tormenti e non l'hai nemmeno sfiorata se non annusata come fanno i cani.. su Niall impegnati.. vedi se stando con lei quei sogni si bloccano.. magari è solo un forte desiderio di conoscerla.. programmi il futuro non sapendo che razza di persona sia lei veramente.. poi magari ti sconvolgerà.. in meglio.." il Demone lo guarda sorridendo malignamente, in quel momento lo avrebbe strangolato per la sua espressione che gli fece fermare il cuore. Niall sorrise sapendo di aver spaventato il suo migliore amico, pensò alle sue parole, tentar non nuoce si ripetè, ora il problema era, come faceva ad avvicinarsi a lei?

"Lou.. come faccio?" chiese sapendo che il suo lupo lo avrebbe aiutato sicuramente, il licantropo sorrise per la decisione presa e gli spiegò che dovrebbe ricominciare la scuola, cercare di inserirsi nell'ambiente e giocare le sue carte, Niall sapeva che sarebbe stato molto rischioso ma qualcosa lo incitava sempre di più a confermare l'ipotesi di Tomlinson. Ora restava che abbindolare il padre e iscriversi al college che la dolce innocente fanciulla studiava insieme a quel verme del suo amico.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora