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Pov Matt.

Schiacciai il piede sull'acceleratore, sfiorando per poco un'anziana signora sulle strisce pedonali. 

Mi fermai solo al semaforo, frenando di colpo. Cosa che fecero anche le macchine dietro che iniziarono a suonare e ad urlare insulti.

Misi comodamente il mio braccio fuori dal finestrino, mostrando il dito medio. Poi presi la sigaretta ormai consumata dalle mie labbra e la buttai fuori dal finestrino. 

Feci uscire del fumo denso dalla bocca. Intanto presi un fazzoletto e cercai di tirare via il sangue, ormai secco, dalle mie nocche. 

Soddisfatto, buttai anche esso fuori dal finestrino e lo richiusi, schiacciando di nuovo sull'acceleratore vedendo il verde.

Se Carly fosse stata qui mi avrebbe fatto una sfuriata sul perchè abbia buttato quello stupido fazzoletto per strada. Mi avrebbe fatto una ramanzina sull'inquinamento. 

Anzi mi avrebbe fatto una sfuriata anche per la sigaretta, oppure per aver risposto in quel modo agli automobilisti dietro, oppure per aver guidato troppo veloce e per non aver fatto passare quella povera signora. 

Insomma, avrebbe avuto da ridire su ogni singola cosa.  E io avrei riso, oppure avrei alzato gli occhi al cielo, perchè sarebbe stata la solita noiosa. 

Scossi la testa violentemente, cercando di tirarla fuori dalla mia testa. Anche se fosse stata noiosa l'avrei avuta al mio fianco comunque, e semplicemente la bacerei per farla stare zitta.

Parcheggiai velocemente davanti all'enorme palazzo. Prima di scendere mi passai velocemente le mani sul viso facendo alcuni grandi respiri. Poi senza pensarci due volte scesi dall'auto. 

Mi incamminai velocemente verso l'ingresso, volendo farla finita.

Mi guardai intorno, ricevendo sguardi interrogativi, ma non mi sentì per niente fuori luogo. 

Un uomo venne verso di me, mi squadrò da capo a piedi. Lo feci anche io. Il classico uomo giacca e cravatta, con la fronte alta ed un naso troppo sproporzionato per la sua faccia. Avrà avuto più o meno sui 40 anni dall'aspetto. 

"Posso aiutarti?" mi chiese freddamente, notando il mio abbigliamento. 

Beh devo ammettere che con i miei anfibi neri, i miei jeans anche essi neri strappati sulle ginocchia e la maglietta del medesimo colore non sembro proprio l'allegria in persona. 

"Sì, stavo cercando il signor Perez" pronunciai velocemente, guardandolo dritto negli occhi. 

Lui si fermò ad osservare i vari tatuaggi sulle braccia, incerto. "Non credo che il signor Perez possa incontrarla, in questo momento." mi informò, prima di girare i tacchi ed andarsene.

Ma che diavolo ? 

Decisi di tentare, adocchiando una ragazza proprio dietro al bancone a pochi metri da me. 

La raggiunsi, e mi ci appoggiai fissandola. 

Appena lei mi vide io feci uscire il mio solito sorrisino arrogante, sapendo benissimo l'effetto che fa sulle ragazze. 

Beh a tutte tranne che a una...

Come calcolato arrossì vistosamente e poi tossì. "P-posso aiutarti?" mi chiese, con voce bassa. 

"Beh sì, mi faresti un enorme favore piccola." 

La sua pelle pallida arrossì ulteriormente per il nomignolo. Notandola in difficoltà glielo chiesi direttamente. Non sono nell'umore giusto per stare al gioco ora. E poi avrei piuttosto fretta.

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora