49

20.9K 736 18
                                    

Mugugnai quando qualcuno mi accarezzò una guancia.

"Piccola, non vorrei svegliarti ma c'è scuola fra 20 minuti."

Sbuffai, tenendo sempre gli occhi chiusi e mi rigirai dall'altra parte, non ascoltando Matt.

"Carly." mi richiamò. Non gli diedi ascolto. Non può semplicemente lasciarmi stare ?

"Carly, ci sono i miei genitori."

Sbarrai gli occhi all'udire le sue parole, ora totalmente sveglia.

Mi misi a sedere, prendendo in tempo il lenzuolo prima che scivolasse dal mio corpo nudo.

Appena mi concentrai su di esso mi ricordai la sera prima.

Arrossì di colpo, mentre Matt si infilò una maglietta, ricoprendo tutto quel ben di dio.

"I tuoi ? E ora cosa faccio ? Non mi sento pronta per conoscerli." piagnucolai, mentre Matt sorrise sedendosi vicino a me.

"Almeno che tu non voglia scendere dalla finestra, li devi incontrare per forza." Si avvicinò al mio viso, e mi baciò. Mi baciò con foga, portando la mano dietro la mia nuca in modo da non potergli scappare. Quando si staccò dalle mie labbra ormai gonfie si allontanò di poco. "Buongiorno piccola." mi sussurrò a pochi centimetri dal viso prima di alzarsi e raggiungere la porta, lasciandomi in uno stato di trans.

"Non posso credere di poterti finalmente baciare quando voglio. Preparati, ci vediamo giù." mi fece l'occhiolino ed uscì dalla stanza.

Cosa vuol dire -ci vediamo giù- ? Non posso mica scendere e farmi trovare in salotto dai suoi genitori, o magari sanno già di me e mi stanno aspettando ?

Oh Matt, diavolo!

Guardai distratta l'orologio, rendendomi conto che arriverò a scuola in ritardo. Non ho nemmeno i vestiti. Mi accontenterò di indossare quelli di ieri. Un momento, i miei genitori saranno preoccupatissimi. Non sono tornata a casa stanotte.

Quel ragazzo mi porta davvero tanti guai.

Decisi di alzarmi, accertandomi di portare con me il lenzuolo.

Recuperai i vestiti dal pavimento, arrossendo quando mi ricordai del perchè fossero proprio lì e raggiunsi il bagno. Riconoscendo di aver solo bisogno di una doccia fredda.

Mi guardai velocemente allo specchio, notando un sorriso.

Oh mio Dio sono felice!

Mi catapultai dentro la doccia, mi asciugai velocemente mi cambiai.

Poi aprì la porta e mi avvicinai alle scale, chiusi gli occhi respirando pesantemente, poi contai fino a 3 e scesi le scale. Sto solo per conoscere i genitori di Matt, non sto mica andando in guerra. E se non dovessi piacergli ?

"Eccoti" Una signora, presumendo fosse la mamma di Matt, mi venne incontro. Appena la guardai in viso constatai fosse veramente sua madre.

Il sorriso, che in quel momento arrivava da un orecchio all'altro, era identico a quello di suo figlio.

Mentre i capelli che le arrivavano appena sopra le spalle erano biondi come quelli di Sara.

"Non puoi immaginare quanto abbia sentito parlare di te." La signora mi avvolse in un abbraccio, stupendomi.

Dopo alcuni secondi mi ripresi, e ricambiai.

"Mi fa piacere.. io sono Carly." mi presentai, sciogliendo l'abbraccio.

"Oh io sono Meredith, sei così carina!" gioì la madre di Matt, strillando.

Mi misi a ridere, facendo volatilizzare tutte le incertezze di poco fa.

"Meredith, così la spaventi."

La reincarnazione di Matt, soltanto più adulto, ci raggiunse. Rimasi stupita delle somiglianze.

"Io sono Michael"

"Piacere di conoscerla." ricambiai la stretta, rendendomi conto della scomparsa di Matt.

"Famiglia" ci girammo tutti all'unisono verso la sua voce.

Matt entrò in tutta la sua bellezza con in mano 2 caffè ed un sorriso smagliante.

"Non sciupatemela troppo, ora dobbiamo andare." Gli sorrisi riconoscente, grata per avermi salvata.

Corsi a mettermi il cappotto e recuperai la borsa.

"Sono felice di avervi conosciuti." confessai, raggiungendoli.

"Oh anche noi tesoro, mi aspetto che tu ci venga a trovare più spesso." sua madre mi diede un altro piccolo abbraccio. Ama gli abbracci presumo.

"Certo mamma, ora però dobbiamo andare sul serio." Matt mi prese per mano, e mi condusse fuori dopo aver salutato i suoi genitori.

Salimmo velocemente in macchina e mi porse il mio caffè. Lo ringraziai e partì velocemente, rendendosi conto di essere in ritardo.

La campana per l'inizio delle lezioni è suonata circa 10 minuti fa.

"Come stai?" Bevvi un sorso del mio adorato caffè e lo guardai.

"Bene, i tuoi genitori sono persone adorabili."

"Non mi riferisco a quello." Mi corresse, accarezzandomi un mano.

"So che era la tua prima  volta, credo che sia riuscito a rimanere abbastanza pacato data la situazione." Si passò una mano fra i capelli nervoso.  "Non puoi capire la fatica, mi scuso se sono stato troppo.."

"E' stato perfetto." lo fermai sorridendo, ed intrecciando la mia mano con la sua. Non lo dissi per tranquillizzarlo, lo dissi sinceramente. E' stata un serata perfetta. Lui è stato perfetto.

"Bene.." si tranquillizzò, parcheggiando l'auto.

Prima di scendere si avvicinò di nuovo al mio viso.

"Sono così felice.." mi confessò, stampandomi un altro bacio sulle labbra. Non obiettai e ricambiai, starei ore a baciarlo solo per vederlo sereno proprio come in quel momento.

"Dobbiamo andare" Il mio lato adulto si risvegliò, rendendosi conto che ormai avremmo saltato la prima ora.

I miei mi avrebbero ufficialmente uccisa.

Scendemmo dall'auto e raggiungemmo la scuola, pronti per la solita ramanzina.

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora