Let's Talk About Us

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"Ragazzi che ne dite se andiamo a far un... Oh ma che diavolo!"

Furono interrotti dalla trionfale entrata di Harry. Con uno scatto felino e un imbarazzo che aveva ormai riempito la stanza, Marika si alzo da terra contemplando il bellissimo pavimento della stanza. Niall invece sembrava infastidito ma completamente indifferente alla presenza di suo fratello.

"Che diavolo vuoi Harry" chiese con ferocia.

"OH andiamo Nello... Non fare l'arrogante con me, non funziona... Volevo chiedervi se vi andava di fare una passeggiata" chiese sbeffeggiando Harry.

"Io vorrei passare al cimitero" disse sussurrando la ragazza.

Niall la osservò, minuta e ricurva in sé stessa, sapeva che per lei era sacro ogni lunedì passare al cimitero, avevano ormai perso la cognizione del tempo, troppi avvenimenti tutti insieme. Gli si avvicina lentamente per no spavenmtarla per poi cingerle i fianchi con un braccio formando piccoli cerchi con le dita, la fissa intensamente e cerca di formare un'espressione del tutto rassicurante. Il risultato scarseggia dato il cipiglio di confusione che le si piazza al centro del viso. Allora il Vampiro decide di sorridere e far un piccolo cenno con la testa per farsi capire meglio.

"Mamma, ogni giorno che passa la mia mente mi porta ad essere più convinta di quello che provo. So che se fossi qui con me mi guarderesti dicendo che gli occhi miei son a forma di cuore. Mi sento sempre in completa soggezione quando lui è intorno a me, mi sento come se mille bufali corrono impazziti nel mio stomaco, quando solo mi sfiora milioni di brividi percorrono la mia spina dorsale e accendono in me istinti ancora sconosciuti... Son successe un sacco di cose. Sai che mi rimproveravi, dicendo che dovevo smetterla di rinchiudere la mia mente sui libri di fantascienza e che tutte quelle cose non esistevano... Be mamma, Niall il biondo che tanto mi destabilizza è un Vampiro." singhiozzi.

Marika era seduta su quel mucchio di fogliame con le lacrime agli occhi, vederla in quello stato rendeva le fitte al cuore ancora più dolorose, sentiva come se qualcuno stesse cercando di strozzare il suo cuore, come se mille coltelli lo infilzassero, e l'agonia diventava sempre più difficile da sovrastare. Le gambe incrociate, le mani che cercavano disperatamente di fermare le lacrime correnti dal suo viso candido macchiato da piccoli puntini rossi. Ma ad osservarla non era solo lui, suo fratello, disteso su un ramo con una gamba e un braccio a penzoloni, stava ammirando la bellezza mentre con mano tremante e con paura di rompere qualcosa, accarezzava la foto che mise in onore dei suoi genitori. Un tonfo sordo lo liberò dai suoi pensieri. Harry si stava avvicinando a Marika con passo lento e mani in tasca.

"Ehy piccola... Tutto bene?" una voce roca interruppe i mille pensieri che frullavano nella testa della ragazza. Quando con riluttanza alzò lo sguardo, fu un po delusa nel vedere Harry e non il suo bellissimo ed impossibile Demone.

"Si si... È semplice routine" rispose con una smorfia più che sorriso.

Lui le sorrise porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi, ma d'un tratto una leggera brezza le percorse le braccia intrufolandosi tra i milioni di ricci che possedeva. Si girò di colpo sorpresa di quel venticello, trovandosi faccia a faccia con il suo Biondo.

"Vieni ti aiuto" disse cervando di essere il meno rude possibile.

Gli sorrise cercando di far sembrare tutto apposto, ma nemmeno lei era sicura di essere così convincente. Il Demone posizionò le sue possenti braccia una sotto le ginocchia e una sulla fascia alta della schiena e con un semplice movimento si alzò da terra, non staccando mai lo sguardo dalla fanciulla ormai cresciuta sulle sue braccia. Le si allaccio automaticamente al collo freddo del ragazzo, appoggiando poi la testa sul l'incavo del collo, non voleva scendere da li, il suo contatto era tutto per lei, sentirsi finalmente viva e desiderata sprigionava in lei una lucentezza e una instabilità che la rendeva viva. Ma poco durò, le sue gambe furono liberate tenendo però stretta la sua schiena, trovandosi così completamente a pochi centimetri dalle labbra più invitanti che conosceva. Con velocità quasi vampiresca lei lasciò un dolce e veloce bacio a stampo sulle labbra del sorpreso Niall.

Erano passati ormai altri cinque giorno dall'ultima volta che erano stati a casa di lei, c'era ancora il suo borsone vicino al divano. Marika era in doccia, e lui intanto era qui in questo divano ad aspettare che tornasse da lui. Doveva essere aiutato, doveva capire e comprendere cosa stesse succedendo. L'acqua scorreva sul corpo di lei, sentiva esattamente quante gocce si infrangevano per terra e l'unica cosa che riuscì a distrarlo furono le sue fantasie.

Voltandosi verso le scale che conducevano alle camere, notò una figura slanciata, la pelle era candida e ricoperta da piccole gocce d'acqua, le curve sensuali di quella creatura, catturarono con molto interesse, gli occhi del Demone seduto in quel divano. Scorrendo la sua figura si rese conto che era fasciata da un semplice asciugamano lilla che copriva solo dal seno alla metà coscia. I sui lunghi capelli erano zuppi e contornavano con eleganza il suo bel viso. Poi fu accecato da quel smeraldo quasi surreale dei suoi occhi. Un sorriso imbarazzato prese possesso delle angeliche labbra di lei, dove poi con quasi timore le fece un cenno sussurrando un ' vieni in camera' accompagnato dalla sua figura che si giro uscendo di scena. Senza pensarci minimamente con scatto felino era già appoggiato allo stipite della porta e davti a sé c'era lei di schiena. In quel preciso istante con lentezza e una sensualità divina fece scivolare l'asciugamano lungo il suo corpo mostrando così la sua pura e splendente nudità. Spalle spigoloso e strette accompagnavano una schiena magra e sexy, due fossette erano posizionate sulla fascia lombare che poi davano spazio ad un sedere quasi marmoreo. Dentro se una lotta tra Vampiro e Demone cominciò. L'istinto però vince su tutto. Senza nemmeno accorgersi era già dietro di lei, un inebriante profumo di vaniglia prese possesso delle sue narici accompagnando così i suoi movimenti. Cominciò col sfiorare le spalle per poi seguire la linea tracciata dalle scapole alla spina dorsale finendo così ai due puntini di venere. Con ferocia la prese per i fianchi facendola girare verso di se. E lì, solo in quel preciso momento in cui la sua pelle nuda toccò la sua figura, quando quel smeraldo si impossessa del suo nero tenebra, si rese conto che l'involucro che sosteneva il suo cuore era ormai solo un mucchio di polvere.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora