Rimango stordita per un momento: cercavo un posto tranquillo per passare la mia giornata lontana da persone che, come Cameron, mi davano l'istinto di scappare da New York... e invece eccomi qui a cenare nel ristorante di suo padre, mentre mia mamma chiacchiera tutta contenta con sua madre.
Meglio di così non può andare."Ti ho sconvolto l'esistenza vero?" Dice con un sorriso sarcastico.
"Non ti preoccupare: faccio spesso questo effetto.." aggiunge tutto contento.Invece io non sono per nulla contenta, anzi, sono furiosa. Come si permette di insultarmi e poi decidere di essere figlio del proprietario di questo locale? Non esiste.
Spesso mi hanno detto che sono un libro aperto e che non so nascondere i miei pensieri. Ora ne ho l'ennesima prova quando Cameron, guardandomi negli occhi, diventa serio e fissa il pavimento.
"So cosa stai pensando.." inizia.
"Ah si? Hai anche doti di supereroe ora?" Chiedo stizzita.
La mia rabbia probabilmente lo diverte perché cerca di trattenere un sorriso e dice: "Quelle ce le ho da sempre cara, ma ora non devo nemmeno usare i miei superpoteri per capire cosa devo fare."
Lo fisso seria senza dire nulla.
Allison, dietro di me, si schiarisce la gola per ricordarci della sua presenza.L'espressione di Cameron di distende e questo stranissimo ragazzo esplode in un sorriso mentre si rivolge alla mia amica: "Oh Allison! Che piacere: non ti vedo qui da molto.. se vuoi preparo un tavolo così noi tre possiamo cenare insieme e avrò una buona scusa per non fare il lavoro sporco di là."
Io non ho la minima intenzione di passare altro tempo con questo pazzo, perciò lo zittisco: "Io con TE non ceno.. e non voglio che la mia amica passi la serata con uno squilibrato come te. Quindi grazie ma no, grazie."
Faccio per andarmene ma Cameron mi ferma prendendomi il braccio.
"Ti prego: voglio spiegarti.." dice con voce profonda.
Io guardo Allison con una preghiera muta negli occhi: voglio che mi porti via.
"Penso che voi due abbiate alcune cose di cui parlare.." comincia. NO!
"Forse è meglio che io chiami Max.."
Evidentemente ha frainteso il mio sguardo da "non lasciarmi sola qui" con uno sguardo da "ti prego lasciaci soli e non offenderti".
"Ali aspetta! No ti prego avevamo una serata in programma!" Provo a fermarla.
Lei mi sorride, mi stampa un bacio sulla guancia e dice: "Anna, oggi sono stata benissimo: ho trovato un'amica! E gli amici non li dimentico dalla sera alla mattina: abbiamo tutto il tempo di mangiare insieme, okay?"
Si sta già avviando verso l'uscita, perciò non mi resta che annuire.
Quando mi giro, Cam mi sta ancora tenendo il polso con una mano, mentre con l'altra saluta Allison allegramente.
Io mi scosto dicendo: "Grazie Superman, per avermi rovinato la serata!"
Lui sembra sempre più divertito e risponde subito: "Non c'è di che mia cara, ora.. dobbiamo davvero parlare."
"Non chiamarmi "mia cara" mai più hai capito?" Lo guardo minacciosa.
"Come desideri mia cara. " ribatte ridendo.
Mi arrendo: è impossibile parlare seriamente con lui.
"Oggi non volevo dire quello che ho detto su di te." Dice all'improvviso, spiazzandomi.
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JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||
FanfictionAnna è a New York per dimenticare un passato che la tormenta e che deve rimanere in Italia, quel posto che un tempo amava tanto. Il piano? Diventare invisibile. E ci riuscirebbe alla grande! Se Cam, come una tempesta, non stravolgesse tutto quello...