Capitolo 9

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D A I S Y

"Oh, Daisy, bentornata." Disse la signora Chapel, l'insegnante della prima ora. Era bello sapere che qualcuno aveva notato la mia assenza.
"Grazie." Replicai, andandomi a sedere al mio solito posto. Una faccia leggermente familiare entrò in classe. Dove l'avevo già vista prima?
Una ragazza bionda che indossava una maglietta nera, pantaloncini neri e una camicia era in piedi accanto alla signora Chapel. Era ovviamente una nuova studentessa, ma l'avevo già vista prima.
Ma dove?
"Puoi sederti vicino a Daisy." Disse la signora Chapel alla ragazza. "Daisy, puoi fare un cenno?"
Feci un piccolo segno e sorrisi gentilmente. Lei venne e si sedette accanto a me. Era così sicura di sé, per essere una nuova studentessa."
"Ciao, sono Auburn."
E lì collegai; era la ragazza che avevo incontrato da Target. I capelli biondi, l'abbigliamento e l'atteggiamento fiducioso, il sorriso gentile.
"Intendi Aubrey?" Dissi senza riflettere, ma appena sentii le mie parole aggiunsi velocemente. "Scusa, intendo -"
"Nessun problema." Mi fece un cenno e prese i suoi libri.
Sospirai di sollievo, almeno lei non era arrabbiata o qualcosa del genere.
"Ti sei appena trasferita?"
"Si, la scorsa settimana."
"Oh figo, da dove vieni?" Sembrava davvero dolce, quindi perché non continuare la conversazione.
"New York." Rispose.
"Hai attraversato tutto il paese." proclamai. Noi vivevamo in California, che era molto lontana da New York.
"Già."
"Fammi vedere il tuo orario." Dissi.
Mi porse un pezzo di carta.
"Oh, perfetto, abbiamo pranzo e quarta e quinta ora insieme."
Auburn annuì e le diedi indietro il suo orario, facendolo scorrere nel suo raccoglitore.
"Potresti anche mostrarmi qualcuna delle classi in cui si tengono le mie lezioni?"
Mi girai e la guardai, sistemando la coda di cavallo in cui erano raccolti i miei ondulati capelli marroni.
"Intendo - se vuoi. Non voglio che manchi alle tue lezioni."
"Nessun problema." Usai le sue parole. "Certo che posso."
"Grazie." Fece un sorriso così ampio che i suoi occhi si incresparono.

***

"Daisy."
Mi voltai al suono del mio nome, trovandomi faccia a faccia con Auburn.
"Oh. Hey Auburn. Ti stavo cercando." Risi. Camminammo verso il tavolo a cui mi sedevo di solito con persone che non erano davvero miei amici.
Parlammo per un po' delle lezioni trascorse e dei ragazzi carini che passavano. Auburn pensava che Chase Rhodes fosse il ragazzo del secondo anno più bello, mentre io non ero d'accordo e pensavo fosse Zachary Johnson.
Parlando di Zack Johnson, gli accadde di guardare oltre mentre camminava e mi diede una piccola occhiata da testa a piedi.
"Ooh, quel ragazzo carino ti ha guardata."
"Non l'ha fatto." Replicai, le mie guance ovviamente rosa. "Era solo un'occhiata casuale."
"Casuale."
"Oh zitta."
Ashton mi aveva preparato di proposito cibi ipercalorici per pranzo. Che il gioco inizi.
"Hey Auburn?"
La ragazza bionda mi guardò il risposta.
"Per caso ti piace il burro d'arachidi?"

***

Risultò che Auburn era allergica alle noccioline, e si offese un po' quando le offrii il mio burro d'arachidi e il mio panino, e mi informò della sua allergia.
Risultò anche che Ashton non era felice che io non avessi mangiato nulla a pranzo.
"Ti ho preparato il pranzo per una ragione." Disse duramente Ashton.
"E tu hai preparato cibi ipercalorici."
"Si, sto cercando di aiutare -"
"Ti aspetti davvero che io mangi così tanti cibi che mi farebbero ingrassare?"
"Non sei grassa! Per l'amor di Dio, sei sottopeso." Urlò Ashton.
"Ash -" Cominciò con calma Calum.
Aprii la mia bocca per dare ad Ashton una risposta che lo avesse ferito di più, ma fui interrotta da qualcuno che bussava alla porta.
"Questa è la signora Denise."
"La signora chi?"
"La tua terapista." Disse Ashton. Questo fu il motivo per il quale i ragazzi andarono al piano di sopra. Ashton andò ad aprire la porta mentre io sbuffai furiosamente per come Ashton aveva reagito al fatto che non avevo mangiato.
Qualche momento dopo ero seduta di fronte alla signora Denise, guardandola scrivere qualcosa mentre mi faceva delle domande.
"Perché non mangi?"
"Ho paura di diventare più grassa." Ammisi, abbassando lo sguardo.
"Quando hai cominciato?"
"I miei genitori mi chiamavano grassa e non sarei mai stata abbastanza per nessuno, così ho smesso completamente di mangiare per perdere peso."
Annuì e scrisse altre cose. Potevo sentire il ticchettare tranquillo del suo orologio.
Tick. Tick. Tick.
Mi chiesi se i ragazzi stessero ascoltando la conversazione, erano così tranquilli al piano di sopra.
Mi fece altre domande come se avessi mai compiuto atti di suicidio o autolesionismo, poi se ne andò.
Per cena Ashton fece una tonnellata di cibo salutare, per me, così mangiai qualcosa.
"Perché non mi hai portata al suo ufficio?"
"Non volevo che i paparazzi invadessero la tua privacy così ho trovato qualcuno che potesse venire qui." Rispose Ashton. Annuii e masticai i miei broccoli, mettendoli giù dato che mi sentivo disgustata.
"Ho finito." Annunciai.
"Hai a mala pena -"
Michael si schiarì la gola, un segno allarmante, bloccando Ashton dal finire la sua frase.
"Va bene così." Disse Luke. "Quindi, com'è andata a scuola?"
"Bene. Mi sono fatta un'amica. Il suo nome è Auburn ed è molto carina."
"È fantastico." Disse Ashton. Lo ignorai, ancora arrabbiata con lui per prima quando si era arrabbiato con me perché non avevo mangiato a pranzo.
"Quando è stata l'ultima volta che hai fatto un pasto completo?" Mi interrogò Calum.
"Calum!" Lo rimproverò Michael.
"Qualche giorno fa."
Rabbrividii e passai le dita sui tagli freschi che avevo fatto dopo aver mangiato un pasto completo e sentendomi disgustata da me stessa, avevo coperto le mie braccia di tagli.
Ashton ingoiò la sua bibita. Seguì un silenzio, la tensione fitta abbastanza da essere tagliata con un coltello.
Dopo cena e dopo aver fatto una doccia, stavo spazzolando i miei capelli bagnati quando Ashton entrò nella mia stanza.
"Mi dispiace di essermi arrabbiato." Ashton si mise davanti a me, i suoi occhi e la sua espressione erano un misto di tristezza e serietà. "Davvero. Non era giusto. Mi dispiace. Ero solo preoccupato."
"Va bene. Che ne dici di preparare meno cibo e farlo più salutare domani? Possiamo cominciare facendo piccoli passi e lavorarci su." Dissi solo questo per fare sentire meglio Ashton e non sapevo se avrei potuto mettere in atto ciò che avevo detto.

99 skinny | adopted by 5sos [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora