Jealousy And Love

58 5 0
                                    

6:45 il suono di quel strumento perfora timpani riecheggia per la stanza e Marika cerca in tutte le maniere di estraniare da lei quel rumore. Dopo poco arrendendosi lascia un enorme sbuffo alzandosi dal suo letto. Erano giorni che non toccava quelle lenzuola di seta, le sue dita sfiorarono quel tessuto lasciandosi innebriare dalla soffice e morbida sensazione che lasciava quel tocco. Alzandosi lentamente dal letto percorse quel piccolo spazio arrivando all'armadio, e lì in quel istante si voltò verso la sua grande finestra per scrutare quei due puntini rossi che l'avevano spiata fino ad allora, ma di loro nessuna traccia. Il campanello suonò e la Rossa, senza curarsi del suo outfit, corse giù per le scale e si precipitò sulla porta. Aprì e con stupore vide un affascinante Liam davanti a se.

"Ehy!" sorrise il castano

"Liam? Ehy.." disse lei arrossendo un pò, sentendosi in fallo.

"Posso entrare?" chiese con dolcezza.

Annuì chinando la testa e spostandosi lentamente per far passare il suo migliore amico. Chiuse la porta per poi osservare attentamente la schiena del bel ragazzo con lei, aveva una semplice maglia a maniche corte bianca che fasciava le sue muscolose spalle per cadere stretta nel ventre, un jeans scuso non troppo stretto fasciava le chilometriche gambe e poi una camicia a quadri rosso nera legata nel ventre. Lui si girò di scatto guardandola fissa negli occhi, l'espressione era quasi disperata, sembrava stesse cercando di capirla solo guardandola. Si sentiva nuda, non per la sola maglietta che indossava ma perché si sentiva penetrare da quello sguardo che ormai conosceva da troppo tempo.

"Penso che noi dovremmo parlare..." disse Liam cercando di mantenere stabile il suo tono.

"Io... Si credo... Credo di si... " disse lei abbassando lo sguardo sconfitta.

"Dimmi che succede Marika... Sono quasi quattro giorni che non ti presenti a scuola, non mi rispondi al telefono e non mi parli... Io, io voglio che tu stia bene, son successe troppe cose qui dentro che forse nemmeno posso immaginare... Chiedesti il mio aiuto... Ed ora nemmeno mi guardi.." la voce seccata e triste.

"Liam... Sei la cosa più vicina ad una famiglia che io abbia mai avuto... Sei sempre con me e non mi abbandoni mai, cosa che nemmeno io farei quindi ti prego, perdona la mia assenza, avevo solo bisogno di star tranquilla e di esternarmi dal mondo intero..." disse lei avvicinandosi con estrema lentezza.

Liam con due passi la raggiunse e le avvolse il vento tirandola a se come se non si vedessero da anni. Le mani di lui fasciavano completamente i fianchi di lei e senza nessuna malizia o superficialità la prese in braccio facendole così allacciare le gambe attorno a lui. Quel contatto così fraterno le fece ricordare quanto lui fosse stato importante e quanto lei lo avesse sempre e solo respinto. La stava toccando, la stava sfiorando e questo non stava dando fastidio, si sentiva comunque a casa, nessun brivido, nessun ripudio, solo solievo. Il castano senza fiatare cominciò a camminare verso le scale per poi portarla alla stanza da letto, quando furono davanti all'armadio le lascio le cosce invitandola a scendere da quel abbraccio quasi vitale. Grugnendo in negazione scese stanca e gli lasciò un sorriso smagliante invitandolo a sedersi sul letto. Dopo pochi minuti uscì dal bagno con addosso un jeans stretto e chiaro abbinato ad una camicetta celeste pastello, sorrise al suo migliore amico e prendendo la sua tracolla viola si incamminarono verso scuola.

Dov'era? Dov'era finita? Il Demone stava impazzendo cercando tra quelle inutili sacce di sangue dove fosse la sua donna. Girandosi intorno la vide varcare la soglia abbracciata a quel insulso umano, lei cingeva il fianco di lui e lui le sue spalle. La vista si offuscava e le sue iridi stavano prendendo un colore totalmente poco normale e forse nel luogo in cui si trovava non era propriamente il caso. Ma dentro di lui c'era qualcosa che bruciava, una sensazione sconosciuta, un involucro di dolori e amarezze che lo fecero piegare in ginocchio.

"Niall!?"

Una voce cristallina presuase i sensi di quel ragazzo che stava, ora, accasciato atterra strigendosi la maglia sul petto per riuscire a placare il dolore. Con la vista annebbiata riuscì comunque a scorgere la camicetta blu della ragazza che tanto bramava, che tanto avrebbe voluto possedere, ma senti delle braccia troppo mascoline addosso che lo fecero innervosire e lasciar uscire un ruggito animalesco dalle labbra. Si lancio a terra divincolandosi da lui quando senti un dolce profumo di vaniglia scontrarsi con il suo viso. Era lei, era il suo petto dove posava il viso, era lei ad averlo salvato da quel dolore che ora era semplicemente un ricordo lontano. Aprì gli occhi, la vista era ancora annebbiata ma con il passare dei secondi tutto prendeva forma e senza rendersene conto trovò intorno a lui un ammasso di persone. Sguardi preoccupati e spaventati erano puntati su di lui, cercò di nascondersi di più sul petto di lei e quando sentì due dolce e lisce mani sul suo viso, capì che in tutto questo era lei che proteggeva lui, non lui che proteggeva lei.

"Tesoro ascoltami, ora Liam mi aiuterà a portarti in infermeria così saremo al sicuro... E potrai raccontarmi cosa sta succedendo..." disse sussurandogli all'orecchio.

"No" disse arrogante e staccandosi da lei.

"Niall ti prego" disse lei cercando di farlo ragionare.

Ma in meno di tre secondi si alzò lasciando tutti interdetti e si diresse fuori scuola. Gelosia. Dentro di sé solo gelosia.

Non capiva, non riusciva a giustificare quel suo inutile comportamente, stava solo cercando di proteggerlo, di aiutarlo. Era seduta su quel banco ma non ascoltava, dentro di lei c'era qualcosa che non funzionava, c'era un miscuglio di sensazioni e sentimenti che combattevano e combattevano, forse per uscire ed esplodere. Sapeva che quel Demone era diventato come ossigeno, come acqua fresca dopo una serata di solo alcool, aveva bisogno di lui come lui aveva bisogno di lei, e di questo ne era sicura. Mille domande, di cosa aveva realmente bisogno quel Biondo ossigenato, del suo sangue? Questa era una di quelle, frullava per la sua testa e non le dava pace. Cosa mai poteva esserci tra loro? Come poteva avere qualcosa con lui se era effettivamente morto? Cosa realmente voleva da lei? Ne era innamorata? E questa si che era una domanda molto profonda, scava completamente dentro di lei, ogni angolo più oscuro della sua remota mente veniva aperto per dare una semplice risposta. In quel momento la porta dei sentimenti si spalancò travolgendola del tutto. E proprio in quel momento capì che era veramente fottuta.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora