Capitolo 61

825 46 2
                                    

Unione di elementi 2
Revenge from the past

Sto per mettermi ad urlare per l'incredibile senso di inutilità che provo,per il fatto che le mie sensazioni non mi dicano niente di niente. Spero sia perché stia andando tutto bene . Spero, ma ne sono sicura.Sono seduta a terra, con la schiena a muro e la testa rivolta verso l'alto, gli occhi chiusi ed un esaurimento imminente. Mantieni la calma, Cassiopea. Infondo se sta succedendo qualcosa di brutto lo avvertiró... giusto? Anche tentando di distrarmi, l'unico rumore che ci tiene compagnia è quello emesso dagli uomini ratto quando arricciano il naso e mostrano i loro denti gialli, o quello dei piedi di Adua che scavano il terreno. Calma. Questa parola mi sembra così estranea. Da quando tempo non stiamo seduti a non pianificare nulla, al sicuro, con degli alleati? È strano e, in questo caso ,non piacevole. Per niente. Mi sento... anzi, ci sentiamo come degli idioti. D'accordo, meritiamo un po' di riposo, ma non sopporto l'idea che qualcuno combatta la nostra guerra al posto nostro. Non lo sopporto e non l'accetto. L'immagine di Nyco e Rych ridotti in quel modo continua a tormentarmi, ad soffocarmi. Io sono qui, a grattare la terra, e loro sono lì, con Lena che desidera dividerli. Voglio che Aurora viva. Voglio che Rych le stia vicino. Voglio Nyco. Voglio piangere tra le sue braccia, baciarlo finché ad entrambi non manchi il fiato, voglio amare Aska ed Aron insieme a lui. Voglio lui. Punto.
"Vi prego qualcuno dica qualcosa prima che esaurisca." Commenta Sem spazientito non avendo più unghie da mangiucchiare, per poi dare un calcio ad un sasso. Chiara continua a guardare Lex priva di sensi in un nuovo contenitore. Il sasso lanciato da Sem quasi colpiva Evan, ma lui lo disintegra appena in tempo con ina piccola saetta. Adua fa un lieve a svogliato applauso. "Che riflessi." Commenta fingendosi sorpresa .Evan sbuffa alzando gli occhi al cielo. "Che cosa pretendevi una medaglia ed una corona d'alloro?" Chiede Adua con una certa arroganza. A questo punto, Evan perde la pazienza, e mi domando come non lo abbia mai fatto prima considerando che persona sia Adua. "Continuerai a fare l'antipatica rompiscatole per sempre? Sul serio, che razza di problemi hai?" Cosa? Senti, calmati perché...?" "Perché cosa? Piantala con le tue minacce. Credi davvero che mi facciano paura?" Adua sta per replicare, ma Evan la interrompo fingendo un'amara risata. "Fammi indovinare: sono un idiota vero? Continua pure ad insultarmi, ma sappi che sono stufo di aspettare che scatti qualcosa. Non mi vergogno a dirlo. Prima ti chiamavo bambina per gioco, adesso penso che tu lo sia davvero. Però su una cosa devo darti ragione: sono stato un vero deficiente nel pensare che quella lama che mi sono fatto infilzare per te sia servita a qualcosa. Sei un'egoista e lo sarai ssempre. Avrei voluto capirlo prima." Adua lo guarda dritto negli occhi furiosa, i pugni stretti e la mascella contratta. Sta per piangere. Cerca di trovare un minimo di errore nel discorso di Evan, una qualsiasi cosa da rirorcegli contro ma non trova nulla. Perché resto qui a guardare senza fare un fico secco? Perché deve capire che Evan ha fatto di tutto per lei, ha perfino rischiato di morire e lei non può continuare a nascondere quel che prova. Amare qualcuno non è una cosa di cui vergognarsi o da temere, perché in un mondo dove tutto crolla a pezzi, se ami qualcuno o se sei amato magari ti salvi. "Contenta? Adesso quello antipatico sono io." Evan da un pugno a muro furioso , per poi allontanarsi. Gli uomini ratto si scambiano qualche risatina. "Sem.." lo incito a raggiungere Evan.

"Beh,almeno adesso ho qualcosa da fare. Grazie Adua" "Fottiti, Sem" risponde lei di rimando. Sem ride per poi allontanarsi. Chiara si siede accanto ad Adua, che nel frattempo si stringe le ginocchia al petto e stringe tra le dita il tessuto dei pantaloni. "Adua non... non credi che...?" "Chiara non voglio parlarne. Non me ne importa più nulla di lui." "Allora perché ne soffri?" chiede uno degli uomini ratto, facendo così nascere la furia di Adua. "Sta zitto e fatti gli affari tuoi prima che ti stacchi quella stupida coda e te la faccia ingoiare, stupido mangiaterra. Sono stata chiara?" da un calcio ad un sasso che va quasi a colpire la testa di quel povero ratto disgraziato. Adua si porta le mani ai capelli sbuffando. Vorrebbe piangere, lo so. "Non capisco perché accidenti non se ne sia andato con sua sorella quando poteva farlo, invece di rompere le scatole a me." Poi incontra il mio sguardo. "E tu? Come mai stai lì, zitta zitta. Non vuoi difenderlo? Tu che leggi sempre le menti degli altri, leggi la mima mente... quindi che ne pensi?" mi chiede in tono infastidito, provocante. Sinceramente? Sono arcistufa di questa storia. "Vuoi sapere ciò che penso?Va bene. Penso che se è rimasto con noi, se ha rischiato la vita una marea di volte per una guerra che non è la sua, lo ha fatto sì per suo padre e per Coral, ma soprattutto per starti accanto. Dannazione Adua , non ci vogliono chissà quali poteri per capirlo: ogni volta che ti guarda gli si illumina lo sguardo, rimane lì, a fissarti come fossi un sogno, il suo sogno... ma tu guardi sempre da un'altra parte. Se ti senti un disastro, non vuol dire che debba esserlo anche lui. Hai ragione, sento i suoi pensieri ma non li ho mai espressi. Adesso però sento di doverlo fare: senti di non meritarlo, e per allontanarlo lo tratti male. Così lo perderai Adua , e credimi che non ne troverai più con così tanta pazienza. Non perdere più tempo. Io per farlo ho rischiato di perdere tuo fratello" Segue un silenzio imbarazzante perfino per me. "Scusatemi, ma ho ben altro a cui pensare." Dico alzandomi mentre mi asciugo le mani sudate sui pantaloni. Mi metto poi di fronte alla parete attraverso cui i nostri padri se ne sono andati, e poi ancora mi volto pensando ad Aska ed Aron. Mi mancano già e non sapete quanto. Appoggio la fronte a muro distrutta , fregandomene di chi pensa che io sia pazza. Mi tocco la pancia , ancora leggermente molliccia... ci credete che mi sento strana senza provare nemmeno una minima fitta allo stomaco? Sospiro esausta. Potrei piangere, ma non lo faccio. Ti prego una visione, anche un singolo istante per capire come sta andando lo scontro. Su, Pea, respira.Tra poco si riaprirà la voragine nel terreno, mostrando i Daimio con alcune ferite, ma tutti interi,Nyco e Rych che magari si appoggiano a qualcuno e magari con un sorriso stampato sul volto, felici di essere tornati. Ti prego, fa che accadrà davvero questo. Ti prego, ti prego , ti supplico. "Scusate volete favorire?" gli uomini ratto stanno mangiando un mix di vermi e terriccio. "Em , non grazie." "Va bene, più per noi." Uno di loro prende per la coda un verme e sta per mangiarlo. "No, lascialo!" Chiara lo fa levitare fino alle sue mani, stessa cosa per gli altri. "Ei!" "E se loro vi mangiassero non vi sentireste furiosi?! Non capisco perché dei vermi non possano esserlo. Solo perché piccolini non vuol dire siano stupidi." Ho dei seri dubbi al riguardo, ma se lo dice la Dria della natura.... "Stessa cosa vale per le lucertole. Solo perché è stata con Lena non vuol dire che non può cambiare." Non ribadisco solo perché non riesco a litigare con Chiara per quel mostriciattolo. Chiara lascia andare i vermi sul terriccio. "Era la nostra cena." "Erano degli esseri viventi ed io sono la futura Dria della natura, quindi basta."Si china a guardare i vermi mentre si allontanano pian piano, sorridendo come fossero dei pulcini. Qualcosa si muove nel mio stomaco, ed inizialmente penso sia per via dei vermi,ma poi arrivano i brividi... è una sensazione. Rimango immobile per evitare di compromettere il tutto, e lascio che i miei poteri facciano da sé . "Ragazzi..." avverto tutti mentre sento come un senso di vuoto allo stomaco. Fortunatamente i ragazzi capiscono subito di cosa si tratti. Anche Evan e Sem ci raggiungono. Chiudo gli occhi e aspetto, aspetto ancora... perché non arriva nulla? "Em...Pea?" "L'ho sentita arrivare. E' che deve essersi bloccata." "Bloccata?" chiede Sem confuso e lievemente divertito. Per un attimo dimentico che nessuna ha le mie stesse visioni.... "Fate silenzio!" sbotto cercando di ritrovare il collegamento. Dai... per favore. Ritorna, stupida visione... ritorna! Chiudo gli occhi e mi concentro su un qualsiasi Daimio che non sia legato in particolar modo a Nyco. L'unico è Tarmos. Lo sento... lo vedo combattere. C'è confusione... una pazzesca confusione. Tarmos è assalito da una marea di creature, e dalle voci che sento credo che lo siano anche gli altri Daimio. Sono proprio all'entrata del palazzo. Poi vedo qualcosa che fa nascere un fastidioso tremore lungo tutto il mio corpro: Sangue. Troppo sangue, che sono certa non sia di Tarmos... qualcuno piange. Soffre fin troppo, ma non capisco chi sia. Si soffre in questo modo solo quando... Il mio respiro si fa pesante, il mio cuore accelera i suoi battiti. Qualcosa non va. La visione s'interrompe di colpo. "Cassiopea che sta succedendo?" chiedono tutti , probabilmente per la mia espressione terrorizzata. Prima che possa rispondere, il tempo necessario per riprendermi, una voragine si forma improvvisamente nel muro. "Tutti in posizione d'attacco!" urla Sem, mentre noi tutti ci mettiamo spalla contro spalla., pronti ad accogliere i nostri nemici. Non appena si dissolve il fumo sollevato dalle materie ecco spuntare una donna ratto, quella del bagno. Tiriamo tutti un sospiro di sollievo, tutti tranne Sem. "Ecco... ci mancava solo lei." Commenta infastidito. Prima che la donna possa aggradirlo, Lisa e Coral spuntano alle sue spalle. "Ma voi cosa...?" "Ragazzi sono scappate! Greta ed Eva!" Coral corre a stringere Evan, mentre io cerco di assimilare la notizia. L mia notizia riguardava soprattutto loro... me lo sento, dannazione. "Cosa?! Ma come?! Perché?!" chiede Adua terrorizzata per la preoccupazione. Eva è una comune essere umana, quindi non può difendersi come si deve. "Durante il tragitto in galleria , delle esplosioni provenienti dalla superfice hanno provocato delle frane, facendo così tremare l'intero sottosuolo e spaventare i bambini. Le torce si sono spente presto facendoci vagare nel buio più totale e loro ne hanno approfittato per allontanarsi. C'è l'inferno lassù." Adua mi rivolge uno sguardo preoccupato. "Non possiamo stare qui con le mani in mano. Dobbiamo andare." "Ma i vostri padri..." tenta di convincerci un uomo ratto, ma Sem lo interrompe bruscamente. "Tra di loro non c'era certo mio padre,quindi non sono tenuto ad ascoltarli. E poi hanno detto che saremmo dovuti intervenire solo in caso di bisogno. Beh credo sia arrivato il momento." Gli uomini ratto sorridono, come se non aspettassero altre che queste parole. "Beh, discendenti: era ora." Uno di loro esce un sacchetto dalla tasca , per poi lanciarlo a Sem. Lui tira fuori il contenuto confuso: sono dei bracciali armatura. Ma il metallo con cui sono stati forgiati è strano... scuro, arruginito. Esteriormente sembrerebbe uno schifo, ma standogli vicina... non so, forse sono io . "Queste armature erano dei vostri avi. Noi abbiamo solo apportato qualche modifica. Cassiopea, tu indossa questi sotto." Mi danno dei leggins neri come in pelle, con un top che lascia scoperto l'ombelico. "E perché dovrei...?" "Se utilizzerai lo stato di materia, l'armatura non resisterà a lungo, ma quei vestiti sì. Poi se vuoi rimanere nuda, sono affari tuoi..." il pensiero m'imbarazza abbastanza, tanto che strappo quegli abiti dalle loro mani e mi dirigo in un angolino abbastanza nascosto per spogliarmi. Una volta finito, raggiungo nuovamente gli altri. E' evidente che vogliamo attaccare, ormai. Mi metto il bracciale, ma nessuno di noi preme ancora la pietra. Io la scrosto dalla rugine. E' un colore ormai sfocato, bordeaux scurissimo, quasi nero. E' un rubino, credo. Anche per Lisa c'è un'armatura. Ma per Coral no. "Tu devi restare qui." Le spiego io. "Non puoi rischiare così tanto. Hai già sofferto abbastanza." "Ma... io.. io..." "No, Coral. Hai combattuto abbastanza. Goditi la libertà adesso." "No! Io voglio venire!" probabilmente è infastidita del fatto che Lisa possa venire e lei noi. Parliamoci chiaro, io non vorrei che Lisa si tuffasse in questa battaglia, ma so che lei mi torturerà se non la porto. "Lisa non..." "Sta zitta. Non provare a convincermi perché tanto non ci riesci. " "Ma non..." "Primo, non sai quanto mi è costato trovarvi sotto terra. Secondo, ci sono dentro fino al collo Pea e non voglio tirarmi indietro." alzo le mani come segno di arresa. Coral comincia ad agitarsi. Vuole venire con noi. "Coral ti prego, resta qui." "Resterò io con lei." Evan le si mette al fianco. "Cosa?" chiede Adua incredula. "Hai capito. Rimango con mia sorella. Non voglio che qualcuno ci separi di nuovo e poi sarai contenta di non avermi più tra i piedi no?." Lui risponde in maniera fredda e tagliente, suscitando in lei un'espressione di dispiacere. Anche se tenta di nasconderlo, non ci riesce. "Non c'è bisogno che mi dai spiegazioni. Sei libero di fare quel che diavolo vuoi." Sbotta fredda per poi dargli le spalle e guardarsi il bracciale. Sento che da un lato spera che Evan la saluti, ma lui prende Coral per mano e comincia ad incamminarsi lungo il tunnel. Lei , però, si stacca dal fratello e mi abbraccia forte. "Vendicami, ti prego." La sento tremare al ricordo di quello che ha passato. La stringo ancora più forte per rassicurarla. "Ci puoi contare, Coral. Gliela farò pagare." "Ricorda che per dividere deve togliere" non ho capito nulla. Quando però tento di chiedere spiegazioni, lei è già stata tirata via da Evan. "Ei Amico! Mi raccomando, tieni d'occhio Aurora e le nostre madri." Sem lo saluta come fosse un soldato. Evan gli sorride. "Sta tranquillo. Ricordi? Sono il dio del tuono." Poi si rivolge a tutti. "Siete la mia famiglia , ragazzi. Quindi per piacere tornate, magari ammaccati ma tornate. Omega ha bisogno di voi. Daimio come voi non ce ne sono mai stati: siete troppo preziosi e testardi per lasciarci in tredici. Fate vedere a quella pazza chi è che comanda. Dimostratele che avete coraggio da vendere." Detto questo si avvia seguito dalla donna ratto.

Unione di elementi 2-vendetta dal passato-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora