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"Nash, riesci a concentrarti per favore? Dobbiamo presentare al professor Fitz questo cavolo di progetto fra pochi giorni e poi iniziare subito a lavorarci. Ma come facciamo se tu ti distrai ogni mezzo minuto?"

Lui si finge dispiaciuto, anche se so benissimo che non lo è: "Oh mi scusi dittatrice somma, ma non posso fare a meno di pensare a Cameron con quella ragazza.."
Non potrei odiarlo di più di quanto lo odio mentre recita le mie parole.

Parole che non gli ho mai detto, ma che ha solamente letto, da buon ficcanaso, in un messaggio che mandavo a Leo.

Sono passate quasi due settimane da Natale e non riesco a togliermi dalla testa gli strani appuntamenti che Cameron ha tutti i giorni.. lui inventa sempre scuse assurde, ma so che qualcosa non va.

Come se non bastasse, è sempre più nervoso... sempre più teso. Non sono l'unica che l'ha notato ormai: il ragazzo tanto spensierato che faceva sempre ridere tutti ormai compare troppo raramente.

"Hai finito? O hai intenzione di rompermi l'anima ancora per molto? Perché posso inventare che mi molesti sessualmente e finiresti nei guai."

"E chi ti crederebbe, bambolina?"

"Primo, non chiamarmi bambolina. Secondo, chiunque. Sono abbastanza brava a recitare sai? E poi non è difficile da credere da parte tua."

"E va bene, hai vinto. Sono solo convinto che dovresti scoprire cosa combina quel dannato ragazzo."

Parla come se sapesse molto più di me sull'argomento.

Sono esausta e tanto si è capito che oggi non concluderemo niente, perciò sono davvero tentata di seguire il pessimo consiglio di Nash. Ma non per spiare il mio ragazzo: mi fido di lui. Voglio solo dimostrare a questo verme che si sbaglia e che Cameron è una persona migliore di lui.

"Dai.. sei così precisa e organizzata che abbiamo praticamente finito tutto ancora prima di cominciare!"

E io non resisto: mi alzo di scatto, prendo la giacca e lancio a Nash le sue chiavi.

"Oh-oh! Entra in azione la squadra speciale!"

"Ti prego, non cercare di fare il simpatico: non ti riesce."
Nash risponde fingendo di cucirsi la bocca mentre ridacchia soddisfatto per i dubbi esistenziali che mi ha insinuato nella testa.

"Dove andiamo, Vostra Grazia? Dobbiamo metterci a seguire il tuo ragazzo come due stalker?" Nash avvia la macchina e mi guarda negli occhi, troppo divertito per i miei gusti.

"No. Voglio solo dimostrarti che posso fidarmi di Cameron."

"D'accordo.. ma non hai risposto alla mia domanda: dove andiamo?"

Io ci penso un momento: non ho troppa voglia di farmi viaggi a vuoto in compagnia di Nash Grier.

"Al locale di suo padre... dovrebbe avere il turno oggi.." decido alla fine.

"Dovrebbe avere il turno? Come fai a non sapere che turni ha il tuo ragazzo?"

Sono sinceramente stufa di farmi prendere in giro da questa sottospecie di idiota dagli occhi blu: "Non lo controllo e non lo tengo al guinzaglio. Ti basta?"

Lui ridacchia ancora e si limita a borbottare: "Contenta tu.." mentre io sono già terribilmente pentita della mia decisione.

Passiamo qualche meraviglioso secondo di silenzio assoluto, ma poi Nash, ovviamente, deve rovinare quel po' di pace che sono riuscita a trovare nonostante la sua compagnia: "Allora.. come sta la mia cara Allison?"

Gli lancio uno sguardo assassino: ho la nausea se penso che la mia migliore amica è riuscita ad avere una sottospecie di relazione con questo essere.

JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora