Story

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La sveglia suona, un piccolo spiraglio di sole illumina l'angelico viso di Marika. Si stropiccia il viso aprendo gli occhi. Lunedì mattina, sorride per aver dimenticato la finestra aperta di nuovo. Sposta le lenzuola sedendosi composta sul materasso. Stiracchiandosi un po' la sua maglietta si alza mostrando la pancia piatta. Alzandosi prende le lenzuola insieme al piumino rifacendo perfettamente il letto. Dirigendosi all'armadio prende la sua divisa per cominciare un nuovo giorno di scuola. Il college che frequenta è normalissimo, il preside è un caro amico di famiglia e ha accettato che la ragazza continuasse gli studi senza contribuire, avendo perso tutto. Infilate le scarpe si dirige in cucina preparando una sana colazione. Seduta sullo sgabello della penisola pensa a tutto quello che le è successo la scorsa notte. La figura dietro di lei, i puntini rossi, le vengono i brividi solo a pensarci. Sente un leggero venticello tra i capelli, ma ogni finestra della sala è chiusa, si guarda intorno non capendo il tutto. Lascia correre prendendo la sua tracolla uscendo da casa. La scuola è a due isolati dalla piccola casetta di lei quindi si dirige a piedi. Entra nello stabilimento, dritta al suo armadietto. Trova il suo più caro amico, Liam, appoggiato al muro. Si dirige verso di lui lasciandoli un semplice bacio sulla guancia cogliendolo di sorpresa. Lui sorride prendendola per la vita abbracciandola. Si conosco da quando la piccola aveva solo tre anni e lui cinque, sono sempre stati molto legati, quando lei perse tutto, lui c'era e solo di lui si fidava, aveva paura che qualcuno l'avesse portata via da qui costringendola quindi a lasciare il suo passato. No, lei non abbandonerà mai il suo passato, non abbandonerà mai il dolore della scomparsa dei suoi genitori e non abbandonerà mai quella casa ancora ricoperta dal sangue coperto da uno strato di candeggina. Sorridendo i ragazzi si dirigono ogni uno nella propria classe dicendosi che si sarebbero visti alla fine delle lezioni come sempre. Inglese, biologia, matematica e scienze, le ore passarono molto velocemente, adorava il lunedì, adorava il profumo del libro di letteratura inglese, amava il profumo di inchiostro sul suo quaderno di matematica. Si diresse nel cortile aspettando Liam. Eccolo arrivare in tutta la sua bellezza, il suo sorriso illumina il cielo e il cuore di lei, a sempre ammesso a se stessa che se non fosse come un fratello per lei ora come ora sarebbe la sua ragazza, ammira molto la forza e il coraggio che ossiede il castano che ora sta abbracciando. Lui appoggia gentilmente il braccio intorno alle spalle della minuscola figura di lei, sorride lasciandoli un bacio sulla tempia e incamminandosi verso il vialetto.

"Allora che hai combinato oggi?" sorride lasciandole un pizzico sulla guancia, lei sorride rispondendoli.

"Niente.. seguito le lezioni come sempre.. tu invece?" lui la guarda e le risponde dicendo che nemmeno lui a fatto niente di straordinario.

Sono ben cinque minuti che camminano scherzando e ridendo, arrivano però alla via di Liam dove si separano ogni volta. Lei le sorride lanciandoli un bacio e lui lo prende infilandolo in tasca per poi sorridere e urlarle un caloroso "Ciao" che lei ricambia.

Troppi sorrisi, troppo calore, troppo amore. Fastidio e ribrezzo, ecco quello che Niall provava per il rapporto che avevano quei due, da quando aveva spento i suoi sentimenti per lui tutto era negativo e indifferente, ma con quella ragazza non riusciva fregarsene e ucciderla, voleva vederla soffrire ancora e ancora, voleva vederla morire di paura e angoscia provocata da lui stesso. Doveva trovare un modo per apparire a lei e spaventarla. Era stanco di seguirla e osservarla, sapeva benissimo la sua giornata. Vide cadere dal suo polso un piccolo bracciale in argento, il suo udito super sviluppato gli fece notare che c'era un piccolo ciondolo appeso a esso per il semplice motivo che quando il bracciale toccò per terra non fece un semplice rumore ma ben due ticchettii. L'albero senza la sua figura era spoglio, ma in nemmeno dieci secondi il bracciale era scomparso insieme ad il giovane Vampiro.

La ragazza era seduta comoda sul divano in pelle blu del soggiorno a guardare un film con una bibita e della patatine. Oggi sarebbe rimasta in casa aspettando le sei per poter dirigersi in cimitero a salutare mamma e papà. Tutti i Lunedì lei si dirigeva in quel lugubre posto per sistemare le tombe dei genitori e raccontarli tutto quello che le capitava durante la settimana, sapeva che era stupido ma lei si sentiva a casa, ascoltata e compresa. I suoi occhi si fecero sempre più pesanti, non voleva addormentarsi sennò alla notte non avrebbe più chiuso occhio, quindi si alzò andando in cucina per prepararsi un caffè. Il profumo paradisiaco del caffè si sparse per la stanza rilassando i muscoli della rossa che prese una tazza versando il liquido marrone scuro su di essa per poi aggiungere due cucchiai di zucchero e berne un goccio. Ritornò in salotto per cercare di far qualcosa di più costruttivo ricordandosi di avere dei compiti di letteratura da fare. Accese lo stereo lasciando che la musica inondasse i suoi nervi e poi corse di sopra per prendere i libri. Perse ben due ore su letteratura non accorgendosi che ormai erano le cinque passate, spense la radio riponendo al loro posto i libri per poi filare di sopra a cambiarsi. Verso le cinque e quaranta era pronta, uscì di casa assicurandosi di aver chiuso tutte le finestre, e dirigendosi poi al cimitero.

Eccola entrare in camera. Sta riponendo i libri nella sua tracolla color lilla, sta frugando nel suo grande armadio bianco per poi tirar fuori una semplice t-shirt verde con le scritte rosse e una gonnellina rossa. Finalmente lo spettacolo comincia e lui seduto in questo maestoso albero non aspetta altro che vedere la performance di lei. Sorride beffardo quando le mani della ragazza avvolgono la cerniera della gonna, seppur la finestra è chiusa Niall può sentire lo scorrere della zip e lo sfiorare della gonna mentre scivola dalle lussuose gambe della ragazza. Sbottona lentamente la camicetta e sfilandola lascia libero sfogo al suo corpo pallido e candido, la vedo sorridere quando prende la maglietta e si dirige allo specchio posando si al petto l'indumento per vedere come le sta, senza esitazione se lo infila concludendo l'abbinamento. Prende delle semplici converse verdi e se le infila prendendo poi la borsa e scendendo le scale. Uno leggero poggiare di portoncino invade le orecchie del Vampiro che scatta felino nel ramo più basso per osservare meglio la fanciulla, la vede dirigersi verso il bosco. Luogo perfetto, per riuscire a spaventarla a morte, giocare un po' con lei e poi assaggiarla. Corsi velocemente seguendola evitando di far rumore o vento indiscreto. L'avrebbe attaccata dopo, al ritorno, ora c'è troppa luce e non è il caso che si faccia vedere. Poi sarebbe un grande casino. Entra dolcemente nel cimitero dirigendosi alle lapidi di suo padre e sua madre, si accomoda nel mezzo di entrambe, sistema i fiori secchi e comincia un'altra delle sue storie. Ponato sull'albero di ciliegio l'oscuro Vampiro aspetta impaziente che la ragazza se ne vada per poter attaccare. Pianificando il tutto, non sa se attaccarla alle spalle o spaventarla correndole intorno e spingerla. La crudeltà e la voglia di sentire le sue grida lo logora dentro, vuole sofferenza nei suoi occhi. Se suo padre lo vedesse adesso sarebbe fiero del mostro che ha creato, del figlio desiderato. Dentro di lui si apre una voragine quando pensa a suo padre, il creatore della specie die Vampiri, un Dio per lui, il suo esempio. Sua madre, una povera umana caduta ai piedi al fascino di lui. Sorride pensando a quanto ingenua fu sua madre, donarsi completamente a lui, ma ne è grato sennò non sarebbe mai esistito lui. I suoi pensiero lo hanno distratto troppo, ritorna alla realtà osservando i lineamenti della ragazza. Pura, innocente, solare e distrutta, questo miscuglio lo eccita da impazzire, non riesce a capire cosa lo porti a non averla già mangiata, a non aver infilato i suoi affilati canini nel suo collo, l'odore del suo sangue è una pura droga per lui, non riesce a non smettere di odorarla, lei non se ne rende conto ma lui la assapora ogni notte, lei dorme, lui apre la finestra, aspettando il momento giusto per avvicinarsi e assaporare il magnifico odore del suo sangue. Il momento di attaccare è arrivato.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora