Capitolo 65

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Unione di elementi 2
Revenge from the past

Atterro in piedi, preparatoa all'impatto con il suolo non uniforme, pieno di pietre e sporco di fango. Lena, invece cade malamente a terra ,per poi rialzarsi confusa e disgustata.  Si guarda attorno.   "Dove mi hai portata?" Sbotta. Sento la sua insicurezza e non posso fare  altro se non godermela con un briciolo di soddisfazione."Sei sulla Terra. In Messico per l'esattezza" si guarda attorno, capendo di trovarsi proprio in mezzo alla foresta ormai bruciata a causa sua. Perché proprio questo posto?  Uno:  è tutto bruciato e può farmi comodo. Due:  qui c'è molto caldo. Ho dettato mentalmente il piano a Chiara: tornerà a prendermi tra almeno tre quarti d'ora.  alla grotta in cui si arriva tramite il passaggio ed io devo aver terminato il lavoro al suo arrivo. Ho riflettuto su tutto ciò che sapevo riguardo al suo piano:  più menti controlla, più è potente, ma se si allontana da Omega avrebbe perso tutte le menti . Il pannello , ovvero il palazzo, funzionava solo se c'era lei all'interno. Adesso non potrà più sfruttare nessuno ed io sono determinata, furiosa, pronta a giocare il tutto per tutto pur di vederla crepare. 
Continuiamo a guardarci in cagnesco. Non so a che stato di rosso siano i miei occhi, ma sento le fiamme scorrere dentro di me, come se il mio sangue stesse bollendo. Sento che se scoppio, nessuno potrà fermarmi.
"Adesso siamo davvero solo io e te. Nessun alleato. Nessun impedimento."
"Mi sa che a te piace mettere a repentaglio la tua vita, Cassiopea."   "Mi sa che tu ti sopravvaluti, Lena."  osservo il punto del suo petto che sembra brillare. Prendere la Zanna di Argo è il mio secondo obbiettivo.    "È incredibile."  Commenta ridendo, come se mi stesse prendendo in giro.  "Che hai da ridere?"  "Ti serviva arrivare ad un punto così tragico o veder mezzi morti tutti i tuoi amici  per arrabbiarti sul serio? "   e a questo punto non ci vedo più dalla rabbia. Le salto addosso, bloccandola a terra e cominciando a scagliare pugni. Lei si difende con i gomiti, colpisco la faccia solo un paio di volte. Sono una furia.  Riesce a spingermi di lato, liberandosi dalla presa, ma non ho intenzione di farmela sfuggire ancora. Le afferro il piede e la trascino di nuovo verso di me.  Le scaglio un pugno che lei schiva per un pelo, facendolo finire dritto al suolo. Mi rendo conto solo adesso che le mie mani   stanno cambiando, si stanno per trasformare. Bene, non vedo l'ora.       Lei rotola di fianco creando la sua lama.   "Bene , cominciamo a divertirci."  commenta  pulendosi dalla cenere.   "Oh sì, eccome."   creo anch'io la lama e cominciamo il duello. Paro tutti i suoi colpi, lei para i miei e purtroppo ogni volta che cerco di colpirla, finisco per prendere le sue parti bionico. Non mi faccio male, ma nemmeno lei.  Blocco un suo fendente dall'alto verso il basso, utilizzando una delle mani per creare la frusta, scagliarla contro di lei e attorcigliarla al suo braccio bionico. La tiro a me facendola cadere in avanti .  Sto per infilzarla, ma lei si difende con una barriera.    "Peccato, c'eri quasi."  mi schernisce lei ancora sdraiata a trattenere la mia lama.   " Tranquilla che si ripresenterà una seconda occasione"   apro bene i palmi delle mani, puntando al suolo, chiudo gli occhi e certo di percepire il più remoto calore nelle profondità della Terra.   " Ti piacciono i fuochi d'artificio?"   chiedo , per poi aprire gli occhi e far uscire dal terreno fasci di fuoco che si susseguono, inseguendo Lena fino a circondarla.   Atttraverso le fiamme , trovandola mentre applaudisce.  "Non male, davvero non male."    "Lo spettacolo è appena iniziato."    sollevo le braccia ordinando alle fiamme di scagliarsi tutte su di lei. Con grande fatica, Lena si difende creando una barriera, piegandosi sulle ginocchia per la forza delle mie fiamme. Me lo aspettavo.  Salto in mezzo alle fiamme, più in alto di quanto mi aspettassi e di quanto un qualsiasi essere umano possa arrivare, sollevo entrambe le mani, le chiudo in dei pugni. Sento che si stanno trasformando... diciamo che non le sento del tutto. Con tutta la forza ed il fuoco che ho in corpo, scaglio entrambi pugni insieme proprio al centro della barriera, perforandola e creando come una piccola esplosione al suo interno. Salto indietro prima di finire coinvolta, atterrando perfettamente. Mi sento carica, viva. Guardo palmi delle mie mani: sono ricoperte di strisce di magma puro e cenere, come se la mia pelle fosse carbonizzata. La trasformazione si sta diramando su tutte le braccia. Pazienza. Per una volta sono contenta di diventare un mostro.  Il fumo si dissolve. Lena è distesa a terra. Non si muove. Mi avvicino con cautela  e sto quasi per credere di averla messa KO, Quando lei tende la gamba facendomi uno sgambetto. Arrivo a terra di schiena e lei è già in piedi.    "Hai ragione Pea: lo spettacolo è appena iniziato."    ho dimenticato un piccolo dettaglio nel creare le fiamme: considerando che è sera, avevo il vantaggio di non avere ombre che Lena potesse controllare, ma le fiamme sono una fonte luminosa e mi hanno fregata. Lena comincia a controllare la mia ombra. Le mie braccia si muovono involontariamente e le mani tentano di raggiungere la faccia. NOn voglio rimanere sfigurata per colpa della mia stessa lava. Lotto con tutta me stessa per tenere ferme le mie mani, ma non posso certo prendermi tutto il tempo che voglio.  Mi arriva un calcio dritto al fianco da parte di Lena e non posso fare a meno di urlare per il dolore che mi paralizza.   "Che c'è? Non fai più la dura eh?"  un altro calcio. Le mie mani sono a tre centimetri dal mio naso, che suda per il loro calore.   Rialzati... forza rialzati!    "Basta!"   non so come, riesco a liberare le mie mani appena in tempo per bloccare un altro suo calcio con esse.  Lena grida per il bruciore , liberandosi immediatamente.  Zoppica indietro spaventata fin quando cade a terra perdendo l'equilibrio.  "No! No!"   si porta le mani tra i capelli e grida. Mi alzo confusa per la sua reazione, considerando che non l'ho poi bruciata così tanto, quando poi percepisco il suo terrore per la lava. E' stata segnata a vita. Beh, un altro punto a mio vantaggio.     Cerco di aumentare l'effetto lava sulle mie mani , tenendole ben aperte e puntate verso di lei mentre mi avvicinano.   "Sta lontana da me!"   comincia a scagliare palle energetiche a caso, distruggendo alberi   - almeno quei pochi che sono rimasti dopo il nostro arrivo.-  e sono costretta a difendermi.  Quando trovo il tempo per scagliarle un colpo, sento come un crack dietro di me. Mi volto e mi ritrovo nella traiettoria di caduta di uno degli alberi.   "O porca....!"  mi getto subito di lato, poi indietreggio per una palla energetica, poi per un'altra... mi è salita la nausea! i fermo un attimo a prendere fiato. lena è fuori controllo ed io rischio di vomitare se continuo così. Pensa Pea.... sfrutta i tuoi poteri al meglio. Poi i si accende come una lampadina. mi alzo e con un po' di follia procedo nella nebbia ad occhi chiusi. Mi concentro su tutto ciò che mi circonda, sento tutti i movimenti come a rallentatore. Io posso percepire le sue mosse. Mi sposto a sinistra, qualcosa sfiorarmi l'orecchio, poi a destra e continuo così fin quando la sento. Ora. Apro gli occhi, mi getto nel fumo e la prendo in pieno . La sbatto contro un albero prendendola alla sprovvista.  Avrei la tentazione di dirle un "Cu-cu"  o un "Bu bu settete."  ma non mi sembra proprio il caso. Però mi trattengo un po'... sono sincera.  Si abbassa per evitare un mio pugno di fuoco, scappando poi di lato. E' proprio terrorizzata dalle mie mani... no, adesso sono tutte le braccia. Wow. Sto davvero perdendo il controllo. E mi piace. La inseguo , anche perché mi rendo conto che ho circa un  venti minuti prima che Chiara si faccia trovare alla grotta. Altro piccolo problemino causato dalle fiamme: meno visibilità per me, maggiori nascondigli per Lena. Ma non mi preoccupa più di tanto, semplicemente perché in questo stato, con questa energia, riuscirei a percepire perfino la presenza di una formica. Sì, ho scelto il campo da gioco ideale. Essere migliore amica della futura Dria stratega ha i suoi vantaggi.    "Che c'è? Ti fanno paura un paio di fiammette?"   non mi sento me stessa, nonostante stia provando un po' di piacere. Il fatto è che più ti avvicini allo Stato di Materia, più cambi in negativo. Non ti controlli più, vuoi solo annientare tutti. Questa cattiveria che nasce dentro me è come se fosse una seconda Cassiopea, legata al mio animus, legata al mio elemento che vuole uscire fuori.   "Vieni fuori Lena!"   non riesco a trovarla, o meglio va da una parte all'altra senza permettermi di prenderla e mi da sui nervi.   "Basta!"    allargo le braccia assorbendo tutte le fiamme. Mi manca il fiato per alcuni secondi, un lieve bruciore al petto e finisce lì.    La ritrovo davanti a me, la massa dei suoi capelli ricci non è più ordinata, il suo rossetto nero non più perfetto.   E' già una conquista.  "Non ti facevo così piagnucolona."   lei fa come un inchino.   "Hai ragione. Non è molto conveniente per la mia immagine. Ero convinta che avresti perso a poco a poco le energie."   "Ma ti sbagliavi."    "Ei, nella vita è concesso errare. Ma sta tranquilla: adesso cambiamo musica."   rivolge uno sguardo alla luna che si sta innalzando nel cielo, i suoi si illuminano contemporaneamente alle sue mani.   "Una festa non è tale senza gli invitati, non trovi?"    creo d'istinto la lama.  Sento qualcosa avvicinarsi velocemente, qualcosa che crea come un gran fracasso, qualcosa di confusionale.   Mi volto alle mie spalle, mentre un colpo di vento veloce mi scompiglia i capelli.   "Ma che...?"     "Ti presento i miei amici Pea. Ti avverto , hanno un piccolo difetto: mordono."    mi tappo le orecchie per i versi assordanti e capisco di cosa si tratti solo quando me li ritrovo addosso.  Uno stormo di pipistrelli di dimensione variabile  mi assale, tirandomi le braccia,  attaccandosi ai capelli, tentando di attaccarsi anche alla faccia.  Grido spontaneamente nel vedere le loro facce disgustose ed i loro denti pronti a mordermi.  Dimeno la lama da una parte all'altra , uccidendone qualcuno, a sono davvero troppi. Ecco che uno di loro si posiziona sulla mia faccia e mi morde il naso.   "Basta!"   rinuncio alla lama e passo alle mani, bruciando ogni disgustoso pipistrello che tocco. Che schifo, che schifo... che schifo! Odio i pipistrelli.  Quando mi tolgo l'ennesimo pipistrello dalla faccia, ricevo un forte colpo al petto da un attacco di Lena, ritrovandomi a terra. Mi rialzo ma mi viene buttata la mia stessa cenere negli occhi, provocandomi un bruciore incredibile. Non posso nemmeno toccarmi la faccia se voglio averne una.   Ricevo più colpi da tutte le parti, il tempo di prevederne uno, me ne arriva un altro.  Decido di creare una barriera che possa circondarmi il tempo necessario per riacquistare la vista.  Ho le lacrime agli occhi per il bruciore.    Vedo tutto doppio, i pipistrelli sembrano un infinità.    "Vuoi già abbandonare la festa?Non mi sembra il caso."    commenta Lena.  Basta così. Espando la barriera, trasformando le fiamme che la ricoprivano in magma puro e bruciando tutti i pipistrelli che tentavano di scappare.  Pipistrelli inceneriti crollano al suolo, io prendo fiato.   "Tutto qui? Solo dei miseri pipistrelli?"  lei si piega ad osservarne uno, o almeno metà di uno...    "Wow. Certo che sei aggressiva, chissà cosa avrebbe detto Chiara. Certo, sempre se può parlare dopo quello che le è successo. Per non parlare della situazione di Sem.  Hai combinato proprio un bel pasticcio, Pea."     "Sta zitta!"    impazzisco per la furia omicida che provo nei suoi confronti, per  Sem che non potrà più godere della sua gamba.    La sbatto contro un albero, lei cade a terra.   "Non meriti nemmeno di pronunciare i loro nomi per quello  che hai fatto."   "Ho fatto? Qui ci stiamo confondendo:  è stato il mio amichetto che il tuo fidanzatino e Rych hanno eliminato rimettendoci i poteri. Io non ho fatto proprio nulla."   Ripenso a Nyco, alla vena nera, a quanto abbia potuto soffrire e lacrime di rabbia rigano le mie guance, evaporando subito dopo per il mio elevato calore corporeo. Sento i miei capelli come vibrare in aria, tutto il mio corpo vibra.   Ormai senza controllo, le sferro un calcio allo stomaco.   "Tu lo sapevi! Era il tuo piano sin dall'inizio!"   Il fatto che lei rida mi fa innervosire ulteriormente.   "Si sono consegnati da soli e tu hai perso tempo.Fossi arrivata pochi secondi prima forse li avresti salvati. Ora non sai nemmeno se sopravvivranno."   un grido di rabbia viene fuori dalla mia bocca e tutto il mio corpo fino al collo si trasforma. Stendo la mano , la sollevo da terra con la forza del pensiero, per poi colpirla con una palla energetica e farla sbattere nuovamente sull'albero. Poi la blocco a terra, puntandole la mia mano di fronte alla faccia. Lei è immobile. Le si muove perde anche la faccia.  E ride, ride come se fosse la cosa più divertente del mondo. "Sei solo una pazza. Vivi nella tua realtà contorta e vuoi rendere la vita come quella, ma non puoi riuscirci. Io non te lo permetterò. "     "Come non hai permesso a Nyco e Rych di perdere i poteri? Allora ne abbiamo di speranze..."    scaglio un pugno colpendo il terreno a pochi centimetri dalla sua testa. Lei non si muove di un millimetro. Guarda il mio pugno ancora piantato al suolo e poi me.  Cerco di smetterla di piangere, ma è più forte di me.   "Smettila...Smettila di dar la colpa a me,smettila di cercare di farmi sentire uno schifo. Io ho lottato fino alla fine, ho perso le persone a cui tenevo e questo è solo colpa tua e della tua follia. Io non volevo avere un potere superiore al tuo, non volevo che Rych s'innamorasse di me ed ho perfino salvato la tua schifosa vita. E' stato questo il mio unico errore nei tuoi confronti: non averti uccisa prima."    "Effettivamente la tua compassione ti ha fregata anche più di una volta."    "Stai pur certa che stavolta non accadrà. Stavolta tu te ne andrai, mi lascerai in pace, lascerai  in pace tutti.Stanno soffrendo tutte le persone che amo solo per un tuo stupido capriccio."    "Capriccio? Tu lo chiami capriccio?!"  comincia a ridere al suo solito. Poi però qualcosa cambia, qualcosa che davvero mi lascia senza parole:  Lena mi guarda dritta negli occhi e comincia a piangere, e le lacrime sembrano scendere quasi involontariamente, macchiate dal nero del suo trucco eccessivo che rende i suoi occhi luminosi come mai li avevo visti. Piange sorridendo.  Allontano la mano , ma non troppo. Lei si alza sui gomiti.  "Che c'è?Credi che io sia talmente pazza da non riuscire a piangere?  Credi di essere l'unica ad aver sofferto, Cassiopea? Hai idea di quello che ho passato io? Guardami: io sono il disastro fatto persona. "  si indica, e stavolta sembra ridere di se stessa. Non so perché, ma qualcosa si muove dentro di me, un sentimento confuso. Non abbasso comunque la guardia.   " Tu hai sempre avuto una spalla su cui contare, hai sempre avuto qualcuno accanto che ti diceva di tener duro, di essere più forte di quel che credevi. Io non avevo nessuno.  Sono stata strappata dalle braccia di mia madre, non so nemmeno che aspetto abbia, mio padre era uno stronzo che si limitava a darmi da mangiare e a farmi soffrire, giusto per tenermi in vita, mi sono innamorata follemente dell'unica persona che credevo potesse capirmi, potesse appoggiarmi per la stessa oscurità che invade i nostri animi, invece lui non solo se ne frega di me, ma si è anche innamorato della persona che mi hanno sempre rinfacciato essere superiore a me. Volevo attivare io l'Assorbimento oscuro, volevo che almeno una volta mio padre fosse fiero di me, invece no... ci sei tu, io sono inutile. E poi dulcis in fundo: metà del mio corpo rimane bruciato, anzi fuso nella lava per colpa tua ed io mi ritrovo per metà bionica."   deglutisco perché un pesante senso di compassione cerca di diramarsi dentro di me, eppure lo trattengo con tutta me stessa. Io non posso provare compassione per lei.    "Quindi, Pea, io non lo chiamerei capriccio, ma riscatto. Un riscatto più che lecito. Una vendetta che bramo forse da quando sono nata. Non sei l'unica ad avercela col destino, anzi dovresti ritenerti fortunata se consideri la mia situazione."     "Se ce l'hai col destino, allora perché dovresti abbassarti al volere di Argo? Perché dovresti allearti con lui se non ti ha fatto fare altro che soffrire?"  si mette seduta. Io glielo permetto , ma l'allarme c'è sempre.    "Altro colpo basso come regalino alla mia schifosa vita. Vedi, Cassiopea, non ho altra scelta. Non posso nemmeno bramare di farla finita. E credo che nemmeno tu soddisferai il tuo desiderio di uccidermi."   aspetta, qui qualcosa non torna. Ritorno normale un momento., mantenendo allo stato di Materia solo le mani.  "Ma che stai dicendo?"   scopre la zanna di Argo sul suo petto. Mostra un ghigno malefico.    "Se vuoi uccidere me,devi distruggere la zanna di Argo. Ma c'è un lieve problemino..."  il suo corpo si dissolve nell'aria. Il mio stato confusionale non mi permette di ragionare, perché sento che qualcosa mi sia sfuggita. Qualcosa d'importante.  Un brivido gelido mi attraversa e Lena rispunta dietro di me.   "...Non può essere distrutta. Non posso essere distrutta."  un milionesimo di secondo ed un dolore indescrivibile parte dal mio fianco destro e si allarga il tutto il busto, senza permettermi di respirare, di urlare. Vorrei gridare, vorrei dimenarmi per il dolore insopportabile, già sentito, ma non ci riesco. Mi piego in avanti, reggendomi a stento con un braccio, mentre porto l'altra mano sul fianco. La ritrovo macchiata di sangue. Mi ha infilzata.  Ho abbassato la guardia come un'emerita idiota.   So che non è un punto mortale, ma perdo troppo sangue, rischio di non arrivare alla grotta.  "Ho come un dejavu."   commenta divertita lasciando andare il pugnale con cui mi ha ferita che si va a conficcare nel terreno , proprio accanto a me.   Non resisterò ancora per molto, devo sbrigarmi ma... che devo fare? Non posso ucciderla. Inizialmente pensavo che l'avesse detto solo per mettermi paura, per tendermi un tranello. Ma ho percepito che è tutto vero: Lena non può morire il che mi provoca rabbia e terrore allo stesso tempo.  Non si muove. Incrocia le braccia e mi osserva rialzarmi a fatica. Stringo i denti e prendo più aria possibile, una volta in piedi ed appoggiata ad un albero. Tremo. Le mie mani cominciano a tornare normali.  Non ci voleva. Non ci voleva proprio!     "Mi sa che a  questo punto c'eravamo già arrivate una volta."   commenta lei avvicinandosi.  Cosa posso fare? Farle perdere i sensi? No. Poi non posso mica lasciarla qui. Dovrò portarmela dietro e non riuscirò a trascinarla in questo stato. Non posso nemmeno comunicare con Chiara.   "Percepisco preoccupazione, Cassiopea. Sei tu per caso?"   dannazione, non so che fare. Lei è di fronte a me, le sue unghie affilate si allungano. Non posso ucciderla, non posso colmare questo mio profondo desiderio. Il panico si fa strada dentro di me. Pensa Pea, è possibile che con la mente che ti ritrovi non riesci a pensare con lucidità?! Aspetta, mente... ci sono. Sarà più che difficile, ma è l'unica opportunità che ho, almeno fin quando arriveremo ad Omega. Poi, una volta lì, potrò farle perdere i sensi.   "Allora Pea, cosa vuoi fare?"   la guardo dritta negli occhi e sto zitta.Posso farcela. Devo farcela, altrimenti sono morta. "Che ti prende? Hai perso la..."    le manca come il fiato all'improvviso. La testa comincia già a farmi male, la sua mente è la più resistente che abbia mai incontrato. Indietreggia reggendosi la testa.    "Tu vuoi... ? No, non puoi farlo."   ho lo sguardo fisso su di lei, continuo a non aprire bocca. Ho bisogno della massima concentrazione.  Lei si regge la testa, scuotendola, come se avesse delle api assassine che l'attaccassero,   "Tu non puoi!"   continuo l'assalto, gocce di sudore rigano il mio viso, le tempie pulsano dolorosamente, a volte trattengo il fiato per non fermarmi. Nonostante tutto sembri girare secondo la mia vista, Lena la vedo molto chiaramente. Per me , in questo momento, esiste solo la sua mente.    "Vattene!"  urla in preda al dolore. Le faccio ricordare tutti i momenti peggiori della sua vita di modo da indebolire la sua difesa.   "No! Lasciami in pace!"   scaglia una palla energetica ed io sono costretta a lasciarmi andare al suolo se voglio vivere. Mi sdraio a pancia sotto e continuo ad assalire la sua mente. Striscio verso di lei ormai piegata sulle ginocchia., avvicinandomi sempre più. Una fitta alla testa mi fa urlare nel sentire che vengo come respinta. Del sangue mi esce dal naso per lo sforzo. Non devo mollare, è la mia unica possibilità e se fallisco sarò troppo debole per tentare ancora.  Mi alzo, barcollando ogni volta che mi viene sbarrata la strada ogni volta che tento di inoltrarmi nella sua mente.     Chiudo solo adesso gli occhi e stendo una mano, mentre con l'altra mi tampono la ferita.    "Non puoi battermi , Lena. Arrenditi."     "Mai!"  Quasi  cado indietro. Non devo mollare... mancano circa sei minuti all'arrivo di Chiara.  "Non controllerai più nessuno, non riuscirai a seguire la tua volontà. Solo la mia."    "No!"    si accuccia come un riccio, gridando e dimenandosi.  Mi gira la testa. Mi appoggio a quello che credo sia un albero. Ancora un altro po' Pea... dai.   Fallo per Sem, Per Coral, per Rych, Per Nyco.  Apro gli occhi e lei smette di gridare, i suoi occhi serrati dal terrore.    "E' finita Lena."    i suo occhi diventano bianchi, la sua espressione spenta. Si rialza voltandosi verso di me. Quasi mi lascio andare a terra, ma non posso perdere la concentrazione su di lei. SOrrido soddisfatta di me stessa. Lena è sotto il mio controllo. Mi rendo conto che mi rimangono solo un paio di minuti così ordino a Lena di aiutarmi a camminare. Quando poggio il braccio sulle sue spalle, ho la tentazione di spingerla via. Sembra così assurdo, eppure ci sono riuscita. Camminiamo il più velocemente possibile verso il cenote, la mia vista vacilla. Ho la tentazione di chiudere gli occhi ma mi costringo a resistere. Arrivate a destinazione, troviamo degli uomini, compresi agenti della polizia.   "Ei voi non potete stare qui!"   "Ei ma quella è..."       "Falli spostare.Subito."  sussurro a Lena prima che avanzino troppo, e lei con un gesto del braccio crea come uno spostamento d'aria che fa allontanare tutti violentemente.   "Chiamate i rinforzi!"     manca meno di un minuto, così ci avviciniamo al margine. L'aria mi scompiglia i capelli ed io costringo la mia mente a rimanere concentrata su Lena invece che sul prepararsi al tuffo nel vortice d'acqua.    Ripeto velocemente la formula in quella strana lingua:   "Che il passaggio venga aperto!"  e lo spettacolo di luce comincia.    "Eccole! Prendiamole!"    "Via!"   entrambe ci gettiamo  nel vortice d'acqua....

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