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"Per domani studiate quest'ultima parte, e cercate di non arrivare in ritardo."la professoressa Smith mi fulminò con lo sguardo, cosa che fece ridere Steph al mio fianco. 

La campanella suonò, e il caos si formò in 2 secondi. Mi alzai anche io dal mio banco ed iniziai a mettere via le mie cose sbuffando.

"Perchè se la è presa solo con me ? Siamo arrivati alla stessa ora." mi lamentai. 

"Perchè per me arrivare in ritardo ormai è un abitudine, non ci fanno neanche più caso." mi svelò Steph mentre pian piano raggiungiamo la mensa. 

"Non è giusto comunque." frignai. 

Una ragazza mora ci raggiunse. Anzi, raggiunse Steph. Gli si parò davanti, facendoci fermare. 

Ottimo, così rimanderemo l'incontro con Matt. Mi sta già simpatica questa ragazza.

"Ehi Steph." Lo salutò sorridendo da un orecchio all'altro. E' alta più o meno quanto me. Un altro punto a suo favore, non mi sento più poi così tanto bassa ora. 

"Ei hem.." Steph si grattò la nuca, totalmente in imbarazzo.

"Molly" gli ricordò lei. 

"Oh sì Molly, certo.. come stai?" 

Mi guardai intorno, sentendomi di troppo.

"Oh si tutto bene, ora poi che ti ho rivisto sto ancora meglio. Dopo la festa ti ho scritto ma non mi hai risposto, così ho pensato che non ti fosse arrivato e così eccomi qui." allargò le braccia, continuando a sfoggiare i suoi 2340198 denti. Ma non gli fa male la faccia a sorridere sempre ? 

Rimasi a bocca aperta, guardando la situazione. 

Osservai Steph, che aveva la mia stessa espressione. Iniziò a ridere istericamente, poi lanciò uno sguardo verso la mia direzione. 

Seppi già cosa volesse fare, così cercai di allontanarmi il più velocemente possibile. 

Ma lui fu più veloce, così mi prese per una spalla e mi appiccicò al suo petto, abbracciandomi.

Il sorriso di Molly sparì all'istante, divenne più seria che mai e il suo sguardo si posò su di me. 

Se solo fosse legale portarsi le armi appresso mi avrebbe già sparato 5 colpi dritti in fronte. 

"Beh sai, Molly. Proprio ieri si è presentata questa ragazza ed è come se fosse stato un colpo di fulmine, sai... non prendertela." 

Gli enormi occhioni di quella ragazza diventarono sempre più lucidi, fino a diventare pieni di lacrime. 

Corse verso il bagno, portandosi entrambe le mani al viso. 

Appena se ne andò tirai una gomitata violenta all'indietro, beccandolo allo stomaco. 

Lui si piegò dal dolore, e già mi sentì meglio. 

"Sei proprio un coglione." lo insultai.  Lui imprecò un paio di volte, poi si tirò sù. 

Appena ritornò del suo colore naturale decidemmo di andare finalmente alla mensa. 

"Me lo devi, Carly. O ti sei dimenticata il favore che ti ho fatto in Italia?" Alzai gli occhi al cielo, eccome se me lo ricordo..

"Si, ma potevi inventarti una storia più credibile. Inoltre mi hai fatta odiare da un ragazza senza nessun motivo."

Lui alzò gli occhi al cielo. 

"Non farne un dramma, non ci devi mangiare mica assieme. Probabilmente non la vedrai neanche più." 

Sbuffai, quando entrammo in mensa. 

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora