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Pov Carly
Aprì lentamente gli occhi sentendomi così intontita da non riuscire a ricordare il mio nome.
Magari sto ancora sognando dato che mi trovai nel letto di Matt.
Mi guardai intorno, massaggiandomi la testa e cercando di ricordare come avessi fatto ad arrivare fin qui.
Non mi ricordo assolutamente niente di ieri sera, e se sono finita in camera di Matt dev'essere successo qualcosa di grave.
Mi alzai, barcollando un po e mi posizionai davanti allo specchio.
"Oh cazzo"
Il trucco sbavato stile panda e tutti i capelli umidicci non aiutarono a farmi ricordare, il vestito completamente arrotolato fino al seno neanche.
Mi morsi le labbra quando mi resi conto che in questo preciso posto io e Matt ci siamo baciati.
Ma poi scossi la testa. Non devo pensarci, l'unica cosa a cui devo pensare è una fredda e rinfrescante doccia.
Mi diressi subito verso il bagno, non pensando neanche di dover guardare se ci fosse stato qualcuno, magari i genitori di Matt.
Ma non me ne preoccupai, troppo stanca e scombussolata.
Mi feci una veloce doccia ed uscì subito dal bagno, con un po più di vita anche se il mal di testa non volle proprio abbandonarmi.
Senza troppe pretese rubai dei boxer e una maglietta a Matt, sperando che non gli dia fastidio, ma non ho intenzione di rimettermi quel vestito maledetto e pieno di vomito, lo butterò appena arriverò a casa,
Scesi lentamente le scale, se prima non me ne fregava niente ora mi sto rendendo conto della situazione in cui sono e la voglia di vedere Matt è pari a zero.
Mi guardai intorno più volte, ma nessuna traccia di Matt o di Sara.
Ad un certo punto, quando ero intenzionata a ritornare di sopra, il telefono di casa inizò a squillare.
Che faccio ?
Rispondo? E se sono i suoi genitori? o magari è una cosa importante...
Mi avvicinai velocemente, che sarà mai.
Presi il telefono fra le mani e schiacciai il pulsante verde.
"Pronto" dissi, abbastanza imbarazzata.
"Ah finalmente sei sveglia.." un sospiro di sollievo partì da Matt.
"Hemm.. sì" parlai impacciata, non sapendo cosa dire.
"Sarà la quinta volta che provo a chiamare, ti sei svegliata ora ?"
La sua voce sembrava tranquilla e dolce, come se nulla fosse successo.
"Sì.."

"Riesci a dire qualche altra parola ? come stai ? ieri pensavo di portarti in ambulatorio o in qualche seduta per esorcismo. Non smettevi più di rimettere sono riuscito a farti dormire alle 7 del mattino."
Rimasi in silenzio per qualche secondo, pensando all'immensa figuraccia.
"Io.. sì sto bene, mi dispiace che ti sia dovuto prendere cura di me.."

"Non dirlo neanche per scherzo, farei questo ed altro..Cazzo guarda dove vai!"
Il rumore del clacson mi fece allontanare il telefono dall'orecchio.
"Ma dove sei?" chiesi curiosa, sentendo varie macchine e poi qualche insulto da parte di Matt.
"Sto tornando, ti ho preso la colazione... e dobbiamo parlare."
All'udire le ultime parole mi si fermò il cuore. Vuole davvero raccontarmi tutto ?
"Davvero?" chiesi speranzosa ma anche in ansia, perchè so per certo che non sarà una cosa piacevole dato che me l'ha tenuta nascosta fino adesso.
"Sì, ci sentiamo fra poco" e mise giù.
Un brivido mi salì lungo la schiena, sono pronta a sapere tutta la verità?
E se non mi piacerà ?
Mi porterà ad arrabbiarmi e a lasciare stare Matt ?
Sospirai, preparandomi psicologicamente.
...

Il bussare al campanello mi fece distrarre dalla serie tv che stavano trasmettendo.
Spensi velocemente la televisione e mi alzai, cercando di tenere a bada l'ansia.
Aprì la porta, ritrovandomi un Matt con una semplice maglietta grigia e dei pantaloncini della tuta.
Gli occhiali da sole mi impedirono di vedere i suoi splendidi occhi, ma il sorriso che mi fece mi tranquillizzò appena.
Lo lasciai passare, ed individuai immediatamente la busta che aveva in mano.
"Davvero mi hai portato la colazione?" le chiesi speranzosa, sentendo già la pancia brontolare.
Ho voluto aspettare, anche perchè dopo una nottata di vomito l'idea di ingurgitare qualcosa era pari a 0.
Ma ora, sentendo l'odore dei muffin, la voglia di mangiare è come se si fosse svegliata improvvisamente.
"Certo, spero ti piacciano i muffin al cioccolato e alla crema, sono i miei preferiti." Mi rispose, appoggiando la busta sul tavolo ed iniziando a tirare fuori tutto il ben di Dio.
Mi sedetti a tavola prendendone uno.
Lo morsi e guardai Matt, che mi stava fissando in attesa di un giudizio.
Gemetti di piacere, dandone un altro morso e facendo comparire un enorme sorriso sul suo volto..
Ma rimase soltanto per alcuni secondi, perchè ad un certo punto si grattò il naso, evidentemente a disagio, e si sedete di fronte a me.
"Allora... io..io ho deciso di raccontarti tutto." iniziò.
Immediatamente misi giù il mio amato muffin, come se il mio stomaco si fosse richiuso improvvisamente.
Annuii consapevole, e lui mi prese la mano e la intreccio con la sua.
"Prima di iniziare, però, devi sapere che l'ho fatto inconsciamente, e che ora provo dei veri sentimenti verso di te che non riesco a spiegarmi, io...non ho mai provato nulla del genere."
Un brivido mi percorse tutta la schiena.
Vorrei tanto che non nascondesse nulla, e che si stesse dichiarando di sua spontanea volontà, e non perchè deve spiegarmi un qualcosa che, detto sinceramente, non sono sicura di voler sapere.
Sospirai, annuendo di nuovo e non sapendo cosa dire.
Mi strinse di più la presa e prese un grosso respiro.
"Io.."
Lo squillare del telefono lo fece fermare e chiudere gli occhi.
Proprio adesso dovevano chiamare ?
Lo prese fra le mani "Sara" parlò ad alta voce.
"Rispondi" lo incoraggiai, tanto avremo avuto tutto il tempo del mondo, dopo.
Annuii e premette il tasto verde.
"Pronto" non appena rispose corrugò le sopracciglia.

"E chi deve essere ? certo che sono io." Alzò gli occhi al cielo.

"Si sto bene, mi hai chiamato per una seduta psicologica o per chiedermi altro?"

"Cosa significa che ti devo venire a prendere ?"

"Sì è con me, ma... Sara ? Sara mi senti?"
Sbuffò contrariato e si alzò dal tavolo.
"Dobbiamo andare a prenderla a casa tua, deve aver litigato con tuo fratello."
Maledì mentalmente Ben per averci interrotto e mi alzai dal tavolo.
"Ehm.. io non posso uscire così"
Matt, che si era già messo gli occhiali e aveva preso in mano le chiavi della macchina si girò per guardarmi.
Immediatamente alzò un sopracciglio, guardandomi da capo a piedi.
Come ha fatto a non vedermi prima?
Insomma, gli ho aperto la porta e lui mi ha sorriso.
Evidentemente era anche lui ansioso per l'importante spiegazione che non riuscirà mai a confidarmi.
Un sorriso malizioso si insinuò fra le sue labbra.
"A me non dispiaceresti così"
Mi trattenni dal non ridere istericamente.
"A mio fratello dispiacerebbe eccome, se mi vedesse vestita così" gli ricordai.
Una volta fatto ragionare si diresse in camera sua, lo seguì e lo guardai frugare nel suo ordinatissimo ed impeccabile armadio.
"Perchè non posso prendere un pantalone di Sara?" gli chiesi, confusa.
Effettivamente avrebbe più senso.
"Ci staresti 2 volte" lo guardai stranita.
Sia per l'enorme cazzata appena detta, giù per lì io e Sara abbiamo la stessa taglia.
E poi parla proprio lui ? il suo bicipite e 3 volte il mio!.
"E invece i tuoi mi staranno alla perfezione?" le chiesi, ironica.
Finalmente uscì dall'armadio, con in mano un paio di pantaloncini color bordeaux, della tuta.
"No, ci starai dentro 3 volte, ma amo quando indossi i miei vestiti." puntualizzò, lanciandomeli.
Cercai di non pensare alla frase estremamente carina e li indossai velocemente, arrotolandoli un paio di volte per farmeli stare bene.
"Sono patetica, Matt. Mi farai andare in giro così seriamente?" mi indicai più volte, ma lui annuii e si avvicinò.
"Tu non te ne rendi neanche conto quanto possa apparire perfetta agli occhi della gente, soprattutto ai miei."
Lo fissai, totalmente impreparata alle frasi d'affetto che ha in riserbo per me quest'oggi.
Ma nella mia mente vaga sempre l'enorme pensiero che ci ha fatto allontanare, e più ci penso, più faccio retro front ad ogni sua dimostrazione d'affetto.
Ritornai sul pianeta terra, e con tutte le forze possibili, mi diressi verso il giardino.
Entrai in macchina, non appena Matt la aprì, e partimmo verso casa mia.
Dopo pochi secondi ruppe il silenzio.
"Dato che non abbiamo avuto tempo di parlare, che ne dici di uscire stasera?"Parlò continuando a guardare la strada, l'unico segno visibile fu lo stritolamento del volante in attesa di una mia risposta.
"Io..non credo sia una buona idea."
cercai di declinare, sapendo benissimo che si trasformerebbe in qualcos'altro.
Matt ha l'assurda capacità di distrarmi da tutto.
"Solo per poter parlare tranquillamente, a casa non avremmo mai pace. Poi ti porterò subito a casa tua, solo 1 oretta lo giuro."
Mi morsi un labbro, trattenendomi dall'abbracciarlo, e poi annuii.
"E' un sì?" quasi urlò, sorridendo.
Sorrisi leggermente, "Sì" risposi.
"Alle 19:00 sono da te."

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora