Capitolo 31

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Unione di elementi
Revenge from the past

Sono seduta accanto  a Nyco in attesa che si svegli, con Pixel che dorme  su un casco di banane. Rych è stato guarito quindi è questione di pochi minuti, o almeno lo spero... insomma, è l'alba e ovviamente non ho dormito. L'unica persona che poteva rendermi all'altezza di Lena è morta,  ho un segreto che mi logora dentro,  i mei genitori rischiano  di rimanere zombie per tutta la vita come il resto del mio pianeta, i bambini di Omega  sono soli ed impauriti, la mia migliore amica mi odia e praticamente Coral  è l' arma di Lena per aggiornarsi sui nostri movimenti...  ditemi voi come posso  dormire!
Più andiamo avanti più capisco che è la notte che mi frega:  in quel momento non hai alcuna distrazione,  nulla che possa allontanarti dalla riflessione e  tutto viene a galla, rimpianti,  errori,  sofferenze.
Mi porto  le mani in faccia,  per evitarle di urlare. Come ho fatto a non accorgermi che Lena sa fin troppo  di noi? Sa che sono incinta, sa che eravamo in questo popolo e sapeva del piano che avevamo a Rio, e tutto questo perchè non ha mai smesso di tormentare Coral. Lei adesso è sotto stretta osservazione per vedere in che modo Lena si mette in contatto con lei, ma di una cosa siamo sicuri:  Coral ha ammesso il tutto e questo a Lena non piacerà... non le piacerà per niente, ciò vuol dire che oltre ai nostri problemi si aggiunge il fatto che dobbiamo proteggerla.
A volte penso che se non  avessi salvato la vita a Lena quella volta,  se l'avessi lasciata bruciare ora non saremmo qui. Adesso anche essere troppo buoni è una colpa.
Nyco si sveglia all'improvviso, come da un brutto sogno, le pupille talmente piccole da sembrare quasi inesistenti,  il fiato corto e tremante .  "Va tutto bene,  stai tranquillo. Ci sono io qui."   gli poggio una mano sulla spalla e gli mostro quel che credo somigli ad un sorriso. Spero di essere convincente.  Lui mi guarda confuso, non sa ancora nulla di quel che è successo ma non ho la forza di spiegarglielo, non ora almeno.
"Come ti senti?" gli chiedo premurosa mentre si alza barcollante,  come in cerca di qualcosa.    "Non lo so... confuso, ma tutto sommato sto bene."  gli lancio la sua maglia e   la indossa senza problemi, nonostante sia ancora un po' umida.  Trova una bacinella con dell'acqua  e si lava la faccia  per ben cinque volte.  Non so perché le ho contate, sarà per il nervosismo? Non percepisco più le sue emozioni,  ma dai suoi respiri pesanti  e dai movimenti confusi deduco che è agitato.   " Cosa abbiamo combinato stavolta?"  chiede tirandosi i capelli indietro, se continua così  rischia  di strapparli.   " Nulla di grave"  gli dico per rassicurarlo, il che è vero, anche perché -  non so come - ho scampato un attacco mortale.  Mi rivogle uno sguardo nervoso.   "Ho fatto male a qualcuno?"    "No... insomma non come l'ultima volta almeno."   non lo rassicuro per niente, tanto  esce nervoso dalla tenda ed io costringo le mie gambe a muoversi, dato che sono stata seduta tutta la notte e si sono addormentate.
"Nyco aspetta! Davvero, stavolta non avete combinao nulla di grave."   appena esco dalla tenda lo trovo tra due guardie che lo tengono fermo e che gli impediscono di andare avanti .
"Ei che state facendo?!"   quando tento di spostarli da lui con una semplice spinta mi allontanano di  almeno due metri.   Nyco potrebbe liberarsi facilmente,  eppure non oppone resistenza.   "Volete spiegarmi che state facendo?"   chiedo mantenendo la calma.    "Lui e Rych sono troppo pericolosi per gironzolare in libertà, quindi verranno tenuti sotto stretto controllo.Ordini di Adem."     allora farò due chiacchiere con lui...  "Ma non potete..."    "Cassiopea hanno ragione." Nyco ha lo sguardo basso e rassegnato.  Gli legano le mani con una corda che, dalla faccia che fa,  deduco sia fastidiosa. Se  trattano così Nyco, non immagino cosa stiano facendo a Rych. "Lo tenete anche legato adesso?! Non vi sembra di esagerare!"   mi passano davanti strattonandomi. Che simpatici! Le mie gambe sembrano essersi svegliate di colpo ed hanno la voglia d'inseguirli. Li raggiungo e mi mantengo di fronte a Nyco,  camminando all'indietro con un ritmo fin troppo veloce per le  mie capacità.  "Tu non dici nulla?"  gli chiedo sussurrando.   "Non c'è nulla da dire. Se sono un pericolo mi accontenterò di tutte le procedure che hanno in servo per me."  rimango a bocca aperta fermandomi e facendomi nuovamente superare.  Oggi sono più nervosa del solito,  ma di certo loro non mi aiutano a restare calma.
Proseguiamo fino alla tenda in cui  tengono Rych -circondata da ben otto guardie- e tutto il  del gruppo,  eccetto Sem, Coral ed Evan, è già qui.Lui è seduto a terra, con la schiena appoggiata alla trave centrale che fa da sostegno alla tenda e, come immaginavo,   ha quella corda non solo sulle mani ma anche attorno la spalla.
"Fatemi indovinare, adesso li rinchiuderete in una gabbia?"  dico con un mix d'ironia e rabbia.   "Cassiopea calma..." Nyco cerca di persuadermi.   "No,  non mi calmo. Ormai sappiamo come fermarli, la spalla di Rych è il punto debole."    "Ma questo non vuol dire che puoi permetterti di conficcargli una lama di fuoco!"   Aurora mi si piazza davanti furiosa  "Senti,  non è stata una mia idea."   dico dispiaciuta pensando alla faccia di Rych che si contorceva per il dolore .   "Allora di chi? Sentiamo. Ti rendi conto di quel che gli hai fatto?!"   "Aurora smettila!Sono stato io a dirle di fare tutto il necessario per fermarmi, anche se questo mi sarebbe costato tanto dolore.."  Rych interviene e cala il silenzio.   "Aspetta, quando glielo hai detto?"   chiede Nyco.  Rych non dovrebbe dirlo, percepisco paura in lui... aspetta, paura?     "Ecco  ... ieri, prima della festa."     "Quindi tu lo sapevi, sapevi che saremmo impazziti. Come?"    lo guardo confusa. Non dovrebbe essere difficile dire che ha avuto una visione, eppure sento che qualcosa non torna.
"Io..."   non può dirlo e basta?!    "Me lo sentivo, sentivo la rabbia dentro di me ed ho avuto una breve visione."   mi guarda  . Sa che ho capito che sta mentendo. "E perché non lo hai detto prima e a tutti invece che solo a Cassiopea?"  chiede Adua furiosa mentre io desidero soltanto scomparire nel vedere lo sguardo geloso di Nyco.   "Perché volevo chiederle un parere. E' lei quella  esperta in visioni."     "C'era anche Geta."  insiste Aurora ossevandomi.   "Ok,  adesso piantatela!"  interviene Chiara.  " Noi siamo qui, nessuno si è fatto male, eccetto Geta purtroppo, ma siamo tutti qui, insieme e con nuove informazioni che possono aiutarci a sconfiggere Lena. E' questo quel che conta davvero. E poi non possiamo pensare alle cose positive per una volta? Sem ha ritrovato suo padre, non potremmo provare ad essere felici per lui? Se pensiamo un attimo potremmo anche considerare che Russel è stato a stretto contatto con Lena,  il che è un vantaggio enorme per noi. Non so voi, ma io non resterò qui a deprimermi  e a litigare per le minime cose perché so che i miei genitori e tutto l'universo hanno bisogno di me." detto questo esce, seguita da Lisa .   "Chiara ha ragione, andiamo da Sem."  dico guardando Rych,  come per dirgli che avremmo fatto i conti  dopo. Alla fine anche Nyco esce dalla tenda, e fortunatamente riesco convincere le guardie a lasciarlo a me, mentre Aurora e Rych rimangono lì . Sicuramente parleranno di ciò che è successo. Sono contenta per Sem, ed in un certo senso lo invidio ma c'è una domanda che non ci siamo posti:  Come c'è finito qui? Metti caso fosse riuscito a fuggire, non aveva così tante ferite, insomma Efesto era ridotto molto  peggio.Scrollo la testa e cerco di seguire il consiglio di Chiara cerco di pensare positivo.
Quando arriviamo da Sem, lui è fuori da una tenda, molto più piccola rispetto alle altre, e cammina agitato avanti e indietro.  Chiara corre ad abbracciarlo.   "Vedrai che starà bene, tuo padre è un osso duro. "  lo rassicura Nyco.  "Io sono arci-sicuro che stia bene. Ho paura del suo comportamento non appena sveglio. E se fosse scosso per ciò che ha visto? E mia madre? Devo saperlo."   "Tranquillo saprai ogni cosa. Ma perché sei qua fuori?"   chiedo.   "Mi Hanno detto che non appena si sveglierà lo porteranno qui fuori, non so perché. C'è Efesto lì dentro. Sono qui da ieri e non  ce la faccio più"  Efesto esce proprio in questo momento accompagnato da Russel. Si regge in piedi,  a quanto  pare.   "Padre!"  Sem non ha mai chiamato suo padre papà,  Russel diceva che è un termine infantile.
Lo stringe forte. Russel è confuso,  prende il viso di suo figlio tra le mani incredulo.   "Sem?"   "Sì, padre,  sono proprio io."    lui guarda confuso il luogo in cui si trova per poi spostare lo sguardo su Nyco.   "Ma la tua spalla...?"  "La.. la mia spalla?" "Ti avevano sparato . Insomma come abbiamo fatto ad andarcene?"   "Andarcene da dove, padre?"   "Dal pianeta della Corte. Lena ci aveva intrappolati."    tutti si guardano confusi.   "Ha dimenticato tutto dal momento in cui Lena ha presi il suo controllo."  spiego io.    
"Russel come sei arrivato qui?"  chiede Efesto.  "Io... non so. Non ricordo..."   "L'importante è che sei sano e salvo!" urla Sem. riabbracciandolo nuovamente.
Un'altra domanda :  se è scappato davvero, vuol dire che era sfuggito al controllo di Lena eppure non si rucorda nulla... perché? Non ci vedo nulla di buono in tutta questa situazione e non perché ho voglia che tutta questa allegria finisca perché sono nervosa di mio, ma perché me lo sento. Come dirlo a Sem?   Senti  , l'arrivo di tuo padre probabilmente porterà guai... no,  decisamente no.    Russel non può non ricordarsi nulla, qualcosa non torna ... non ci siamo ancora. Sem, sono felicissima per te,  ma ho paura che ci sia qualcosa sotto...  accettabile, ma comunque pesante da dire.  Spero solo di ragionare con la stessa lucidità quando dovrò parlare  con Nyco... scrollo la testa e mi concentro nuovamente su Sem. In un modo o in un altro devo dirglielo.
Sto per interrompere l'abbraccio padre-figlio, quando Adem -comparso dal nulla- mi rivolge la parola, ed io non posso di certo ignorarlo.  Ci spostiamo dagli altri pper parlare in privato. "Cassiopea, io ed il mio popolo abbiamo deciso che non potete rimanere qui a lungo."   è più alto di quanto sembri visto frontalmente, almeno per me che non sono ai suoi livelli e i suoi denti ... non vorrei trovarmi a lottare con lui, questo è certp. "So che quel che successo è stato terribile ma noi non c'entriamo . Lena ha..."     "Nyco e Rych sono pericolosi."    "No. Non lo sono." rispondo con più agitazione del previsto.     "L'incendio ha distrutto mezzo villaggio ed è stato provocato dalla vostra amica.Cercate di controllarla."sento caldo.. "Coral è stata controllata dal nemico, torturata. Non voleva."   "Ma l'ha fatto." Alziamo entrambi i toni e gli altri
si accorgono della nostra discussione.   "Dovete lasciare il nostro villaggio." dice lui con uno sguardo di sfida. Il nervosismo oggi è a mille, sfruttiamolo.    "Un momento,  chi  ha detto che adesso sei tu a  dare ordini?"   chiedo puntandogli il dito al petto. "Geta lo ha comunicato prima di morire ."  la sua calma mi fa infuriare ulteriormente.     "Il suo corpo è stato trovato bruciato, non ha avuto nemmeno un secondo di tempo per nominare un successore."   stringo i pugni...  devo mantenere la calma.   "Lo aveva già fatto prima del vostro arrivo."    "Voglio dei testimoni. Il villaggio lo sapeva?"  lui non risponde.   "Lo sapeva?!"  chiedo quasi urlando, e mi rendo conto che siamo circondati dal una folla  confusa. "Da degno capo, come ti ritieni, avresti almeno dovuto festeggiare un funerale per lei. Geta ha guidato il vostro popolo, vi trattava come suoi figli!"    "Lo dici dispiaciuta per lei, o per te stessa, dato che non hai più una guida per l'uso del tuo potere?"  mi sta dando dell'egoista?     "Ieri questo popolo, il mio popolo è  vissuto nel terrore."    "Ma siamo stati noi a spegnere l'incendio, siamo noi che  vi abbiamo  aiutato."    "Avete ucciso Geta!"  urla lasciando poi un silenzio tombale.   Stringo i denti... i pugni... respiro profondamente.  Lena uccide per me... ma io non voglio che accada, io non voglio tutto questo.  "Non è vero."   replico ferma.   "Invece è così. Ci sfruttate e basta, siamo noi quelli che rischiamo di più." sento urla di approvazione.    "Non vogliamo morire per voi."   mantieni la calma...  "Adem nessuno morirà più per colpa nostra, ce ne andremo al più  presto possibile, il tempo che Russel e Coral si rimettano." interviene Nyco pacificamente e allontanandomi con le mani ancora legate.    "Adesso andiamo."  ce ne stiamo per andare quando  si permette di parlare male ancora  della  povera Coral.   "E tenete d'occhio quell'isterica."   questo è troppo!    Le mie mani prendono fuoco,  accompagnate da un urlo di rabbia.  Sto per saltargli addosso ma vengo presa per la vita da Nyco,  che si è liberato dalle corde, non so come e non m'importa. Mi dimeno come una pazza, tirando calci e pugni.  
"Russel ha bisogno d'acqua,  andiamo prenderla."   Dice Nyco a denti stretti mentre io ancora mi sforzo di liberarmi.    "Lasciami! Hai sentito cosa ha detto di Coral?!"  "Calmati,  ok? Prendere a pugni qualcuno non è la soluzione. Adesso  ti porto in un posto più tranquillo"    mi poggia a terra ed io cerco di rilassarmi ma non ci riesco. Prende un contenitore da terra, credo per lrendere l'acqua.Lo seguo in mezzo alla boscaglia,  anche per distrarmi da quel che è appena successo,  fino ad arrivare ad un fiume, parecchio distante dal villaggio, con la corrente dell'acqua talmente elevata che credo proprio che più avanti porti ad una cascata.
"Per farmi rilassare mi porti vicino all'acqua? Wow... oggi non è proprio la mia giornata." non lo dico con rimprovero, ma con stanchezza. Lui osserva l'acqua e rimane zitto,  con le bracci incrociate e un'espressione seria.
"Nyco? "  in questo momento darei qualsiasi cosa per comprenderlo. Qualcosa tra me e Nyco sembra rompersi, lui è freddo con me, io gli mento spudoratamente, come potrebbe essere una relazione  tranquilla?
Riempie il contenitore mettendolo di lato, per poi guardarmi.    "Vuoi parlarmi di ciò che è successo ieri, vero?"     "Dovevi dirmelo."  dice poi lui fermo.    "Questa cosa mi riguarda  più di chiunque altro, non puoi tenermi all'oscuro di tutto."       "Lo so ma..."   percepisco una presenza... percepisco pericolo. Nyco continua a parlare ma si accorge ben presto che non lo stia ascoltando.   Rimaniamo in silenzio  fino a  sentire un rumore tra i cespugli .
Il nostro ospite è Adem, quindi mi tranquillizzo leggermente.
"Volevo scusarmi per la mia reazione eccessiva, ed ho portato queste"    ci mostra le corde di  cui Nyco si è disfatto.    "Mi dispiace ma..."   "Abbiamo capito."  lo interrompo brusca. Prendo le corde e lego le mani a Nyco quando sento di nuovo quella sensazione di pericolo. 
Nyco chiede ad Adem se può portare il contenitore d'acqua al villaggio e non so perché incominciano  a parlare del fiume.    "E' lunico che passi da queste parti,  Eddie anche se è abbastanza agitato ci accontentiamo."     "Deve essere dura"   commenta Nyco.    Ho fitte allo stomaco.    "Bene, se permettete io vado."Adem si volta per andare quando si ferma, lasciando cadere la bacinella a terra.      "Adem?"    si volta di scatto lanciando un coltello nella mia direzione. Nyco mi spinge a terra e viene tagliato al braccio.   "Come ho detto,  voi non potete restare al nostro villaggio."  solleva una grande quantita di sabbia che non ci fa vedere nulla, poi  un'enorme potenza  ci spinge e ci fa cadere dritti nel fiume.
I getti d'acqua mi confondono, la corrente è troppo forte. Quando riesco ad emergere ricordo che Nyco aveva le mani legate.
"Nyco!"   nel chiamare il suo nome bevo tantissima acqua.   "Nyco!"  un tronco arriva verso la mia direzione e mi colpisce alla testa.. non capisco  nulla.
Devo trovare Nyco.  riesco  a tornare a galla tenendomi al tronco ma di lui ancora nessuna traccia .  Non mi accorgo del massi che ci sono e vado a sbattere contro uno, spezzando il tronco e tornando nuovamente sott'acqua.
Una mano mi afferra e quando riemergo  mi ritrovo aggrappata a Nyco che si tiene ad un masso ed indovinate? Ha le mani slegate.   A  quanto pare l' unica che non sa cavarsela da sola sono io.
"Non riesco più a resistere!"   un'ondata d'acqua gli fa lasciare la presa.
Quando  guardo davanti a me il terrore mi assale... "Una cascata! Oh mio Dio!"     urlo.    "Pea ascoltami bene, prima di cadere prendi quanta più aria possibile."   ci arriva l' acqua in facci.   "Cadere?!"   "Possiamo farcela"  
man mano che ci avviciniamo non mi sento più il corpo... posso farcela... devo.
Prendo aria e poi volo...

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