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Mi dimentico di ogni cosa. Non esiste più nulla tranne noi: io, Cameron e il sapore di biscotti al cioccolato sulle nostre labbra.

Non vorrei mai smettere di baciarlo, e non solo perché pochi ragazzi al mondo saprebbero baciare così bene, ma anche per il calore che sento dentro quando lui mi accarezza la guancia, mi stringe a se e sorride sulle mie labbra.

Questo calore mi mancava: non lo sentivo da troppo tempo.
Mi sento come alla fine dell'inverno, in una di quelle giornate in cui il sole riesce finalmente a vincere il freddo e i prati, non più bianchi per la neve, diventano tutti bianchi per le distese di margherite.

È come se mi sollevassero un peso dal cuore, come se finalmente non avessi più le dita congelate, come se qualcosa si fosse acceso di nuovo dentro di me.

Avvolgo le gambe attorno alla vita di Cameron e lui mi appoggia sul bancone, rovesciando il barattolo dei biscotti al cioccolato.

Io scoppio a ridere mentre lui, senza mai staccarsi dalle mie labbra, cerca di dire che li raccoglieremo dopo.

Ma sarebbe troppo bello per durare di più: improvvisamente scoppia un tuono e fa scattare un'allarme da qualche parte.
Io sobbalzo per lo spavento e Cameron scoppia a ridere.

"Non ti piacciono i temporali vero?"

Io scuoto la testa, sorridendo come una bambina e scompigliando i suoi bellissimi capelli: "Per niente.."

Sorrido, guardando i suoi meravigliosi occhi castani, mentre lui mi sfiora la nuca, provocando milioni di piccoli brividi lungo tutta la mia schiena.

Abbasso lo sguardo, per nascondere il rossore delle mie guance, e vedo tutti i biscotti al cioccolato sparsi sul bancone.

"Dovremmo raccoglierli no?"
A malincuore mi allontano da Cameron e comincio a raccogliere i biscotti.

Lui si avvicina di nuovo a me: "Mia mamma ne farà altri, ma questi potremmo mangiarli noi. Il biscotto di prima mi è piaciuto parecchio.."
Il suo sorriso divertito è una delle cose più belle che abbia mai visto.
Io gli sorrido, ma sento che qualcosa non va, ed evidentemente lo nota anche Cameron.

Mi ferma mentre raccolgo i biscotti e mi guarda dritto negli occhi facendomi arrossire di nuovo: "Ehi.. che succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Nella sua voce si percepisce una sincera preoccupazione, e questo mi intenerisce al punto da essere totalmente sincera con lui.

"Senti Cam.. io non sono come te. Io non voglio stare nel tuo gruppo di amici popolari e pieni di problemi. Ho già abbastanza problemi da me.. E poi tu sei Cameron Dallas! Hai tutte le ragazze che vuoi e io non sono certo così.. ho avuto un ragazzo e poi basta.. non sono come te e non voglio essere una delle ragazze che fai cadere ai tuoi piedi con uno sguardo! Io non sono così."

Quando smetto di parlare, mi sembra di non avere più fiato e Cameron mi guarda un po' spaesato.
Ma gli bastano pochi istanti per riprendersi.

"Ehi.." sussurra, appoggiando lievemente un dito sotto al mio mento per convincermi ad alzare lo sguardo su di lui.
"Ti sei già dimenticata cosa ho detto prima, sotto la pioggia?
Tu per me non sei uno scherzo e tutto questo non è uno scherzo. Sono stato uno stupido, è vero: ti ho trattata male per fare bella figura davanti ai miei pessimi amici, ho insultato il tuo amico Dylan, ho fatto stare male Olivia.. sono una specie di catastrofe ambulante..."

Si ferma qualche secondo, probabilmente pentendosi delle cose brutte che ha fatto.

"Ma c'è un motivo se, quando mi hai chiesto di starti lontano, non ti ho ascoltata: non sono stupido. So bene che tu hai qualcosa di speciale e sei capace di tirare fuori la parte migliore di me.. Dopo che ti ho accompagnata a Brooklyn, il primo giorno che ci siamo conosciuti, già sapevo che saresti stata importante.
Tu vuoi essere invisibile e non vuoi problemi, ma non è possibile! Sei una persona troppo speciale per essere invisibile.. Quasi non ti conoscevo, ma quando ti ho vista disegnare quei brutti scoiattoli sul banco, nell'ora di letteratura.."

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