Capitolo 63

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D A I S Y

Dopo essere stata seduta un minuto accanto a Jacob, aver pianto perché era ancora in coma, decisi che era ora di andarsene. Mi asciugai la faccia e provai ad apparire forte mentre uscivo nella sala d'attesa. Salii in macchina e cominciai a guidare verso casa, finalmente lasciando scendere di nuovo le lacrime.
E se Jacob non si mettesse di nuovo con me quando si sveglierà? E se mi odierà? E se neanche si sveglierà?
Entrai silenziosamente a casa e superai i ragazzi (che erano in salotto e guardavano sport) e andai in cucina per una bottiglia d'acqua. I miei occhi si posarono sul tavolo, poi sul pacchetto di patatine. Presi l'acqua, poi velocemente presi il pacchetto, e salii le scale.
I ragazzi mi avevano sicuramente sentita, e Ashton urlò un saluto, ma lo ignorai e mi chiusi nella mia stanza. Non so perché lo feci, ma mi sedetti sul letto e aprii il pacchetto di patatine.
Cominciai a sgranocchiarle. A metà pacchetto mi sentii un po' meglio, e continuai a mangiare. Non so perché, ma mangiare sembrava aiutarmi, così andai al piano di sotto e trovai altro cibo, aumentando leggermente la quantità.
Questa volta presi un altro pacchetto di patatine e gli oreo. Li mangiai in qualche minuto e poi mi sedetti lì, completamente disgustata da me stessa per aver mangiato.
Ma non potevo farne a meno. Il cibo in qualche modo mi aveva fatto sentire meglio e ne avevo voluto altro. Ma adesso ero disgustosamente piena e mi sentivo in colpa.
La cosa successiva che ricordavo fu che stavo piangendo a dirotto. Ero grassa e il cibo che avevo appena mangiato non aiutava.
Tanto meno a dimenticarmi di Jacob che si rimetteva con me adesso.

***

L U K E

"Daisy sta bene?" Ci chiese Ashton dopo che Daisy l'aveva ignorato.
"Uno di noi dovrebbe andare a parlare con lei?" Chiese Calum.
"Diamole un po' di spazio." Suggerì Michael. Concordammo e tornammo a guardare la partita di calcio.
"Vado a controllarla." Dissi dove aver giurato di aver sentito uno strano rumore venire dal piano di sopra.
Gli altri annuirono e mi alzai e mi diressi al piano di sopra. Salii silenziosamente le scale, spaventato per quello che avrei potuto trovare.
Flashback attraversarono la mia mente mentre ricordavo la volta in cui l'avevo trovata incosciente con una bottiglia di pillole. Rabbrividii al pensiero e mi avvicinai alla sua stanza, congelandomi a quello che sembrava un pianto.
Esitai, ma poi spinsi la sua porta aperta. Era seduta sul letto, le sue ginocchia appoggiate al suo petto con lacrime che scendevano dal suo viso.
"Piccola, cosa c'è che non va?" Ansimai, correndo al suo fianco. La abbracciai forte e le accarezzai la schiena, tentando di calmarla.
Sprofondò la sua faccia nel mio petto e pianse.
"Cosa c'è che non va? Dovrei chiamare Ashton?" Dissi in preda al panico.
"No." Tirò su col naso.
Rimanemmo seduti lì per qualche minuto e alla fine si calmò.
"Cosa non andava? Vuoi parlarne?" Chiesi una volta che le sue lacrime si fermarono.
Non rispose.
"Daisy?"
Abbassai lo sguardo, vedendo che i suoi occhi erano chiusi e che si era addormentata. Sorrisi leggermente per quanto era dolce.

***

D A I S Y

Le due guardie del corpo erano in piedi su entrambi i lati di me e Luke mentre entravamo nel negozio per feste.
"Di cosa abbiamo bisogno ancora?" Chiesi, seguendolo per il corridoio.
"Confetti, nastro, uno striscione, palloncini, bicchieri e stelle filanti." Rispose Luke, prendendo oggetti e mettendoli nel cestino che stavo portando.
"E la torta?" Chiesi.
"La prenderemo dopo." Rispose Luke, porgendomi il nastro.
Dopo che trovammo tutto pagammo, poi lasciammo il negozio.
"Vado a prendere qualche bibita." Disse Luke mentre uscimmo fuori alla luce del giorno, indicando il negozio di liquori dietro di lui.
Così una delle guardie del corpo aspettò con me in macchina a e un'altra andò con Luke nel negozio di liquori.

L U K E

Dopo che il cassiere controllò la mia carta d'identità, scannerizzò e fece il conto della birra e del vino.
"Una festa o qualcosa del genere?" Scherzò mentre imbustava gli articoli.
"Si." Replicai, girandomi casualmente e vedendo un gruppo di ragazze che aspettavano fuori dal negozio.
Sospirai e guardai la mia guardia del corpo, Dave. L'uomo mi porse le bibite, e camminai con Dave verso la porta.
Tenne il suo braccio di fronte a me mentre camminavamo attraverso la folla in crescita. Provai a fare foto con quante più persone riuscivo, ma era difficile con Dave che mi spingeva.
"Ciao, Luke." Cinguettò una ragazza, venendo accanto a me e scattandoci una foto. "Ti piace Daisy? Penso che voi due sareste una coppia carina."
Non risposi e continuai a camminare. Dave aprì lo sportello ed entrai. Quando arrivammo nella strada principale guardai Daisy e pensai a quello che aveva detto la fan.
Daisy era carina e tutto, ma -
"Posso averne?" Scherzò Daisy, interrompendo il mio treno di pensieri.
"No! Sei minorenne."
"Allora?"
"Ashton mi ucciderebbe, quindi no." Risposi.
Daisy rise e poi guardò fuori dal finestrino accanto a lei. La guardai silenziosamente, la voce della fan che echeggiava nella mia testa.

99 skinny | adopted by 5sos [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora