Sangue, intorno a lui c'era solo sangue, il suo istinto aveva preso il sopravvento ed era finito in un vicolo disperso nelle periferie di Londra. Aveva attirato a sé troppe vittime, c'erano due anziani, due donne giovani e tre uomini d'affari, nessuno di loro però era morto. Respiravano, segno che la ragione era ancora sana e presante in lui. Cosa stava combinando? Il suo corpo smise di rispondere e fitte laceranti colpirlo il suo povero cuore, un dolore che nemmeno un Vampiro riusciva a sopportare, un ansimante sofferenza stava diventando un agonia interrotta. Niente e nulla riusciva a fermarle, erano giorni che lottava contro queste incessanti fitte. La vista cominciò ad annebiarsi di nuovo ma questa volta non dava segno di riprendersi, un'ultima fitta e collassò a terra privo di sensi e di vita.
Girava a vuoto per la stanza, Niall era sparito, non era a casa, non era nel bosco, non era a scuola, al parco, non c'era da nessuna parte. Dentro di lei sentiva, sentiva che qualcosa non andava, sentiva come un vuoto enorme che creava una voragine al cuore sentiva di essere finita nel baratro, sentiva che niente era al posto giusto, sapeva che non stava bene e aveva bisogno di lei. Cercò di reprimere un pò l'angoscia che le scorreva sulle vene e con istinto quasi suicida si precipitò fuori casa, cominciò a camminare ma poi presa dall'adrenalina cominciò ad accellerare il passo e senza nemmeno accorgersene stava correndo respirando a stento. Dove? Non lo sapeva nemmeno lei, stava solo ascoltando il suo cuore ed esso portava solo ad una parte, nella radura dove nascosta c'era casa di Niall. Ancora con il fiatone spalancò l'enorme entrata urlando con tutta sé stessa.
"Niall!" un urlo quasi strozzato, angosciato, ansimante, dolorante.
Nessuna risposta, nulla, il nulla più totale. Dove stava, dove si era cacciato. Cerco di rilassare i polmoni per cominciare a respirare e fornire l'ossigeno necessario al cervello per ragionare. Si concentro sulla figura di quel bellissimo Demone. Le sue gambe lunghe e magre erano contornate da dei bellissimi e semplici jeans neri, ove il suo bacino era poi fasciato da una cinta semplice in cuoio, una polo bianca rendeva difficile immaginare quale candido e semplice addome possedesse, un semplice giubbotto in pelle nera per dar così il tocco di aggressività che tutti si aspettavano. Un brivido. Si concentro sul viso, un mento scolpito ma non eccessivamente prorompente e spigoloso accompagnava una bocca sottile nella quale si nascondeva un bacio, un bacio non ancora dato, non ancora assaporato, un semplice nasino divideva due pozze azzurre, il mare poteva solo invidiare quel celeste, più si concentrava più quegli occhi trasparivano, un rosso violaceo prese possesso delle iridi fino a contornate anche tutto l'occhio. Una fitta. Non capiva dove fosse, non riusciva a capire cosa ci fosse intorno a lui, era un posto sconosciuto. Concentrazione. Sapeva che stava funzionando, stava cercando di comunicare con lui, stava cercando di contattarlo, stava provando l'ultima sua risorsa, non sapeva più cosa fare se non tentare l'inverosimile. Odore rancido. Non capiva, intorno a loro non c'era nulla, solo un enorme portone. Dietro Niall c'era questo enorme cancello, sembrava portasse ad un capannone abbandonato, ma dove? Dove diavolo era? Strinse gli occhi e fu nero per pochi secondi, poi davanti a lei l'orrore. Un'altra fitta. Il Vampiro era appeso ad una corda, i suoi polsi legati lo tenevano sospeso eretto in aria, sembrava ricoperto di gocce di sudore, sembrava come se stesse soffrendo e lei non eri con lui a salvarlo dalla sua agonia. Il viso parlava chiaro, soffriva, soffriva e gemeva di doloro. Un colpo. La Rossa aprì di scatto gli occhi cercando di ristabilire il contatto visivo con il luogo intorno a lei. Dove diavolo ero quel maledetto posto, poi un flash. "Rottermore" era un'insegna, vicino al cancello, prese il telefono e compose con necessità assoluta il numero di Liam.
Sospeso, era sospeso nell'aria, il suo corpo era ormai anestetizzato dal lancinante dolore che provava. Le mani era insensibili, ma sentiva comunque un sfregamento sui polsi ad ogni minimo movimento. Piccole gocce di sudore rigavano il suo immacolato viso, un odore disgustoso pervase le narici di Niall, fogna misto a muffa e acqua stagnante. Solo nel momento in cui senti chiamarsi da una voce, troppo lontana per capire chi fosse, apri così gli occhi. Intorno a lui il nulla, era tutto deserto, solo una seggiola era posizionata vicino a lui. Sembrava un capanno abbandonato da anni, ma chi lo aveva portato li?
"Fratellino ti sei svegliato" una voce roca rimbombò esageratamente.
Il Demone dentro di sé chiese il libero arbitrio del suo corpo, troppo debole per respingere ogni comando lasciò cadere le sue difese. Gli occhi si ignettarono di un nero pece facendo poi aumentere il sudore e mettere in rilievo tutte le vene del corpo. Ruggì con rabbia e aggressività contro quel maledetto Vampiro che l'aveva legato li, ma una fitta presa possesso del suo corpo. Un ringhio. Scosse elettriche trapassarono tutti i suoi, ormai secchi, vasi sanguigni procurando dolore. Un gemito. Un'altra fitta, un coltello affilato penetro il petto e roteò non contento del già fittizio dolore. Ma in realtà nulla lo trafisse. Aprì un solo occhio sorgendo il viso preoccupato del Riccio davanti a lui.
"Niall ti prego... Devi resistere non puoi lasciarti soggiogare così.." sussurro in prede all'angoscia.
"Lei..." un sibilo impercettibile.
"Non capisco... Niall le cose degenerando ogni minuto che passa... I tuoi sentimenti rinchiusi si stanno liberando, stai lasciando spazio a quello che troppo tempo fa hai lasciato... Solo che devi lottare.. Sai che fine farai..." disse in panico Harry.
Niall non c'è la faceva più. Era stanco. Una vita intera a combattere ed essere quello che solo il padre desiderava. Spense tutto, decise di rinchiudere in un cassetto quelle stupide e inutili sensazioni che non avrebbero portato a nulla, sigillandole con un lucchetto e lanciando via la chiave, il problema? La chiave era stata trovata.
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Beautiful -Niall Horan-
FanfictionDue creature si incontrano in una sola persona. Lei una semplice ragazza. Lui un Demone. Un miscuglio di Paura, Angoscia, Terrore ma anche di Passione, Dolcezza e Amore.