“Girati..” Disse con estrema voce erotica.
La prese per la vita e la fece voltare, lei ruotò con una leggerezza inaspettata, addolcendo la selvaggia forza che l'impeto gli aveva dato, provocandogli un infantile stupore. Nel suo animo si mischiavano una tenera ingenuità forse dovuta ai tanti anni di solitudine, ad un ancestrale istinto carnale. In un attimo le scivolò sopra, lei distesa, sul letto, sorreggeva la testa con le mani, socchiuse gli occhi e attese di sentire il suo membro cancellarle la linea fra la sua intimità. E inziò il gioco. Sentiva le sue labbra sfiorarle il collo in baci leggeri, mordicchiarle i lobi delle orecchie. Il calore avvampava l'aria, che inalata diventava un profondo sospiro, poi un sommesso gemito. Con le mani le raccolse i seni, erano le mani di un uomo scolpite da una vita di fatica e pur percependone la forza, giocavano con i suoi capezzoli così dolcemente. Poi le sussurrò qualcosa all' orecchio.
“Sei bellissima” Dapprima timidi complimenti.
Lei strinse i glutei per saggiare meglio il suo membro che si irrigidiva e cresceva e con questo l'eccitazione, girò la testa di lato appoggiando una guancia sul dorso delle mani conserte sul cuscino profumato.
I timidi complimenti divennero parole infuocate e le parole infuocate libidinose sconcezze , fra feroci respiri cominciò un lento e profondo movimento, a nascere un crescente bisogno di completezza.
“Mi amerai per sempre?” chiese lui con affanno per il repentino movimento.
“Fino a quando mi amerai tu..” rispose lei dannatamente presa da un orgasmo.
“Allora per SEMPRE..” rispose lui guardandola fermamente sugli occhi lasciandole poi un sorriso di puro piacere.
Se n'è andato. Marika restò lì, ferma ad ascoltarsi, ad ascoltarsi cuore e corpo, il suo odore sulla sua pelle. Immobile, non si alza da quel incantevole involucro di sentimenti, impregnata di lui, ripercorrendo la scia dei baci, delle carezze, sente ancora le sue mani spregiudicate che l’hanno esplorata ovunque, la sua bocca che brama sulla sua, la tenerezza prima, la passione, quasi violenta, poi. Lo ama, con ogni centimetro del suo corpo, con ogni battito del suo cuore, con ogni respiro. Farebbe qualsiasi cosa per averlo con se, una vita, o dieci minuti, non importa . Se n'è andato. Lo sapeva che non sarebbe mai restato, i sentimenti era troppo per lui. Lo sa che lui fa solo sesso con lei, ma aspetterai che quel bel Biondino torni, quando vorrà, per arrendersi ancora, ancora e ancora. Resa schiava dall'amore, per lui e dal non amore per se stessa. Sola, come sempre.
Gli occhi bagnati dalle innumerevoli lacrime, non era solita fare certi sogni, non si era mai spinta così oltre con la fantasia, era la prima volta che sognava e immaginava di far l’amore con qualcuno, ma quello che la spaventava era proprio il protagonista del suo sogno. Niall. Anche in quel sogno/incubo se ne era andato, non si smentiva la sua dura corazza, l’aveva lasciata a bramare sulle mani immaginarie che la toccarono, era completamente scossa, il suo basso ventre pulsava ancora per l’insolita fantasia. Non aveva mai provato certe sensazioni, non sapeva cosa si provasse ad unirsi con un’altra persona, non si era mai sentita pronta, non aveva mai lasciato a nessuno il permesso di insinuarsi nel suo cuore ormai freddo e deserto. Ma lui senza nemmeno bussare, aveva preso completamente possesso di quel deserto. Aveva paura, sapeva che lui non ricambiasse o almeno intuiva, ma se non fosse stato così, non sarebbe stata in grado di affrontare la sua prima relazione, non sapeva in cosa consisteva, non sapeva quali fossero le regole o i limiti da rispettare, se ce ne fossero stati.
Il divano era sempre più scomodo, non capiva cosa gli fosse preso, come aveva potuto avvicinarsi così tanto a quella ragazza senza avere il desiderio di sbranarla, ma solo di possederla con tutto se stesso, non solo carnalmente ma anche sentimentalmente. Che schifo, provava ripudio per se stesso, era delirato, il suo corpo stata perdendo il controllo. Sentì uno strano eccitamento in casa, sentì le lenzuola della ragazza spostarsi velocemente, aveva sognato, un incubo, oppure qualcosa di proibito, non riusciva a decifrare quale fosse la risposta adatta. Non riusciva a leggere il pensiero, anzi non voleva, si era promesso di essere crudele con tutti, i pensieri delle persone ti possono soggiogare, manovrare o impietosire, lui non aveva paura di niente e quindi non gli interessava sapere cosa pensassero le persone. Sentiva l’orologio ticchettare, era seduto, tra le mani un semplice bicchiere, mentre aveva gli occhi sgranati rivolti verso la mia immagine riflessa sulla vetrina dove la ragazza teneva i suoi CD e il pendolo da cui proveniva il ticchettio. Era Lì, sbarbato, con la camicia nera aperta dal caldo, la bocca spalancata, con la gola e la bocca secca dalla voglia di sangue. S’iniziavano a schiarire le idee ma non completamente. Si sentii fuori dalla stanza il cinguettio di un passero che si stava adagiando sulla ringhiera e continuando a cinguettare il Vampiro bramoso di sangue. Poi una domanda gli passò per la testa, Perché amare? Cosa avrebbe avuto di così importante? Perché è bello sapere che hai bisogno di qualcuno che ha bisogno di te. Per vivere, per parlare, per sfogarti, per amare, per passare una vita tranquilla, dove nessuno vuole uccidere nessun’altro. Chiunque, come lui, invece, passa l’esistenza pensando come rubare vita agli altri. E l’amore è l’unica cosa che può distogliere dal voler uccidere gli altri, e un continuo scambio di vita. Dopo aver sentito la sua coscienza, emise una profonda risata. L’amore ti allaga il cuore, te lo trasforma in una spugna, e te lo riempie così tanto che poi scoppia, e quando scoppia l’acqua trabocca, sù fino alla mente, poi all’anima, e allora hai bisogno di scappare. Distante nel corpo e nello spirito, presta sembianze e parole a chi le si rivolge. I pensieri si offuscano in una nebbia invasiva, che lo allontana, che lo estranea. Si ferma ancora una volta davanti alla sua immagine riflessa nella vetrina. Allunga il collo. Si morde le labbra spalancando gli occhi. Le convulse luci accecanti illuminano, ora, delle punte di mani affusolate, di quelle mani, ora un profilo candido e innocente, quel profilo che lui adora osservare per numerose ore della notte, ora uno squarcio del ritmo che risuona in un corpo, in quel corpo. Si è fermata sulla porta. Immobile fissa la profondità spaziale davanti ai suoi occhi, che cela e svela in un'alternanza dolorosa e inarrestabile il suo corpo coperto da una misera maxi maglia, il suo tenero pigiama che Niall aveva sempre amato sbirciare dall’albero, l’eleganza e la sensualità in cui le ricade sul corpo.
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Beautiful -Niall Horan-
FanficDue creature si incontrano in una sola persona. Lei una semplice ragazza. Lui un Demone. Un miscuglio di Paura, Angoscia, Terrore ma anche di Passione, Dolcezza e Amore.