*LII*

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SEI MESI PRIMA, ITALIA

Prima che Thomas arrivasse, attirato dal trambusto in giardino, Davide aveva già separato Lorenzo e Anna. Compito non molto arduo dal momento che erano entrambi tutt'altro che sobri. 

L'uomo, sporco e affaticato, se ne stava in piedi col fiatone, a fissare la ragazza, che era stretta a Davide, mentre si massaggiava il collo arrossato. Le lacrimava un occhio a causa di un graffio sopra lo zigomo. La sbornia le era passata tutta d'un colpo, mentre le mani di Lorenzo le stringevano la gola.

"Cosa sta succedendo?" Thomas non sapeva assolutamente nulla di Lorenzo: non lo adorava di certo ma, se solo avesse avuto anche una minima idea di chi era veramente, lo avrebbe ammazzato sul colpo e non avrebbe mai permesso di avvicinarsi a sua madre e alle sue sorelle.

Anna voleva  disperatamente dirgli la verità ma, nella ritrovata lucidità, capiva benissimo che sarebbe stato impossibile.

Avrebbe messo in mezzo troppe persone; loro avrebbero perso tutto quello che avevano e che , in realtà, apparteneva a Lorenzo, e lui e i suoi amichetti avrebbero scatenato l'inferno contro Thomas per evitare che scoprisse il loro piccolo segreto sul modo in cui facevano tanti soldi.

"La tua preziosa sorellina è così ubriaca che voleva scappare in un attacco di isteria, ma non si regge nemmeno in piedi ed è caduta, facendomi inciampare.. mi hai scambiato per l'Uomo Nero, tesoro?"

Anna era nauseata e a quanto pareva anche Thomas, perché emise un verso di disgusto: "Non è difficile confondersi.. ai a lavarti e poi dormi un po'. Io mi occupo di Anna."

Lorenzo biascicava, trattenendo a stento l'ira:" Osi darmi degli ordini in casa mia, moccioso?"

Thomas lo ignorò e prese Anna dalle braccia di Davide, che la teneva con la cura con cui un bambino stringe il suo giocattolo preferito: "Non lasciarla da sola questa notte, per favore."

Davide sussurrava, per non farsi sentire da Anna o da Lorenzo. Ovviamente avrebbe voluto spiegarsi meglio, ma anche lui aveva la bocca cucita. 

"Dopo questa storia direi proprio di no." Thomas prese sua sorella, mentre Davide si allontanava, ancora mortalmente preoccupato, e seguì Lorenzo in casa. 

Quella notte parecchie persone faticarono a dormire. 

Davide era in ansia e, arrivato a casa sua dopo aver montato la guardia per quasi un'ora sul vialetto di Anna, incapace di rilassarsi, si rigirò nel letto fino al mattino seguente.

Anna, dal canto suo, aveva messo da parte l'orgoglio e aveva chiesto a suo fratello di stare con lei per quella notte, ma nemmeno questo l'aveva tranquillizzata e tutto quello che riuscì ad ottenere fu di cadere in un sonno agitato e costellato di incubi.

Thomas, invece, con tutto il bene che voleva alla sua sorellina, sarebbe rimasto con lei anche se non gli fosse stato chiesto: vegliò per ore, irrequieto, tormentato da dubbi e da domande alle quali non sapeva come rispondere, su Lorenzo, su cosa fosse successo quella dannata notte.. ma soprattutto su Anna. Perché la sua dolce piccola Anna avrebbe dovuto ridursi in uno stato tanto pietoso? Perché quella scenata in giardino? Cosa l'aveva ferita così tanto?

L'unico che dormiva sereno e beato come un bambino, russando come un trattore e disturbando in questo modo il sonno di Francesca, era proprio Lorenzo. 

Ma una notte del genere non può che portare ad una giornata ancora più tesa.

Appena fu mattino, Anna si rese conto che sarebbe stata davvero dura affrontare quella domenica, chiusa in casa, con la fedele compagnia di un mal di testa lancinante, oltre che dell'uomo che lo aveva causato.

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