Contact Dangerous

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"Il Nero non potrà mai essere bene.. il nero nasconde milioni di creature oscure.. pronti ad attaccare quando meno te lo aspetti.. perché da piccola avevi paura del buio? Chi c'era che poteva attaccarti? E perché alla luce non hai paura?... Perché puoi vedere tutto, nessuno può attaccarti di sorpresa nella luce, in qualche modo puoi sempre vederlo.."

Marika era spiazzata, era la prima persona che riuscì a smentire la sua teoria sul mondo contrario, aveva ragione, tutto era logico nella sua risposta, questo rendeva il ragazzo ancora più interessante e colto.

"Certo.. hai pienamente ragione.." disse lei non sapendo che altro inventarsi.

"Qual è la tua più grande paura?" chiese il Biondo davanti a lei.

"La paura... bè di restare sola.. di nuovo.." la voce incrinata, il dolore che fuoriesce dalle parole della ragazza.

"Soli.. Non sai cosa si prova ad essere veramente soli.. penso tu non ne abbia la più pallida idea.." risponde con voce roca il biondo vicino a lei.

La fanciulla gira di scatto la testa per acchiappare lo sguardo di lui, ma la sua testa è china, osserva le sue Blazer grigio scuro, lo sguardo tetro e perso, sta nascondendo qualcosa e lo si capisce, a Marika non sfugge niente, ha imparato ad osservare le persone, e in lui riscontra molta solitudine.

"Io penso che ognuno di noi si senta solo o lo viva nella propria maniera... non so niente di te.. non conosco il tuo passato.. ma solo guardandoti noto dolore.. angoscia.. tristezza e desiderio.." disse la rossa.

"No.. non mi conosci.. ma nemmeno io so niente di te.. però mi desideri.. non riesci ad evitare di interessarti a me.. non sai starmi distante.. però hai paura.. provi dolore ancora.. per la morte dei tuoi genitori.. la tua paura della solitudine arriva dalla forte perdita.. questa paura di restare sola ti sta portando a far accadere questo.." disse con maestria il ragazzo.

La sua figura minuta si restrinse, era consapevole che le parole appena usate avrebbero potuto portare l'allontanamento da lei, ma sperava che lei capisse.

"Hai ragione.. ho paura perché mi sento sempre più... sola.." le lacrime rigavano lo smeraldo dei suoi occhi, il Vampiro si sentiva in colpa? Si.

"Hey.. no.. ti prego non piangere.. non sono in grado di gestire queste situazioni.." il Demone spaventato per la reazione della ragazza, cercò di evitare il tutto, ma dentro gli occhi di lei c'era un'immensa voglia di piangere e lui questo lo aveva notato. L'istinto lo portò ad accarezzarle il braccio, una lieve scossa percorse la sua mano, non ricordava di aver mai provato queste sensazioni con altre Vampire o donne, ma si sentiva come un dovere, doveva far sentire meglio quella fanciulla, quella donna che lo sta facendo sentir vivo per la seconda volta, sta rianimando il suo povero e ammuffito cuore. La ragazza si girò lentamente evitando il suo sguardo, il Ragazzo si sentì male, aveva bisogno dei suoi occhi, aveva bisogno di sentirla vicino anche solo con un semplice sguardo. Le gambe di lei smisero di muoversi, lasciando il biondo sbigottito, perché si era fermata? Stava male? Ma la risposta non tardò ad arrivare, un dolce colpo colpì il petto del Vampiro, dei rossicci capelli gli sfioravano il mento, delle deboli braccia circondavano la sua vita, delle amare lacrime bagnavano il suo inutile giubbotto e un afrodisiaco odore di sangue inondava le sue narici invogliando le papille gustative ad assaggiarne un po'. Il Biondo Demone s'irrigidì immediatamente, non poteva perdere il controllo, l'avrebbe fatta scappare e questo lui non lo voleva. Assaporò il profumo della ragazza per poi smettere di respirare. Dopo lunghi e intensi minuti la ragazza si staccò dal petto freddo e spento di Niall, le mani di lui restarono incollate ai fianchi della ragazza, il viso angelico era ancora rivolto verso il basso e questo dava noia al Vampiro, prese il mento della ragazza alzandolo verso il suo, erano davvero vicini, troppo forse, ma sembrava non dare fastidio a nessuno dei due. Ghiaccio e Muschio, due intensi colori che cercavano di penetrarsi l'un l'altro, due paia di pupille completamente nere e grandi si scontrarono.

"Sai.. dicono che.. più grande è la pupilla... più si ha attrazione per la persona guardata.." disse serio il biondo, vide nelle gote della ragazza un lieve rossore, questo non era sicuramente provocato dal freddo.

"Le tue... sono davvero grandi.." rispose lei. Sorrise, sorrise per la decima volta, era sempre una straordinaria scoperta sorridere, aveva passato centinaia di anni restando serio, senza nemmeno un piccolo cenno di felicità.

"Anche le tue non scherzano.." rispose spavaldo lui alzando la testa con fare superiore.

Brividi. La risata di lei pervase il suo ego. Una Fitta. Il suo cuore morto gli procurò un dolore lacerante. Un urlo. Le ginocchia del Vampiro cedettero lasciandolo scivolare sulle braccia di lei. Spaventata. La ragazza aveva timore, paura. Il vampiro leggeva nei suoi occhi disperazione. Sollievo. La mano di lei poggiata nel suo cuore gli recò sollievo. Niall si alzò. Guardò confuso la ragazza preoccupata.

"Grazie.. non so cosa mi sia preso.." disse il Demone.

"Stai bene?... Forse è meglio se torniamo in fretta a casa... il freddo non fa bene.." la preoccupazione di lei lo spiazzava. Come poteva una innocente ragazza essere affascinata dal mostro che era. Niall si chiedeva sempre come potesse essere normale una situazione del genere, non stava ne in cielo ne in terra, eppure lei sentiva, percepiva il pericolo ma lo eliminava, lo affrontava e il Biondo era affascinato dal suo coraggio.

"Si sto bene.. è stata una semplice fitta.. penso che mi servi un po' di riposo.. tutto qui.." rispose il biondo non lasciando lo sguardo creatosi tra loro.Le mani della ragazza non lasciavano ancora la stretta che aveva nel cuore, ma quando il Vampiro abbassò lo sguardo subito ritirò il gesto. Vuoto, si creò una voragine quando la mano, di lei, si staccò dal suo corpo.

Beautiful -Niall Horan-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora