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"In che senso? A cosa dovresti pensare?"

Vedendomi in difficoltà, Sam mi appoggia le mani sulle spalle e mi guarda dritta negli occhi: "Ehi ascoltami: io so che tu non hai avuto molte occasioni di confrontarti con un papà...

Io trattengo il respiro per un momento, ripensando alle due figure paterne che avrei potuto avere: il primo, l'uomo chr avrei tanto voluto conoscere, mentre non ricordo che i suoi occhi; il secondo, l'uomo che non avrei mai voluto incontrare, ma che è impresso nella mia memoria come un tatuaggio.

"So che ci conosciamo da meno di un anno, ma mi farebbe piacere se tu non mi guardassi più solamente come un medico che ti ha aiutato e si è innamorato della tua bellissima mamma."

Immediatamente lo interrompo, rispondendo come se stessi dicendo la cosa più naturale del mondo: "Non sei solo questo Sam! Mi hai salvato la vita.. hai salvato tutta questa famiglia e io ti voglio più bene di quanto riesco a spiegare!"

Vedo l'orgoglio e la commozione nei suoi occhi, mentre spettina il mio caschetto scuro con affetto: "Tua mamma mi ha detto che Ken sarebbe stato quel tipo di papà che ascolta i tuoi problemi e ti aiuta a risolverli: permettimi di essere quella persona che Ken avrebbe tanto voluto essere per te."

Sam, in qualche modo che ancora non capisco, riesce sempre a convincermi a fare quello che vuole, e che alla fine risulta sempre essere la cosa migliore per me.

"Da un po' mi interessa un ragazzo.. e da qualche giorno abbiamo reso la cosa un po' più seria."

Mi fermo un attimo per pensare a come procedere: "Ma mi sembra che per lui non sia seria per niente."

"Ti tratta male?"
Sam subito si riscalda.

Io mi affretto a difendere Cameron:
"No! Ma sembra che gli importi poco.. e, per di più, ogni volta che stiamo assieme, finisce che succede qualcosa di brutto. Per stare con Cameron ho litigato con un mio amico e ho paura che lui frequenti strane persone."

"Cameron? Cameron Dallas? Il figlio di Luke?"
Non mi ero nemmeno accorta di aver detto il suo nome.

Annuisco, con aria colpevole.

Sam sorride: "Allora, secondo me, ti stai preoccupando tanto per niente. L'ho conosciuto e mi sembra un ragazzo d'oro. Se però dici che sei preoccupata.. non prendere decisioni sciocche: aspetta un po' e vedi come vanno le cose. Magari parla con lui, ma decidi solo dopo averci pensato un po'.. Sarebbe un peccato buttare via una bella storia appena iniziata per delle preoccupazioni che magari sono solo nella tua mente."

So bene cosa intende: da quando siamo a New York tendo a farmi mille problemi per ogni cosa, ma ho le mie ragioni e Sam le conosce.

Però, allo stesso tempo, mi fido ciecamente di lui, perciò decido di seguire il suo consiglio.

"Ma ovviamente io sono solo un vecchio bacucco!"

Io gli do una pacca sulla spalla, sollevata dal suo carattere scherzoso: "Non sei così vecchio! Avrai al massimo sessant'anni!"

Lui si finge indignato: "Ehi! Togline almeno venti signorina!"

Io scoppio a ridere e lui mi segue a ruota: "Però, a parte gli scherzi, forse sarebbe meglio se ne parlassi con le tue amiche.. penso che loro sappiano gestire queste cose meglio di un vecchio."

Continuiamo a ridere, ma penso proprio che seguirò il suo consiglio, perciò subito mando un messaggio ad Allison e Ashley, chiedendo se hanno voglia di fare un giro.

"Voi due! Se invece di starvene lì a raccontare scemenze, veniste a darmi una mano con i lavori, nessuno vi denuncerebbe per eccesso di fatica!"
Mia mamma compare dal nulla e io decido di filarmela, per evitare di essere messa ai lavori forzati, costretta a guardare lei e Sam mentre fanno i piccioncini.

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