Capitolo 50

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Unione di elementi 2

Revenge from the past

Uno scossone da parte del Jet mi fa svegliare all'improvviso in uno stato panico-confusionale. Inspira ed espira, Pea ... inspira ... espira. Comprendetemi: è già tanto che sia riuscita a dormire e in più la mia terribile fobia dell'altezza non solo mi provoca nausea e agitazione, ma di sicuro non mi ha fatto fare dei bei sogni. E' sempre il solito incubo - Aron che distrugge la palestra, la bestia bianca che mi uccide, Lena che ride, ecc...- eccetto per il fatto che ho rivisto Lena tenere un neonato in braccio di cui, però, non vedevo il volto, solo la manina con una voglia al latte proprio sul dorso. Ovviamente ho pensato alla mai gravidanza e dei brividi di terrore hanno attraversato il mio corpo. Tutti questi incubi in cui io vado a finire male cosa vogliono dire? Non vorrei essere negativa, eppure la prima cosa che mi viene in mente come plausibile spiegazione è il fatto che potrei anche non farcela, potrei anche morire e lasciare il mio bambino o bambina a quel mostro. E se davvero fosse la fine? E se da qui non riusciremo mai a scappare? Se Lena mi ucciderà prima? Spero solo che gli altri ce la facciano, che i ragazzi stiano bene , che i nostri genitori vengano liberati. A questo punto, accetterei anche di rinunciare alla carica di Dria pur di vederli felici, vederli liberi.

Il senso di vuoto mi scombussola lo stomaco. Stiamo atterrando, ma faccio ancora finta di dormire. Non mi sono mai sentita così giù, così stanca. Stanca non di combattere, perché appena si presenterà l'occasione giuro che li ucciderò uno per uno. Sono stanca di tutta questa sofferenza. Perché a noi?

"Siamo arrivate. Dovremmo svegliarla, così evitiamo che lo faccia quello lì." Decido di farla finita con la recita "Tranquilla , Lisa. Sono sveglia." Dal freddo si passa al caldo insopportabile. Sto sudando come non mai e gocce fastidiose scendono a partire dalla mia fronte. Di sicuro tutto questo sudore non aiuta per niente la ferita al polso: Sono ancora tutta macchiata si sangue, non provo neanche a muoverla perché so che proverò solo dolore. Non lo sopporterei. "Cosa credete ci faranno? " chiede Chiara. "Di certo non siamo qui per una gita. Ci deve essere un motivo specifico se la loro meta è proprio il Messico." Dice Adua. Tutte guardano me, come se le mie visioni arrivassero ogni volta che siamo in pericolo. No, le mie visioni sono più meschine dei nostri nemici e anche se arrivano non ci capisci un tubo. Grazie, ma preferisco non averle. "Non lo so. Inutile scervellarci, tanto lo scopriremo tra poco." Dico fredda. Cala di nuovo il silenzio, il che è una cosa che non sopporto. "Vi prego , piantatela di guardarmi così." Sbotto seccata. "Cassiopea dispiace anche a noi per Efesto." Sentire il suo nome mi provoca un senso di vuoto allo stomaco. Come ho potuto permettere che accadesse una cosa del genere? "Sappiamo che era importante per te... " "Lo era per tutti, Chiara. Era un punto di riferimento. Era nostro amico." "Ma arrendendoti non lo riporterai in vita." "Io non mi sto arrendendo. Sto solo pensando che, dato che loro nell'ucciderlo non si sono fatti scrupoli, io non ne avrò con loro. Essere buoni e pacifici è spesso una fregatura. " "Cassiopea ha ragione." Interviene Aurora. Non riesco ancora a vederla bene, ma sentendo il tono della sua voce direi che è stanca morta. "Non ci libereremo di certo firmando trattati di pace. Fatevene una ragione: per tornare dagli altri ci macchieremo le mani di sangue." "Ma che stiamo diventando assassine? Solo perché loro sono pazzi, non vuol dire che dobbiamo perdere il lume della ragione noi. Vedrete che ce ne andremo, vedrete che alla fine avremo noi la meglio." "Chiara ti prego basta con le false speranze ..." commenta Adua. "Sto solo cercando di tirarvi su col morale." "Non ci riesci." "Adua, Chiara cercava solo di trovare una soluzione migliore del senso di furia omicida, a differenza vostra che vi state bagnando prima dell'arrivo della pioggia." La difende Lisa . "Non ci sono altre soluzioni, lo volete capire? Una volta che siamo qui, quelli ci uccideranno tutte." ed ecco che inizia una lite, una lite di cui non voglio nemmeno far parte. Forse loro possono anche farcela, ma a me, una volta in trappola, non credo sarà concessa l'opportunità di fuggire. Lena non mi lascerà andare per nessuna ragione. Ma se posso, giuro che farò di tutto per permettere alle altre di scappare. Se Alexander aveva ragione con l'avvertirmi che il gruppo debba restare unito, vuol dire che adesso siamo più debole che mai. "B... basta!" il silenzio riempie la stiva quando Coral con grande sforzo urla. Tutte sono a bocca aperta, compresa io. Si sforza di parlare. "Io... io ho paura, terrore. S.. so cosa fa Lena , l'ho sentito sulla mia... pelle." Vorrei tanto abbracciarla. Povera Coral: se penso che ha solo sedici anni e che non potrà più godere dei suoi poteri, della sua voce in modo completo mi viene da ringraziare il cielo per ciò che ho. Continua respirando profondamente per mantenere la calma. "Ma non per questo ... per la paura io divento isterica. Io... io so che potete ancora farcela." "Potete?" chiedo confusa. "Sì... io sono già morta. Ho tradito Lena." Con queste parole è stata capace di far svanire tutta la tensione. " No, Coral. Lei non ti farà nulla, non finché ci saremo noi." Le dico per rassicurarla. Non permetterò che faccia la stessa fine di Efesto. "No, Cassiopea. Il piano è quello, sta procedendo." Al che siamo tutte confuse. "Piano? Di che parli?" chiede Lisa. "Quello di Lena: p...prima Oran." Come dei flash veloci, scorrono nella mia mente le immagini della sua morte. Aspetta, ma sono circondata da ferro anti-potere, come è possibile che abbia delle visioni? " Poi i Daimio e le Drie insieme a tutta Omega..." rivedo anche le X rosse tracciate su quelle foto. Seguono un ordine ben preciso. "Poi ancora Alexandere ,Geta." L'incendio e la visione della bestia bianca. "Poi Russel..." la sua X e Sem furioso... " Dopo è toccato a..." "Rych." La interrompiamo io e Aurora insieme. La sua X però è stata tracciata a metà. Lui non gli serve morto, non ancora almeno. "Coral cosa vuoi dire?" chiede Chiara, metre la mia mente viene pervasa dalle immagini dei miei sogni, delle previsioni dette da Geta. Sono leggermente scossa, ma non credo le ragazze se ne siano accorte con questo buio. Ancora non capisco come è possibile che io abbia visioni, e poi perché? Perché sto rivedendo tutto? "Ma non capite? Lena aveva tutto programmato, anche la distruzione dei due pannelli era pianificata. Lei può prevedere , quindi anche cambiare il futuro." "Aspetta, quindi anche la scomparsa momentanea dei ragazzi non la preoccupa?" "Prenderà anche loro, non so come. Io, invece, sarò morta prima di ritrovare mio fratello." Mi stupisco del fatto che, adesso , parla perfettamente ma senza emozione. Ci credo, Lena gliel'ha tolta tutta. Efesto, non posso fare a meno di pensare a lui. Oran, Omega, Alexander, Geta , Russel, Rych... le vittime che Lena prende in considerazione seguono un ordine ben preciso. Un ordine, però , di cui Efesto non fa parte, o meglio, non doveva morire adesso, ma dopo la conquista. Invece è scappato. Una piccola speranza mi fa sorridere: forse Efesto è ancora vivo, qualcosa mi dice che respira ancora.Questo vuol dire che non è poi impossibile modificare il piano di Lena. Allora, se la prossima vittima non era Efesto, chi è? Non sento più le voci delle altre, sento solo Lena ridere. Le X vengono nuovamente tracciate in rosso, seguendo l'ordine che già sappiamo fino alla X di Rych. Chi è il prossimo? Sto facendo un enorme sforzo per rimanere concentrata sulla visione, con tutte queste catene ed un proiettile conficcato nel polso non è facile. "Pea che succede?" qualcuno mi chiede. Forze sto digrignando i denti per lo sforzo, ma devo assolutamente mantenere la concentrazione. Posso evitare che la prossima vittima venga colpita, posso indebolire Lena. "Cassiopea?" chiudo gli occhi. Dai... un ultimo sforzo. Ecco che risento ciò che Geta ha detto ad Aurora, in particolare una parola : debolezza. Quindi è lei....no, aspetta, vedo anche Coral, quando ha confessato tutto. Quindi è Aurora o Coral? "Pea vuoi dire qualcosa?!" sbotta Adua. Non sento più nulla, non ho più nessuna visione o ricordo particolare. "No, no ,no... ti prego un'altra visione, una sola." "La gabbia ti ha dato alla testa per caso?" ah già... loro non vedono ciò che vedo io. Almeno adesso so chi proteggere maggiormente, Aurora e Coral. "Ragazze ho capito chi ..." la porta della stiva viene aperta improvvisamente, facendo così irrompere la luce violentemente. Stavolta, invece di Logan, troviamo Falco ad accoglierci. Di male in peggio... "Spero abbiate viaggiato bene." "A meraviglia..." commenta Adua infastidita. Dopo una risatina, Falco si avvicina alla mia gabbia. "Tu resterai qui ancora per un po', mentre voi." Esce fuori da una tasca uno strano telecomando con tre soli bottoni. Preme il primo, ed ecco che tutte le gabbie - tranne la mia- si sollevano da terra di almeno 60 cm. No, non dobbiamo dividerci. Come faccio a proteggerle? "No, aspetta dove le porti?" "Questi, cara Cassiopea, non sono affari tuoi. Pensa a preoccuparti per te stessa invece che per loro" le gabbie cominciano a muoversi verso l'uscita. "No, ragazze! State attente!" non faccio nemmeno in tempo a dire che Aurora e Coral sono in serio pericolo che loro sono tutte fuori. "Bene, veniamo a te adesso." Premendo un altro pulsante apre la mia gabbia. Il suo sguardo di ghiaccio m'incute timore, non solo per quello che può farmi, ma anche per come lo ha rivolto alle ragazze. Indietreggio nella gabbia nel vedere che giocherella con un pugnale. Questo mi ammazza. "Arriverò dritto al punto." Dice per poi avvicinarsi col pugnale. "Nonostante tutte queste catene, nonostante il proiettile, nonostante abbiamo ucciso Efesto, tu ancora riesci ad avere delle visioni." Mi viene da sorridere per il fatto di rappresentare finalmente un vero pericolo per loro, ma il pugnale davanti al mio volto me lo impedisce. "Poverini, avete paura che una visione possa rovinare i vostri progetti?" dico avvicinando il mio volto al suo. So che non possono uccidermi, non fin quando sono incinta. Anche se, ad essere sinceri, non vedono l'ora di farlo. "Sì, continua a fare la spiritosa finché puoi. Intanto, ti porto a fare un bel viaggetto, che ne pensi?" "Tanto qualsiasi cosa dico il viaggetto lo faccio comunque." Commetto seccata. " In effetti hai ragione." Detto questo mi fa alzare tirandomi per un braccio, per poi trascinarmi fuori. Vengo abbaiata da un panorama mozzafiato, sorvolato da un cielo che non presenta alcuna traccia di nuvole; il verde intenso della vegetazione quasi fa sembrare tutto un sogno. "Non sei qui per ammirare il panorama." Uno spintone e si ricomincia a camminare. Non ho neanche la minima idea di dove potremmo essere. "Dove siamo, esattamente?" chiedo, anche se è molto probabile che non riceverò alcuna risposta. "Lo vedrai presto." Appunto...

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