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IN REVISIONE

Sfrego ancora un paio di volte sulla mia fronte ormai diventata rossa e sbuffo "Non credo se ne andrà mai" mi derise Matt, seduto al mio fianco. Guardo la scritta ormai sbiadita attraverso il mio specchietto "Giuro che lo uccido" constatai.

"Chi è che vuoi uccidere" strillo dallo spavento mettendomi la mano sul cuore mentre Matt rise.
Mi girai di scatto e trovai Stephen e Nate ridere.
"Mi vuoi morta" sbuffai, disperata.
"Bene ragazzi, fra poco decolliamo. State seduti ai vostri posti e non comportatevi come un branco di dementi. Per favore"
Ci supplicò il prof di ginnastica facendo ridere alcuni passeggeri.
Annuimmo tutti disinteressati continuando a fare ciò che stavamo facendo.
Cioè ascoltare musica, disegnare, leggere, chiacchierare o nel mio caso cercare di tirare calci a Stephen da sotto il sedile.
"Smettila" mi ordinò lui, quando gli arrivò un calcio dritto al polpaccio.
"Sennò che fai?" Lo derisi, sapendo che non potesse far nulla.
"Oggi Carly ha cercato di sedurmi sedendosi comodamente sulle mie parti basse."
Matt, che poco prima stava bevendo, iniziò a tossire diventando rosso peperone.
Guardai Stephen sorpresa e poi scoppiai a ridere.
Lui mi guardò stranito, non aspettandosi questa reazione e poi rise anche lui.
Insomma, tutto il resto del viaggio continuò tra battibecchi tra me e Stephen e tante sane risate.
..
"Un momento di attenzione" la preside si mise al centro della sala dell'albergo, cercando di attirare tutti gli sguardi su di lei.
"Ragazzi!" Strillò, facendo tappare le orecchie alla maggior parte delle persone per la sua voce stridula.
"Ora diremo i nomi dei vostri compagni di stanza.
Visto che i posti non erano disponibili per tutti abbiamo deciso di mischiare  un po di alunni con un'altra scuola, maschi con maschi e femmine con femmine. Non voglio vedere nessuno che sgattaiola nella stanza di una ragazza e viceversa. È chiaro?!" Urlò, guardando Matt per l'ultima frase.
Lui sorrise divertito prendendomi la mano da dietro la schiena. Poi si avvicinò e sussurrò "Troveremo un modo per vederci."
"Perez, tu sarai una di quelle che andrà con altre sedi"
Annuii cercando di non ridere e spintonando Matt che continuava a parlarmi nell'orecchio, facendomi il solletico.
Lo salutai e andai verso la preside che mi stava porgendo la chiave della stanza "Mi raccomando, non fare casini. Ci fidiamo" mi avvertì, stritolandomi la mano. Annuii e mi diressi verso il numero della stanza con le mie due valigie.
Il posto si trovava dall'altra parte da dov'erano tutti gli altri.
Quando girai l'angolo, almeno una decina di ragazzi erano appoggiati alle pareti del corridoio.
Devono essere i ragazzi di un'altra scuola.
Camminai svelta tra loro, ricevendo dei fischi.
Perché proprio a me doveva capitare?
Arrivai davanti alla mia stanza ed entrai velocemente.
"Tu chi saresti?" una ragazza in mutande e reggiseno mi aggredì appena misi piede dentro.
"Hem, sono di un'altra scuola, mi hanno trasferita qui perché non c'erano più posti" risposi, chiudendo la porta alle mie spalle.
Mi guardai intorno.
La stanza era ricoperta di vestiti.
Per terra, sui letti persino alcuni sul televisore.
"Perfetto.." Sussurrò lei fra se, andando verso il mio letto e togliendo tutta la sua robaccia da essa.
"Non provare a toccare le mie cose, chiaro? Meno ci parliamo meglio è."
Mi avvertì lei, senza neanche guardarmi in faccia.
Restai di stucco davanti al suo tono, ma non replicai.
Dopotutto ero d'accordo con lei.
lo squillare del mio cellulare la fece sbuffare di nuovo.
Ma che problemi aveva ?
Corsi alla mia valigia e lo tirai fuori.
Il nome "Matt" comparve sullo schermo.
Sorrisi e mi portai il telefono all' orecchio.
"Ehi"
"Come vai?" Mi anticipò lui.
"Và, a te?"
"Idem, sono in stanza con uno sfigato" Un rumore strano si sentì dall'altra parte del telefono.
Matt rise e Stephen iniziò ad insultarlo.
Corrugai la fronte "E' Stephen? Che ci fa lì?"
"È lui lo sfigato"
Risi forte alla sua affermazione, facendomi insultare anche a me.
"Com''è la tua compagna di stanza?" Cambiò argomento.
La guardai di sottecchi.
Stava ancora tirando fuori vestiti dalla sua valigia glitterata.
Ma non finivano più?
Aprì la porta "è ok..."
Me la chiusi alle spalle, uscendo e controllando se avessi la chiave.
"Ti prego vienimi a prendere, non la sopporto già più" scoppiai lamentandomi,e facendo ridere alcuni ragazzi in corridoio.
"Arrivo."
"Stavo scherzando, Matt?!" Risi e portai il telefono in tasca quando constatai che aveva messo giù.
Scossi la testa e guardai il gruppo di ragazzi che mi stavano guardando "Ti capiamo perfettamente." disse uno di loro, indicando con il capo la porta della stanza.
Scoppiai e ridere quando da dentro la stanza si senti un urlo "Vi ho sentito!"
"Meglio!" Urlò uno di loro.
Mi guardai intorno.
Matt non mi troverà mai.
Così senza pensarci due volte mi incamminai a casaccio.
Appena girai l'angolo una voce mi fece fermare. 
"Tu mi fai arrivare fino a qui e poi scappi?"
Risi all'udire il fiatone di Matt
"Hai corso?"
"L'arpia è ovunque" si accasciò tenendosi le gambe.
"Fateli svegliare tutti alle 8..."
Quando sentimmo la voce della preside arrivare Matt iniziò ad imprecare cercando una via di fuga, mentre io mi trattenni dallo scoppiare a ridere.
Quando vide una piccola stanza si illuminò, mi prese la mano e mi trascinò dentro, scoprendosi uno sgabuzzino.
"Sta zitta"cercò di tapparmi la bocca, aspettando che la preside passasse.
"È divertente" parlai ridendo, con voce impastata per colpa della mano di Matt.
Alla fine rise anche lui, avvicinandosi a me.
"Ti diverti?" Mi sussurrò, prendendomi per la vita e facendomi sedere su un mobiletto.
Annuii veloce, sentendo il mio povero cuore battere all'impazzata.
Lui si morse il labbro inferiore a due centimetri dal mio viso, e poi iniziò a baciarmi il collo.
Io portai il viso all'indietro. Sentendo l'eccitazione crescere nel basso ventre.
Un bussare alla porta fece svanire tutto.
Matt mi riprese la mano e mi fece sedere dietro al mobile, con lui sotto di me.
Aspettammo, ed ad entrare fu una signora "Non c'è nessuno qui." rispose
"Sicura? Ho sentito delle voci" si intromise la preside, affacciandosi.
Io mi feci più piccola e mi aggrappai a Matt.
"Me lo sarò immaginato.." Parlò fra sè, chiudendo la porta.
Io e Matt sospirammo.
"Bene, dov'eravamo rimasti.." Mi guardò, avvicinandosi. Ma lo squillare al suo telefono lo fermò, facendolo sbuffare sorridendo.
Il suo sorriso si spense non appena lesse il messaggio.
"Cosa succede?"

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora