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La settimana passa in un lampo.
Tra le ultime cose da sisemare per il trasloco, la scuola, lo studio e il cercare di recuperare il programma di letteratura inglese, non ho nemmeno il tempo di respirare.. eppure non faccio niente di che!

Se ripenso a una tipica settimana della mia vecchia vita, non mi viene in mente nemmeno un giorno uguale ad un altro.. ma dopotutto, una volta, tutto quello che facevo era sulla bocca di tutti: la gente scopriva notizie riguardo a me ancora prima che le conoscessi io!

Tutte le persone attorno a me erano il centro, il fulcro del gossip della scuola e della città. Fino a finire anche al telegiornale, fino a non poterne più: fino a scappare dall'altra parte dell'oceano.

E ora voglio solo una vita diversa.. voglio ritrovare la serenità e credo che l'unico modo per averla sia evitare di attirare l'attenzione.

Devo dire che ci sto riuscendo alla grande: oggi è sabato pomeriggio e la mia compagnia sono il portatile, i biscotti e Pretty Little Liars.
E, sinceramente, mi va benissimo così.

Ma a qualcun'altro questa cosa non piace... Mia mamma si avvicina e comincia a parlarmi. Vedo le sue labbra muoversi, ma non sento nulla perché le cuffie sono a volume altissimo.

Metto in pausa controvoglia e tolgo le cuffie.
"Cosa? Avevo le cuffie.."
"Allora... Uno: non tenere il volume così alto se non vuoi diventare sorda."

Sempre la stessa storia: tanto lo sa che io non abbasserò mai le cuffie.. volume sempre al massimo!

"..E secondo: Anna, dobbiamo parlare. Io capisco che nella tua testolina tu voglia costruire una vita tranquilla. Capisco che tu non voglia più tornare ai problemi di una volta. Ma essere sereni è una cosa; essere soli e sempre chiusi in casa è un'altra storia."

"Mamma, taglia corto: cosa intendi? Vuoi dire che dovrei uscire, avere degli amici, fare attività eccetera? No, grazie. Sappiamo bene che io so circondarmi solo di un certo tipo di persone e che finisco sempre invischiata in attività poco raccomandabili! Preferisco stare qui da sola."

"Senti tesoro, è capitato che tu abbia fatto degli sbagli in passato, sbagli che non vuoi ricordare e non vuoi ripetere. Ma ora puoi ricominciare tutto. Tua sorella ci sta riuscendo: ha nuovi amici, nuovi hobby.. perché tu no? Per esempio: è sabato.. esci!"

"Ma perché? Mia sorella è un'altra persona e non ha passato nemmeno metà di quello che ho passato io!"

Questa discussione non mi piace: mi riporta alla mente un periodo che voglio cancellare del tutto.

"Basta. Questa non è una scusa: vuol dire che ti impegnerai il doppio per creare una vita bella il doppio. Ora tu esci!"

"No! Ma come fai a non capire? Ora, dopo ben quattro stagioni, sto per scoprire chi è A, chi tormenta le protagoniste da tutto questo tempo: non puoi farmi interrompere!"

"Signorina ora tu vai fuori di casa. Oppure stacco la connessione."

"Sei disumana!"

Ma a una minaccia del genere non posso resistere. Perciò mi alzo, metto le scarpe, infilo una felpa nella borsa ed esco in fretta, sbattendo la porta, seccata per essere stata cacciata di casa in questo modo.

Cammino per quella che mi sembra un'eternità, girando a caso per strade che non conosco, giusto per far passare il tempo.

Quando ormai sono sfinita e sono sicura di essermi persa, entro in un parco e mi siedo su una panchina.
Dove sono? Di sicuro lontana da casa: è tutto diversissimo da Brooklin.
Come ci torno a casa? Di sicuro non da sola: troppo stanca.

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