"Bella?"
Guardo Cameron, in piedi accanto a me, che sembra confuso almeno quanto lo sono io."Scusami, Dylan, ma non capisco proprio cosa centri tu con Bella.." cerco di rivolgermi a lui nel tono più gentile che conosco, perchè non voglio che si arrabbi ancora di più con me.
Lui mi risponde immediatamente, con parole che potrebbero tagliare il ferro: "Solo perché non sono il tuo tipo, non posso essere il tipo di nessun'altra?"
Rimango abbastanza ferita da questa risposta: cerco di non darlo a vedere, ma sento Cameron scaldarsi, perciò lo prendo per mano, sperando che questo sia sufficiente a calmarlo.
"Non intendevo questo.." inizio, sperando che la mia voce non tremi o non ceda.
"Solo che, da quello che mi hai detto, tu e Bella non andavate proprio d'accordo.. se non ricordo male, vi detestavate."Lui rimane in silenzio per pochi secondi, ma quando riprende a parlare, il suo tono è sempre cattivo: "Le cose sono cambiate."
A questo punto capisco che non potrò risolvere questa situazione a meno che io e lui non chiariamo la situazione. Non posso andare avanti così: non posso più sopportare che mi parli in questo modo.
Ma come posso lasciare Cameron, sconvolto, turbato e preoccupato, qui in mezzo all'ospedale, mentre parlo tranquillamente con il ragazzo che non riesce a perdonarlo e al quale ha soffiato la ragazza sotto il naso?
Sembra impossibile, ma l'occasione per farlo mi si presenta più velocemente di quanto si possa immaginare.
Un certo trambusto nel corridoio convince sia me che i due ragazzi a voltarci per capire cosa sta succedendo.
Lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è a dir poco ridicolo: Nash, infuriato, sta camminando spedito verso l'ala di chirurgia, rovesciando alcuni volantini appoggiati qua e là e spingendo via dalla sua strada i pazienti, con relativi deambulatori o felbo.
Nel frattempo, mentre una minuscola ragazza bionda e molto preoccupata, che riconosco come Olivia, appesa al suo braccio, cerca di fermarlo invano, due infermiere lo richiamano ripetutamente, sperando che il furente bel ragazzo dagli occhi blu si fermi e smetta di creare disagio nell'ospedale già in subbuglio per la tempesta.
Una parte di me vorrebbe ridere, per l'assurdità di quello che sta succedendo, un'altra parte è disgustata dalla presenza di questo ragazzo tanto bello quanto viscido, e infine, una piccola parte di me è dispiaciuta per lui.
Dopotutto, Bella è la sua ragazza e sta molto male: non vorrei essere nei suoi panni.
Ma ogni tipo di emozione mi si gela nelle vene, appena capisco che lui ci ha visti.
Cameron non sembra molto preoccupato, come se fosse abituato a questo genere di atteggiamento spaventoso.
Io indietreggio di mezzo passo, cercando di avvicinarmi a Dylan, il vero bersaglio del suo sguardo assassino."Ora dimmi, piccolo inisifignicante Sprayberry, perchè diavolo Bella, la mia bellissima ragazza, era a casa tua! Cosa volevi da lei? Non avevi il diritto di... basta Olivia o finisco per spaccarti qualcosa."
Nash interrompe la sua invettiva contro Dylan, per rivolgersi all'amica, che l'ha raggiunto di corsa e ora cerca di trascinarlo fuori dalla stanza.
Ma, appena nota la mia mano stretta in quella di Cameron, il suo volto perde tutta la grinta che aveva poco fa e diventa una maschera di tristezza.
Non ci sono parole per descrivere come mi sento: completamente svuotata di tutto ciò che provavo prima e riempita immediatamente di sensi di colpa fino ai capelli.
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JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||
FanfictionAnna è a New York per dimenticare un passato che la tormenta e che deve rimanere in Italia, quel posto che un tempo amava tanto. Il piano? Diventare invisibile. E ci riuscirebbe alla grande! Se Cam, come una tempesta, non stravolgesse tutto quello...