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Attenzione!

Questo capitolo contiene scene di sesso.

Pov Matt.
L'espressione che assunse il viso del signor Perez fu un' enorme sorpresa. Sgranò gli occhi e corrucciò entrambe le sopracciglia. Prima che potesse rispondere suonò il telefono posto sulla sua scrivania. Lo portò immediatamente all'orecchio.

"Sì?" chiese duramente, come suo solito fare, dopotutto era un capo ben temuto ed invidiato. Non potrebbe mai permettersi un rapporto troppo confidenziale con i suoi dipendenti.

Io colsi l'occasione, estrassi velocemente il telefono dalla tasca dei miei jeans. Risposi velocemente al messaggio di Stephen nella quale mi chiedeva dove fossi. Ovviamente mentì, non gli avrei mica detto l'assurdità che stavo per fare.

"Sono impegnato ora.... va bene. Non si preoccupi ci penso io." Il signor Perez concluse la chiamata.

"Dobbiamo muoverci, non ho molto tempo." puntualizzò, dedicandomi di nuovo tutta la sua attenzione.

"Io non ho altro da aggiungere, quello per qui sono venuto gliel'ho detto."

"Sei sicuro di volerlo fare, ragazzo ? E' una vasta cifra di soldi. E da quel che ricordo la sua famiglia ne ha proprio  bisogno.

Annuì senza pensarci due volte.

" Dovevo essere venuto qui già molto prima, anzi non avrei dovuto accettare già dall'inizio. Non mi interessano i soldi, e francamente penso si sia fatto un' idea sbagliata di sua figlia. Non so di che cosa avesse paura, ma se è venuto a chiedermi aiuto dev'essere stato davvero disperato. Carly è una ragazza meravigliosa, direi diversa da tutte le ragazze che ho conosciuto. Se la sarebbe cavata bene anche senza di me, anzi, penso che sarebbe stata più al sicuro senza avermi conosciuto." ammisi, ripensando al giorno del falò, dei pericoli che ha rischiato, e alle lacrime versate.

"Te lo si legge in faccia." ammise il signor Perez.

Lo guardai confuso, pensavo si fosse alzato e che mi avrebbe tirato dietro ogni singola cosa posta sulla scrivania Invece è rimasto ad ascoltarmi, ammiccando e sorridendo verso la fine.

Il signor Perez che mi sorride, capite ?

"Che cosa ?" gli chiesi, non sapendo a cosa si riferisse.

"Che la ami." Iniziai a tossire, scompigliandomi i capelli e guardandomi in giro.

"Oh sisi scusami" Alzò le mani in aria, colpevole. "Non sia mai che distrugga la tua perfetta figura da Bad boy. Apri gli occhi ragazzo. Non saresti qui se non l'amassi, non avresti rinunciato a 200.000 mila dollari se non tenessi a lei. E' solo una tua decisione, e di certo non sarò io a farti cambiare idea. Anzi ci guadagnerei e basta. Avrei 200.000 mila dollari in più da impiegare nella mia azienda, e saprei perfettamente che mia figlia sarebbe al sicuro ed in buone mani con te accanto."

"Come fa ad esserne così sicuro ? Come sa che non la farò soffrire ?" scandisco, liberando i miei dubbi.

"Lo so perchè anche se in questi giorni non ci parliamo, la vedo felice. E di certo non sono io a fargli spuntare quel splendido sorriso sul suo viso." Mi immaginai il suo sorriso, e non potei che dargli ragione.

"Ora vattene, ho altro a cui pensare." gesticolò, e senza darmi il tempo di rispondere riprese in mano il suo telefono digitando alcuni numeri.

Assimilai il tutto, non aspettandomi tale parole dal Signor Perez.

Mi alzai dalla comoda poltrona del suo ufficio, e mi diressi verso la porta.

Prima di uscire, però, mi girai di nuovo.

•A disastrous love• (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora