DUE ANNI PRIMA
"ANNA JONES!"
La ragazza non capì se la spaventò di più la luce accesa all'improvviso, la voce di sua madre o la sua figura nella penombra della cucina.
"Ti sembra l'ora di rientrare? Sono le 4 del mattino! Sbaglio o dovevi rientrare a mezzanotte?"
Anna non sapeva come trattenere il sorriso amaro che le era comparso sulla faccia: usciva quasi tutte le notti fino a mattina, senza volerlo, per vivere un piccolo inferno personale e sua madre non ne aveva idea.. ma ora che tornava tardi per una ragione normale doveva sopportare una bella sgridata.
Se solo l'avesse beccata qualche altra volta.. forse la storia del casinò sarebbe finita, senza che lei mettesse in pericolo tutta la sua famiglia; ma, ovviamente, Lorenzo era troppo furbo per farsi notare.
"Scusa mamma, non capiterà più."
"E secondo te mi basta? Se almeno avessi risposto a una delle mie venti chiamate.."
Il sorriso triste di Anna scomparve immediatamente dalla sua faccia, sostituito dal panico: perdere una chiamata da sua madre era pericoloso, ma perderne venti significava ricevere una pubblica esecuzione, con tanto di tortura.
La ragazza guardò tremante lo schermo del suo telefono, scoprendo che Francesca aveva detto la verità e che lei era davvero nei guai.
"Allora: dov'eri?"
"Te l'ho detto prima di uscire.. a una festa con dei miei amici."
"Amici. Tu.. non prendermi in giro." La donna quasi cominciò a ridere alla sola idea che la figlia finalmente fosse un'adolescente normale, che usciva con gli amici e tornava troppo tardi.
Sfortunatamente la ragazza non colse la vena di ironia che stava in tutta la situazione: da una parte lei che si sentiva per la prima dopo molto un'adolescente normale e non una criminale; dall'altra la madre che si preoccupava per lei, ma allo stesso tempo era contenta di constatare che la ragazza avesse degli amici e facesse quello che fanno di solito i ragazzi della sua età.
"Cosa intendi?" Il tono di Anna tradiva il fatto che si sentisse offesa dall'affermazione della madre.
" ..Niente tesoro, solamente che di solito esci solamente con Leo. Non ti ho mai sentito parlare di altri amici.." Cercò di spiegarsi Francesca.
"Da quando sto con Davide sono cambiate un po' di cose.."
Anna si accorse di aver detto qualcosa di sbagliato quando vide gli occhi di sua madre spalancarsi oltre i limiti dell'immaginabile: "Tu stai con un ragazzo?"
"Oh.. Ehm.. sì.."
"Ma ci sei uscita una sola volta con questo tipo!"
"Non dirmi che tutti i ragazzi che hai avuto alle superiori ti conoscevano davvero..."
La frecciatina di Anna funzionò alla perfezione e la madre le rispose con una linguaccia:"Spero almeno che tu me lo faccia conoscere una volta. Sofia dice che è questo gran figo.. ma devo assicurarmene di persona, intesi? E ora fila a dormire, che è davvero tardi!"
Anna non capiva come la conversazione avesse preso una piega tanto strana, ma era decisamente contenta di aver evitato punizione e ramanzina per un qualche grandioso miracolo.
Si rifugiò in camera sua e crollò come una bambina, ancora prima di spegnere la luce, alla quale pensò sua madre, andando a dormire, concedendosi un momento per guardare la sua piccola che dormiva tranquilla.
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JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||
FanfictionAnna è a New York per dimenticare un passato che la tormenta e che deve rimanere in Italia, quel posto che un tempo amava tanto. Il piano? Diventare invisibile. E ci riuscirebbe alla grande! Se Cam, come una tempesta, non stravolgesse tutto quello...