Baby Vampire

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Il fortunato. Sorride pensando al soprannome ricevuto da chissà chi. Chissà quanto tempo fa. Eppure gli è rimasto appiccicato, quel nomignolo stupido. Anche ora. Cammina a passi lenti, Nailler. Trascina i piedi avvolti in scarpe impeccabili e nuove. Le suole fine lasciano passare il gelo che viene dall’asfalto. Un incosciente verme, ecco come si sente, sapeva perfettamente cosa la povera fanciulla aveva sognato, lo sapeva troppo bene. Sa di avere bisogno che la mente della dolce ragazza resti lucida, sa di ave bisogno del calore di lei, del suo corpo ancora vivo per riuscire a liberarsi dal Demone dentro di lui. Il calore di cui lui ha bisogno, irraggiungibile. Perso in una giornata d’autunno al margine di una strada, guardando la sua donna che si allontanava. Perciò ora sostituisce quel calore mancato con il sapore dolce del sangue. Litri di sangue. Fiumi di sangue. Scadente. Mari, oceani di sangue. Orribile. Non è bene per un Vampiro Nutrirsi troppo, può perdere il controllo, il possesso della sua mente e del suo corpo, come se fosse ubriaco.

È sera e Niall, il fortunato, barcolla lungo un vicolo. A stento riconosce i cumuli di rifiuti accatastati lungo i muri. Umidi. Muffi. Non evita nemmeno le pozzanghere melmose, appena nota il rumore del suo piede nell’acqua, appena nota il freddo. Si vede camminare alla luce fioca dei lampioni che illuminano la strada principale, dove si trova lui è buio, cupo e oscuro come il suo volto. La sua anima reagisce lentamente ai movimenti scoordinati del suo corpo, in una mano ha una bottiglia contenete un liquido rosso, nell’altra il niente. Perde l’appoggio, scivola sbattendo la testa contro un cassonetto, geme mentre cade con la schiena in un puzzolente rigagnolo, è lì da qualche tempo ma non saprebbe dire da quanto. La coscienza completamente imprigionata da mura invisibili, la vista annebbiata, dall’eccesso di sangue. È sprofondato nei remoti recessi della sua mente disperata, gli occhi si aprono e si chiudono sul buio del vicolo. D’un tratto, mentre biascica tra sé le maledizioni della sua stessa vita, vede una figura che si avvicina. Una donna, meravigliosa, formosa, bionda. Intorno al viso angelico i capelli d’oro fluttuano come immersi in un liquido celestiale. Le luci della strada creano un alone intorno al suo corpo. Si protegge dal gelo della notte con una pelliccia costosa. Ai suoi piedi scarpe nere che lasciano ad ogni passo un ticchettio. Tacco alto. Cammina sinuosa verso il Vampiro, guardandolo negli occhi. Gli porge una mano, invitandolo ad alzarsi. Niall è investito dal suo profumo, la sua vena pulsa di sangue fresco e il battito del suo cuore accelera. Stordito, si alza senza toccarla. D’improvviso prende coscienza del suo essere. Della sua situazione. Della sua puzza di sangue. Ma se ne infischia, ora ha solo voglia di un po’ di divertimento. Lei lo guarda, nei suoi occhi azzurri si disegna un sorriso malizioso, non ritrae la mano. Il Demone tende la sua, notando in un brevissimo attimo le stridenti differenze tra le due. Morbida, delicata e calda contro lercia, fredda e grande. Lei gli afferra le dita e lo tira vicino, poi si volta conducendolo via dal vicolo buio. Niall la segue investito dalla malia delle onde di profumo che lei si lascia alle spalle. Il suo collo bianco si scorge a tratti, quando i capelli si scostano o quando lei si volta per sorridergli, tutto ciò lo invita ancora di più ad approfittare dell’occasione per mordere e squarciare quel limpido e caldo collo, ma si perde nel suo sguardo, nella dolce curva delle spalle. Nella morbida piega dell’orecchio. S’inebria della voluttuosa forma della sua mandibola e non si accorge di essere condotto attraverso vie e vicoli su per la scala di ferro di un albergo da quattro soldi, incuneato quasi per caso tra gli alti palazzi della città. Si riprende quando lei gli lascia la mano, la realtà si riversa nei suoi occhi con la violenza di una cascata selvaggia. Si guarda intorno e vede quattro mura, forate da una finestra affacciata sui mattoni del palazzo di fronte. E un letto. Lei si allontana di qualche passo, lo guarda, sembra soppesarlo con gli occhi, la ragazza lascia scivolare ai suoi piedi la pelliccia, che scopre un corpo meraviglioso. Addosso ha solo una canottierina bianca e una corta gonna nera. Il Vampiro a quella vista si eccita, sente il sangue che gli fluisce nel corpo, in alcuni punti in particolare e tutto questo accentua la voglia di assaggiare quel liquido ferroso che percorre quel corpo incantevole, quel diavolo di donna che vuole soggiogarlo con le sue sensuali mosse, si inturgidisce, sente il cuore, morto, accelerare e il fiato farsi mozzo. Lei gli gira intorno, non parla. Comincia a spogliarlo con estrema lentezza, toglie la giacca e il cappello floscio. Poi  con molta sensualità sfila il maglione lurido e la camicia chiazzata dal sangue che prima aveva sorseggiato. Slaccia i pantaloni e li cala insieme alle mutande. L’eccitazione del povero Demone si fa sentire, maestosa e rude, aumenta voglioso di quel piacere che si era promesso di non far più, dopo tutto era un Vampiro e la sua forza rischiava di uccidere chiunque lo toccasse o affrontasse. Lei si avvicinò al letto, lo tenne avvinto con lo sguardo. Si sdraiò alzandosi la gonna e mostrando la sua rosea intimità, senza spogliarsi. Niall seguì lo stesso percorso della ragazza, ma sdraiandosi sopra. La penetra con timore e reverenza. Il suo profumo inebriante ha ora una nota dissonante. Acida. Continua la sua goffa danza, mentre lei si sfila dalla testa i leggeri abiti, il suo viso cambia espressione, il Demone si sente imprigionare dalle forti braccia di lei che lo stringono, troppo forte per una semplice ragazza umana. Sente l’intimità di lei fradicia spalancarsi sotto di lui, lo avvolge. Qualcosa non va! L’angelico viso di lei si trasfigura in un’orrenda maschera demoniaca dagli occhi rossi. La piccola bocca si apre mostrando fauci irte di denti, acuminati, taglienti e Mortali. Niall ha l’orgasmo nell’esatto momento in cui le fauci infernali si chiudono su di lui. La donna si passa la mano sul ventre, morde ancora più forte il collo del ragazzo lasciandosi andare a quel piacere, ma poi si alza e si riveste. Si avvicina alla porta girando intorno ai vestiti rimasti sul pavimento uscendo dalla stanza. La testa era un ammasso di pietra, pesava davvero tanto, non capiva come tutto questo sia successo. Quella ragazza non era umana, era un Demone, un Vampiro, ma non l’aveva mai vista, anche se la sua mente non era una delle migliori in quel momento, avrebbe riconosciuto un suo parente o un amico, lei era un semplice neonato, assetata di sangue. I vampiri neonati hanno gli occhi rosso vivo, anche se sbiadiscono fino a diventare cremisi nel corso del loro primo anno di vita, quando si consuma il sangue che è rimasto nel loro corpo dalla trasformazione. Se un vampiro sceglie di sopravvivere cibandosi di sangue animale, i suoi occhi diventano di un colore che tende al dorato, rimangono invece rossi se consumano sangue umano. Indifferentemente dal tipo di dieta, gli occhi dei vampiri diventano sempre più scuri man mano che la sete aumenta, fino a diventare neri quando hanno davvero bisogno di sangue. Hanno sensi molto acuti e possono vedere e udire chiaramente per un raggio di un miglio. Possono muoversi ad una velocità tale da diventare invisibili addirittura agli stessi vampiri, e hanno dimostrato di riuscire a tenere il passo dei veicoli. Avrebbe scoperto sicuramente chi fosse, a costo di uccidere una città intera. Niall era stanco, aveva bevuto troppo e il suo corpo non rispondeva più ai comandi del suo cervello, restò li su quel letto di peccato per tutta la notte, la sua mente volava, pensava alla rossa a casa che lo stava aspettando, sentiva il suo cuore battere forte, sembrava spaventata, ma le forze on c’erano per poter andare a casa e restare con lei per proteggerla e coccolarla, ma non lo avrebbe mai fatto davvero, sarebbe solo restata in quel insulso divano, dove la sua schiena prendeva solo una brutta piega.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora