"Lo adoro!" mia nonna Delia sembra davvero entusiasta per qualcosa che non riesco ancora a capire.
"Adori fare la lavastoviglie?" Le chiedo, mentre risciacquo la pentola che non siamo riuscite a infilare fra le altre cose. Avrei anche fatto da sola, ma non c'è verso di convincere una nonna italiana che sai fare la lavastoviglie anche senza la sua supervisione.
"No, tonta!" scoppio a ridere per quello che lei crede un insulto pesante, ma lei mi ignora: "Adoro quel tuo Camerun!"
"Cameron, nonna.. il Camerun è uno stato in Africa." le spiego, cercando di non ridere ancora.
"Be mi piace.. non ho capito molto di quello che ha detto, ma almeno non è un morto di fame..."
"Ah no? E questo tu come lo sai?" la sfido.
"Ha i pantaloni interi.. non come quella poveraccia che frequentava tuo fratello l'anno scorso... non aveva nessun paio di pantaloni che fosse intero! Mi faceva una pietà che non so dirti.. ma sai, la crisi fa brutti scherzi: probabilmente non aveva abbastanza soldi per prenderne altri, quindi un giorno le ho fatto una sorpresa e glieli ho rattoppati tutti!"
L'orgoglio con cui mi racconta questo fatto è quasi commoente: come faccio ad avere una nonna così tenera? Però ora capisco perchè mio fratello ha sempre una paura pazzesca prima di presentare ragazze a nostra nonna.
"Il tuo Cameron mi sembra a posto.. e fidati che è innamorato cotto di te." Il tono della sua voce cambia all'improvviso: ora ha uno strano scintillio negli occhi. Sembra impersonare il ruolo di una donna che ormai, dopo tanti anni, sa cosa sia l'amore e lo riconosce quando lo vede.
La mia voce, quando le rispondo, è invece quella di una ragazzina, che a malapena sa cosa voglia dire amare: "Davvero?"
"Ah, te lo posso assicurare bambina mia. Ti guarda come un cieco che vede un fiore per la prima volta."
"Sei anchhe poetessa adesso?" Cerco di scherzare, per nascondere la mia commozione.
"No.. ma sono tremendamente fiera della mia piccola.. ora portiamo di là la macedonia, o mi metto a piangere."
Mia nonna esce dalla cucina con passo spedito, e così si conclude la nostra conversazione, lasciandomi a riflettere su quanto bene voglio a lei e su quanto ormai Cameron sia importante per me.
"Dunque, Cameron, che musica ascolti?" L'altra mia nonna sta ancora riempiendo il mio ragazzo di domande, quando torno a tavola.
"Evangeline.. non pensi di aver torturato abbastanza questo povero ragazzo?"
Lei si mostra offesa: "Per niente! Chiedo perchè abito a Los Angeles.. magari conosco qualcuno che gli interessa..."
"Gli hai fatto il terzo grado per tutta la cena!" protesta mia mamma.
"E per ogni domanda ha sempre una scusa pronta.." Aggiunge mia sorella, ridendo.
"Devo sapere che genere di ragazzo frequenta la mia nipotina." Si giustfica lei, come se con questa frase potesse mettere freno alle proteste delle sue inopportune parenti.
Per fortuna Cameron è semplicemente meraviglioso e ha abbastanza pazienza da rispondere alle assillanti domande di mia nonna Evangeline, oltre a quelle di nonna Delia, che dobbiamo pure tradurre: "Non saprei.. amo tantissimi generi diversi. Mi piacciono parecchio gli Eagles, signora, mentre della musica di adesso adoro i Lumineers e Robbie Williams."
Mia nonna fa per rispondere, probabilmente con un'altra domanda, ma Cameron questa sera deve essere stato benedetto da qualchè divinità antica, perchè suona il campanello e veniamo tutti distratti.
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JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||
أدب الهواةAnna è a New York per dimenticare un passato che la tormenta e che deve rimanere in Italia, quel posto che un tempo amava tanto. Il piano? Diventare invisibile. E ci riuscirebbe alla grande! Se Cam, come una tempesta, non stravolgesse tutto quello...