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Dylan è a pezzi e non credo di averlo mai visto stare così male: siamo praticamente tutti attorno a lui per tentare di sostenerlo al meglio. 

Gli unici che sembrano provare un minimo sollievo alla notizia che Bella sta bene sono Nash e Olivia e questo mi rende ancora più triste.

Non solo quella ragazza ha appena perso il suo bambino, al quale secondo me teneva, ma pochissime persone sono qui per lei e tengono veramente alle sue condizioni di salute. 

Provo una pena infinita per lei, cosa che non pensavo possibile fino ad ora, ma anche la mia attenzione è catturata da Dylan. Non voglio essere cattiva, ma il mio amico è qui e ha perso quel bambino al quale ormai si era legato e che voleva tanto tenere. 

Molti penserebbero che potrebbe essere un sollievo, liberarsi senza responsabilità di alcun tipo, di un figlio indesiderato, quando si ha meno di vent'anni, ma questo non è completamente vero. 

Mentre quel bambino comincia a crescere invisibile, si crea un legame e Dylan ne è la prova vivente. 

I suoi occhi sono rossi di pianto e la sua espressione è carica di rabbia: "L'ha fatto apposta. Lo so: ha desiderato così tanto liberarsi di questo bambino che alla fine ce l'ha fatta."

Una parte di me vorrebbe chiedere a Dylan cosa diavolo combina nelle ore di scienze, perché non è così che funziona il corpo umano. Ma so bene che non è il momento per farglielo notare.

Ashley, coraggiosa come sempre, interviene gentilmente: "Immagino che tu non voglia parlarle ora.."

Quando Dylan annuisce lentamente, lei continua: "Che ne dici se adesso ce ne andiamo di qui, allora? Puoi stare da me per un po' perchè i miei non ci sono e.."

Non so perchè, ma comincio a sentirmi lontana mille miglia dal mondo, da questo momento, da questo ospedale e inizio a notare i dettagli più piccoli: lo sguardo di Max, innamorato perso di Ashley, totalmente rapito dalla sua capacità di gestire la situazione; Le mani di Allison e Nate, strette l'una all'altra; gli occhi di Leo che cercano il mio sostegno.

Mentre gli altri decidono di andare da Ashley e Dylan spiega di non voler restare solo, noto anche l'assenza di Nash e Olivia: devono essere corsi da Bella e questo mi fa pensare che voglio parlarle anche io, che mi sentirei troppo in colpa se non le mostrassi che non è sola.

Per questo motivo mi scuso: "Ehi, Dylan.." lo abbraccio stretto e lo lascio allontanarsi. "Io arrivo subito, promesso, vi seguo appena arriva Cameron.. se n'è andato senza telefono e tornerà qui."

Lui mi sorride con gratitudine e so che non ce l'ha con me, che non è un problema se ritardo un po', quindi sono tranquilla quando se ne vanno, ma mi agito immediatamente al pensiero di dover affrontare Bella: ma che diavolo mi è saltato in mente?

Quella ragazza è il mio incubo da quando sono arrivata a New York, perché devo mostrarle gentilezza? No, so che è la cosa giusta da fare e  non voglio ripensamenti. 

Busso piano alla sua porta e Nash mi apre: in uno dei suoi rari momenti di maturità, mi fa passare e dice a Bella che sono passata a vedere come sta.

La rossa deve stare proprio tanto male, perché non ha nemmeno la forza per lanciarmi uno dei suoi sguardi assassini; mentre Olivia sembra sinceramente colpita dalla mia presenza, quasi grata che qualcuno abbia avuto a cuore anche la salute della sua amica.

"Hai bisogno di qualcosa, tesoro?" Le chiede dolcemente. 

Bella risponde debolmente: "Che tu ti prenda un caffè, Olly, e di sapere fra quanto potrò andare  a casa.."

Sia Nash che Olivia si mobilitano immediatamente per fare quello che ha chiesto Bella e io rimango sola con lei. Okay, questo è terrificante.

JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora