Capitolo 42

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Unione di elementi 2

Revenge from the past

RYCH'S POV.

Il rumore di qualcosa che sbatte contro il ferro massiccio della porta mi sveglia , causandomi delle dolorose fitte alla testa. "Sveglia! Non sei qui per dormire tutto il giorno!" Non riesco a muovere un muscolo senza provare dolore. Mi sento appiccicoso, sporco del mio stesso sangue. Apro la bocca per prendere aria, ma mi fa male perfino respirare. Tossisco pesantemente ed ogni volta ho la tentazione di vomitare per il dolore che provo. Non ci vedo neanche dall'occhio buono, non capisco più niente. Un altro giorno ... dannazione, un altro giorno. Quando inizio a vedere qualcosa capisco di essere sdraiato di schiena, con i polsi e le caviglie incatenate e il soffitto che, secondo la mia vista ormai pessima, non fa altro che girare e rigirare... richiudo gli occhi, non riesco a tenerli aperti, ma devo. Devo provarci. Prendo aria solo ora, come se fossi appena uscito dall'acqua dopo mezz'ora di apnea, e il petto inizia a bruciare, nei polmoni sento come delle lame che si divertono a bucarli. Solitamente sono uno che sopporta il dolore, ma quello che ho provato non so quanto tempo fa, quella tortura ... quello va oltre l'immaginabile, il dolore che provo adesso non è niente in confronto a quei minuti di tortura. Credo che anche un soffio mi provochi sofferenza. Ho la bocca secca .... No,è il sangue su di essa secco. Quando ne avrò perso? Chi se ne frega ... nessuno può più preoccuparsi di me eccetto io, ma si sa che avrei preferito non essere mai nato , quindi anche se la faccio finita ora nessuno ne risentirà. Forse Aurora o Cassiopea, o mia madre,ma staranno cento volte meglio senza di me.

La porta si apre con un rumore assordante, perforante per le mie orecchie e per lo stato in cui sono ridotte. Non rivolgo nemmeno lo sguardo al mio visitatore. Con fatica riesco a girarmi di fianco , per poi darmi la spinta con le braccia, ma la prima volta crollo a terra. Mentre la guardia si fa una risata, io ci riprovo e stavolta riesco a mettermi seduto con la schiena a muro. Sono esausto. Per la luce proveniente dalla porta non riesco a vedere bene di chi si tratti, ma riesco a distinguere la voce di Falco, o forse Logan ... "Sembri una rosellina di primavera con quel rosso stampato dappertutto. " riesco a vederlo in faccia , anche perché si abbassa verso di me. E' Falco. Non so se dal mio sguardo si riesce a notare, ma lo vorrei strangolare. "Vorrei mettere fine alle tue sofferenze, ma , purtroppo per te, a Lena servi vivo ... anzi, sarebbe meglio dire morto vivente. Non trovi?" "Cosa vuoi?" riesco a chiedergli , ma lascio trasparire troppa stanchezza. "Volevo solo informarti del fatto che forse stasera ci sarà un 'altra seduta con quel macchinario, di modo che tu possa prepararti mentalmente e localmente. Dopo le tue grida di ieri non riesco ancora a capire come tu possa parlare." Un'altra seduta ... no, non riesco a sopportarla. Non solo mentalmente, ma proprio il mio corpo non ce la fa, non ce la può fare neanche volendo! "Posso sperare in quel forse?" chiedo immaginando già una risposta negativa. Cerco di sembrare il più calmo possibile . "Ti spiego, è sorto un piccolo problema, fiorellino: vedi, se perdi di nuovo quella quantità di sangue potresti rimetterci i petali e , per quanto io adori questa possibilità, a Lena non piace. Quindi o ti rimetti in fretta e ti incazzi in maniera santa e giusta solo per noi, oppure puoi scavarti la fossa da solo." Mi scappa una risatina, anche se viene sostituita da una smorfia di dolore. Voi potreste chiedervi , cosa diavolo c'è da ridere? Non posso piangere, ne posso ammazzarmi. Tanto vale ridere a costo che tutti ti prendano per i fondelli. "Cosa ci trovi di divertente, rosellina?" "Lo vuoi proprio sapere? Trovo divertente il fatto che con me fai il potente, non mi dai via d'uscita, come fossi tu il vero capo qui. Poi però fai il galoppino di Lena." Mi spinge a muro, facendomi un male cane, e dal nulla tira fuori un pugnale che mi punta in gola. Non mi mostro preoccupato, non lo sono. "Ne hai di fegato, rosellina, e a quanto pare ti è rimasto un po' di fiato. Ti do un consiglio: non metterti contro di me." "Altrimenti cosa fai? Mi sgozzi o mi stritoli con la tua coda da serpente?" preme ancora di più la mano al petto e delle fitte laceranti ai polmoni mi lasciano senza fiato. "Ti piace farti del male, eh? Smettila di fare lo sbruffone, tanto non ti puoi salvare." delle squame verdi gli si formano lungo il collo. "Io sbruffone? Guardati, sei proprio come Urano, un lecchino e fine della storia. Se davvero sei diverso dagli altri, se davvero lei non ti controlla, dimostramelo." Vedo i suoi occhi da rettile uscire allo scoperto. "Uccidimi adesso. E' la tua occasione." Il pugnale mi sfiora la gola, preme per alcuni secondi, ma poi si allontana. Lo sapevo ... era troppo bello per essere vero. "Sei fortunato, Rych, fin troppo per i miei gusti." Quando mi toglie la mano dal petto finalmente respiro. Si dirige alla porta e dice a qualcuno di entrare. Due bestioni orribili, sembrano degli orchi , entrano e attendono ordini. "Sapete cosa fare." Grugniscono con i loro nasi da maiale per poi dirigersi verso di me. Per un attimo temo che vogliano condurmi ad un'altra di quelle sedute ed il panico mi assale. "Che mi dovete fare stavolta?" "Lo scoprirai presto." Detto questo i due orchi obesi mi sollevano senza impiegare tanta forza, anche perché io non riesco a dimenarmi . "Allora rosellina, riesci a camminare o vuoi essere portato in braccio?" come risposta proseguo in avanti da solo, ma non credevo che avessi provato così tanto dolore. Ho la tentazione di cadere più volte, ma riesco a reggermi in piedi. "Se hai deciso così, ma sappi che non te lo chiederemo più." Dopo una serie di spintoni, riesco a tenere il loro passo, ma sento ad ogni passo un dolore incredibile all'anca, alla schiena. Passando accanto alle scale che dovrebbero condurre alle segrete sento delle voci, dicono qualcosa contemporaneamente, qualcosa genere militare. Ma non sono voci di uomini adulti. Mi fermo alcuni secondi per ascoltare bene ... sono bambini. Allora è qui che li tengono. Un orco mi grugnisce vicinissimo all'orecchio, come se i miei timpani come tutto il resto del mio corpo non fosse già abbastanza mal ridotto. Fortunatamente, prima di cadere incontro il muro con la spalla. Mi gira già la testa dopo venti metri di cammino. "Sei ridotto peggio di quanto pensassi." Commenta Falco ridendo. Giuro che se sopravvivo , gli spaccherò ogni singolo dente. "Cosa c'è nelle segrete?" non mi rispondono. "Ci tenete i bambini, non è così?" Un orco mi prende il braccio e mi stacca dal muro. Falco mi si avvicina. "Ti consiglio di pensare più a te stesso che ai bambini. In confronto a te, loro stanno di lusso. Credimi. E adesso basta blaterale e cammina, dato che ne hai tanta voglia." Vengo spinto in avanti e si ricomincia. I rumori che invadono il palazzo mi fanno scoppiare la testa, chiudo spesso gli occhi per il dolore. "Perché Lena li addestra? Cosa c'entrano i bambini?" "Quei mocciosi da inutili diventeranno utili. Diciamo così." Mi fermo due secondi per prendere fiato, poi ricomincio a camminare barcollante. "Utili? E come dei bambini possono essere ..." "Piantala con le domande!" "Ma capo che male c'è se sa qualcosa? Tanto dai suoi compagni non ci può tornare." Dice uno degli orchi scaccolandosi il naso. Falco sbuffa. "Prova a dire un'altra sciocchezza simile, brutto idiota, e quella lingua te la taglio e la uso come cravatta!" l'orco assume un'espressione dispiaciuta e continua a scaccolarsi. Ho l'impressione che questi bestioni, per quanto enormi possano essere, non sono poi così intelligenti. Direi che fanno al caso mio.

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