Nel silenzio assoluto dell'ascensore, le parole di Cameron rimbombano assordanti, rimbalzando da una parete all'altra.
Non so perchè, ma mi viene in mente Eco, così innamorata di Narciso da consumarsi, fino a che di lei non rimase altro che la voce, un eco appunto.
Mi sento come lei ora: tanto innamorata del ragazzo davanti a me, ma così bloccata da lasciare tra di noi solo l'eco di una confessione troppo grande per me, per lui, ma che sarebbe troppo grande per chiunque.
"Dì qualcosa, ti prego..." la voce di Cameron è appena un sussurro, ma basta a farmi riprendere.
Ma cosa dovrei dire? Cosa posso dire dopo aver scoperto che il ragazzo di cui mi sono innamorata mi ha tenuto un segreto del genere?
"Penso che dovresti dire qualcosa tu invece.. tipo spiegare quello che mi hai appena detto."
È buio e faccio fatica a guardare il volto di Cameron, ma posso capire che è scosso: "Che c'è da spiegare? Sono stato adottato da due persone meravigliose ma evidentemente io sono un mostro e voglio sapere chi sono i miei veri genitori."
"Non sei un mostro... credo sia normale voler sapere da dove si viene..." sento la mia voce strozzata e davvero non so come aiutarlo.
"Perché non me l'hai detto?"Questa domanda esce da sola, prima che possa mordermi la lingua, perché bruciava troppo nella mia gola. L'ultima cosa che voglio ora è accusarlo di avermi nascosto la verità, ma non capisco perché non me ne abbia parlato: si vergognava? Gli altri lo sanno? Sono l'unica stupida che non ne sa nulla?
"Perché non l'ho detto a nessuno. I miei genitori biologici non erano esattamente persone meravigliose e i miei genitori adottivi, quando ero piccolo hanno voluto proteggermi dalla gente di New York.. hai visto tu stessa quanto siano attaccati alle etichette e quanto importino le apparenze."
"Eccome.." mi sfugge e sento che lui ridacchia dall'altro lato dell'ascensore. Un netto miglioramento rispetto a poco fa.
"L'hanno tenuto segreto a tutti e mi hanno detto che potevo decidere io se dirlo o no.. sapevo solamente che mi hanno portato via da due tizi orribili, probabilmente due criminali. Non volevo che le persone mi giudicassero come il povero bambino figlio di due pazzi, salvato da una coppia di brave persone."
Cameron sta parlando così veloce che faccio quasi fatica a capire, ma ogni tanto si ferma, respira, come per convincersi che sta facendo la cosa giusta. Io lo lascio parlare, senza dire nulla, per non rischiare di rompere questo momento tanto delicato.
"Crescendo ho continuato a tenerlo segreto, solo Nash lo sa."
Ecco perché sembrava così sicuro che qualcosa non andasse, ecco perché Cameron era suo amico anche se lui è una persona orribile: conosceva il suo segreto.
"Glielo ho detto io, quando ho iniziato a cercare mia madre. Era un brutto periodo: avevo appena deciso di lasciare Olivia e mi sentivo perso. Stavo per iniziare questo ultimo cavolo di anno e non sapevo cosa volevo dalla mia vita. E poi, ogni volta che devo cominciare qualcosa di nuovo, come andare al college per esempio, sono terrorizzato dall'idea di tenere ancora questo segreto."
Questa parte la capisco benissimo: ogni volta che incontro qualcuno, mi domando quanto ci vorrà prima che venga fuori la storia di mio padre saltato su una mina e il mio passato orrendo. Venire a New York è stato terrificante all'inizio, ma poi ho capito che qui avrei davvero potuto avere una nuova vita.
"Comunque l'ho trovata, mia madre intendo. Ti ricordi quelle ricerche che avevo in macchina su una certa Angel Daniels? Lì mi hai quasi scoperto: quella è la donna che mi ha messo al mondo."
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JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||
FanfictionAnna è a New York per dimenticare un passato che la tormenta e che deve rimanere in Italia, quel posto che un tempo amava tanto. Il piano? Diventare invisibile. E ci riuscirebbe alla grande! Se Cam, come una tempesta, non stravolgesse tutto quello...