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IN REVISIONE

15 minuti.
È da 15 minuti che siamo in viaggio, il tempo sembra passare anche più lentamente con questo silenzio.
Matt, nel sedile del passeggero,molto probabilmente sta dormendo.
Il "simpatico" ragazzo (Bobby) che ci ha gentilmente dato un passaggio l'unica cosa che muove sono le braccia.
Una è incollata al volante mentre l'altra si avvicina ogni minuto sempre di più nella mia direzione.

"Manca ancora molto?" Parlai istericamente mentre guardai la mano di Bobby ormai alla mia coscia.

"Ancora tanto, tesoro" mi rispose lui accarezzandomi una gamba.
Feci una faccia disgustata alla vista dei suoi denti gialli e mi spinsi più che potei alla portiera.

"Ok basta!" Sobbalzai alla voce di Matt "fermati." ordinò.

"Cosa?" Lo guardò interrogativo Bobby dallo specchietto "Non siamo ancora arr.."

"Fermati." Lo interruppe lui con voce spaventosa.
Quando la macchina si fermò parlò ancora "scendi." si rivolse a me.

Obbedì senza esitazioni e una volta fuori sorrisi sollevata
"Ei, mi deve un bacio era quello il patto!" Il sorriso che avevo sul volto fece spazio ad un espressione furiosa.

Mi girai di scatto verso Matt che stava chiudendo la sua portiera "Qual era il patto, scusami?" Lo fulminai.

Lui non mi diede ascolto e mi prese il braccio iniziando a camminare.

"Ah non fa niente, mi accontento di questi!" Urlò Bobby, mi girai interrogativa verso la macchina e vidi i miei leggins in mano sua.

Spalancai la bocca per lo stupore quando li annusò facendo subito dopo una risata isterica.

Me ne ero completamente dimenticata, non posso andare in giro in questo modo.

Diedi uno strattone con il braccio per far cessare la presa a Matt e iniziai a correre verso la macchina, ero arrivata a metà strada quando Matt mi riagganciò.

Sono davvero stanca di questa storia.

"No, dai Matt lasciami prima che... Accidenti!" Mi lamentai guardando la macchina allontanarsi.

Buttai le mani in aria e guardai in cielo "Perchè proprio a me ?"

Quando mi girai verso Matt lo notai a qualche metro della sottoscritta con un espressione idiota (ma comunque affascinante, lo ammetto).

Mi sistemai subito, quando ebbi capito, la maglietta che si era alzata fino a fare vedere parte delle mutande.

Arrossì a tal punto da diventare del colore dell'unico indumento che indosso.
"Andiamo" cercai di distogliere l'attenzione iniziando a camminare in una direzione a casa.

...

"Smettila di lamentarti, attiri solo di più l'attenzione."

Smisi di parlare e sbuffai continuando a camminare.
Stiamo girando a vuoto in questo paese sperduto ormai da minuti. Mi avvicinai velocemente a Matt e mi attaccai al suo braccio nervosa, continuando a guardare con la coda dell'occhio il gruppo di uomini alla quale stavamo passando davanti, subito partirono fischi, applausi e anche commenti non proprio gradevoli da parte loro.

Matt inaspettatamente mi prese per mano ed aumentò il passo.
Sorrisi e mi sorpresi al suo gesto, per poco credevo che mi consegnasse a loro senza pretese per liberarsi di me.
"Perché sorridi?" Mi chiese quando ci fummo allontanati abbastanza
"Io non sto sorridendo" mentii cercando di ricompormi, anche se inutilmente visto che il sorriso non mi voleva abbandonare.

Lui mi guardò stranito per poi alzare gli angoli delle sue bellissime labbra.
"Pensi davvero che sia capace di fare una cosa simile?" Mi chiese capendo.
Io abbassai lo sguardo e arrossì dandomi mentalmente della stupida anche solo per aver pensato ad una cosa del genere.

Cercai di sciogliere la presa dalla sua mano, ma lui si fermò e la strinse di più a se mentre con l'altra mano mi alzò il viso.
"Carly pensi davvero che sia capace di fare una cosa simile ?" Mi richiese guardandomi negli occhi e avvicinandosi maggiormente.
"I-io non lo so" sussurrai guardandolo a mia volta.
Bella figuraccia, maledizione..
"Forse non dovrei dirlo, ma.. Mi piaci Carly non ti lascerei mai nelle mani di quelle luride persone." continuò addolcendo la voce, forse intenerito dalla mia reazione precedente.
A quel "mi piaci" una strana sensazione mi invase lo stomaco. Istintivamente mi morsi il labbro continuando ad annegare nei suoi occhi.
Lui mi guardò affascinato diminuendo sempre di più le distanze.
Il mio cuore iniziò a scalpitare quando appena pochi centimetri dividevano i nostri visi

"Hey bambolina!"
"Che ne dici di dividerla con noi?!"

Girammo di scatto lo sguardo verso le voci.
Spalancai gli occhi ed un senso di paura mi invase
"Merda,corri!"
Ci misi un po ad assimilare il grido di Matt, troppo presa dal panico.
Quando mi strattonò per la maglietta ritornai lucida.
Mi misi a correre dalla parte opposta, sotto le indicazioni di Matt che rimase dietro di me per sicurezza.
Grazie a lui e alla sua voce riuscì a calmarmi e a pensare che non mi sarebbe successo niente.

Voltai l'angolo con il cuore in gola e mi girai per vedere a che punto era, quando quest'ultimo mi spinse dentro un vicolo buio.
Emisi un urlo di spavento attutito dalla sua mano.
Si spinse il più possibile addosso a me per riuscire a nasconderci dietro un piccolo muretto.

Mille brividi mi invasero la schiena per la vicinanza. Lui lo notò e appoggiò la sua mano sulla mia che senza essermene accorta si era aggrappata alla sua maglietta nera.

A quel contatto alzai istintivamente il mio sguardo e lo guardai negli occhi, per la tanta vicinanza riuscì a sentire il suo respiro accelerato soffiare sul mio viso.
Per un istante pensai di toccare le sue meravigliose labbra e magari perché no.. anche baciarle.

Ritornai in me quando mi accorsi del pensiero appena fatto.

Ma cosa mi succede?
Stiamo parlando di Matt. Il ragazzo che fino a poco tempo fa era scontroso e mi trattava come un giocattolo.

Scivolai dalla sua presa e mi allontanai da lui, prima di essermi accertata che gli uomini se ne fossero andati
"Che ti prende?" Mi guardò stranito

"Ce ne dobbiamo andare" non feci caso alla sua domanda e mi affacciai dal muro per controllare se ci fosse qualcuno.. E per non guardarlo in faccia.

Dopo aver controllato a sua volta uscì dal vicolo ed iniziò ad incamminarsi.
Lo raggiunsi e mi affiancai a lui, come quella volta in discoteca aumentò il passo lasciandomi da sola.

Decisi di riavvicinarmi a lui e chiedere spiegazioni anche perché stare da sola in un posto come quello dopo l'episodio appena successo non mi andava proprio.

Con fatica riuscì a tenergli passo
"Ti sei offeso?" Parlai col fiatone
"Per cosa dovrei offendermi ?" Mi ringhiò.
Pensai ad una valida motivazione, e mi vergognai quando non ne trovai neanche una.
"P-perchè mi sono allontanata?" Sparai. Una volta uscita dalla mia bocca scoprì che avevo detto una stupidata.

La sua risata mi confermò i miei pensieri
"Pensi davvero che me ne freghi se una bambina si è allontanata da me solo perché si è accorta che prova dell'interesse? Posso benissimo trovarne un'altra che casca ai miei piedi."

Mi fermai di colpo e lo guardai di traverso "Ma chi ti credi di essere?!"
Gli urlai contro.

Mi diedi della stupida per essere caduta ai suoi piedi.
Lui non tieni a me.
Lo guardai un'ultima volta e notando che era a parecchi metri da me gli diedi le spalle e me ne andai.

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora