Una sera Marika non riusciva a dormire, decide di uscire e fare un giro per il paese. Per le strade c'è profumo di acacia. Cammina seguendo i pensieri e sentendosi scontenta della vita miserabile. Attraversa un Luna Park semideserto. I baracconi stanno per chiudere e le giostre girano a vuoto. Un'insegna composta di lustrini dondola al vento: <<Galleria degli specchi>>. Con gli spiccioli che restano compra il biglietto ed entra. Subito dopo si rivede magra con il corpo filiforme. Poi grassa, tarchiata e poi è diventata un nanerottolo. Allo specchio successivo appaia rovesciata con le gambe lunghe. Incomincia a divertirsi. Passa davanti a uno specchio dove l'immagine del suo esile corpo viene ripetuta tre volte, con la testa sotto e sopra. Altri specchi rimandano l'immagine ridicola, dimagrita con smorfie da cavallo, quando una figura dietro di lei prende forma. Si appresta a uscire. Avanza cautamente tenendo le braccia in avanti. Oltrepassa un velo d'acqua che però non la bagna. C'è chiaro, c'è scuro; poi ancora chiaro. Sembra che lo spazio si srotoli davanti a lee. Ecco, si ritrova all'aperto. Ha una lieve vertigine che la costringe a fermarsi. Qualcuno l'afferra, spaventata cerca di liberarsi.
"Marika sono io.. che succede?"
"Liam.. che paura che mi hai fatto prendere" dice riprendendo fiato.
"Ti ho vista uscire da lì.. eri strana.. che è successo?" chiede cercando di comprendere il terrore che la ragazza davanti a lui emana dal verde scuro dei suoi occhi.
"Niente.. è la stanza degli specchi... vedermi in mille modi non è stato male... ma forse ho sforzato troppo.." cerca di giustificare il panico che ha preso il sopravvento in lei.
"Ahahahah.. dai vieni ti accompagno a casa!" si offre cordialmente il castano, amico d'infanzia della fragile donzella.
Annuì molto velocemente, non era il caso di stare sola dopo quel accaduto. Magari si sarebbe sentita male di nuovo, almeno ora era protetta da Liam che l'avrebbe sorretta se fosse successo ancora un capogiro. Camminavano lungo il marciapiede, Marika osserva intorno a se il paesaggio, il buio della notte incombeva sulle strade, intravide due puntini rossi sopra un albero e di scatto si precipitò sul braccio di Liam sentendosi più protetta, lui sorrise non rendendosi conto del disagio. La fragile e ingenua ragazza distoglie lo sguardo, sta sera si sente particolarmente stanca. Arrivarono davanti l'abitazione. Salutò Liam con un caloroso abbraccio per poi dirigersi verso l'entrata della sua piccola casetta. Sentì uno spiffero di vento spostare i lunghi capelli rossi, girandosi trovò solo un lampione che emanava un fascio di luce. Si rigirò inserendo la chiave, fece scattare per la prima volta la chiave quando sentì un respiro sul collo scoperto della ragazza. si irrigidì, che diavolo stava succedendo. Cautamente ruotò sul posto rivolgendosi di nuovo al lampione, ma come prima il nulla. Fece scattare di nuovo la chiave, ultimo scatto e sarebbe entrata. Ma non riuscì nemmeno a finire il terzo scatto che un sussurro immobilizzò il suo corpo.
La pedinava da tempo, la sua prossima preda, il suo sangue era una pura attrazione per lui, sangue puro, candido e dolce come piace a Niall. Ma questa volta sarebbe stato diverso, voleva divertirsi, l'avrebbe spaventata, perseguitata, diventando il suo incubo. Era molto attraente per lui, pensieri poco casti si formarono nella mente di questa povera creatura dannata, potrebbe semplicemente infilare i suoi bianchissimi canini nel limpido collo della ragazza, ma niente sarebbe più semplice. Soddisfare la fame nel modo che più gli piace, l'eccitazione sta crescendo a dismisura, potrebbe non controllarsi e rovinare tutto. Appollaiato sull'albero si affaccia alla sua finestra, la spia sempre da qui, e lo spettacolo e sempre uno dei migliori. Eccola, si è appena tolta le scarpe poggiandole molto delicatamente al loro posto. Ora passa hai pantaloni, si sta sbottonando quel jeans scuro che le fascia le lunghe gambe, lo sfila molto dolcemente e lo appoggia alla poltrona mostrando le sue mutandine in pizzo blu, le preferite di lei e anche di lui. Conosce a perfezione la biancheria della ragazza. In quel preciso istante il Vampiro immagina come sarebbe poterla spogliare lui, sfiorando la sua candida pelle poi sbatterla al muro e dominare su di lei, la sua dolcezza accende in lui un senso selvaggio e oscuro. Il demone si risveglia quando è in contatto con lei. La vede infilarsi sotto le coperte e spegnere quella piccola lampadina. Resta lì ad osservare il suo viso spegnersi e entrare tra le braccia di morfeo. Sente un ferroso odore camminare per la buia strada, la gola brucia, si infiamma dalla troppa astinenza di nutrimento, con un salto felino si dirige verso quell'odore. Trova una ragazza ubriaca accasciata a terra sorridergli appena lo vede. Disgustoso, ferroso e acido era il gusto del suo sangue. Dopo aver divorato quell'anima pia si dirige verso il bosco. Avrebbe girovagato per tutta la notte aspettando poi le sette per ritornare al suo albero e finalmente vedere la sua piccola sacca di sangue svegliarsi.
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Beautiful -Niall Horan-
FanfictionDue creature si incontrano in una sola persona. Lei una semplice ragazza. Lui un Demone. Un miscuglio di Paura, Angoscia, Terrore ma anche di Passione, Dolcezza e Amore.