*5*

514 43 2
                                    

Che ansia! Sono almeno due ore che aspetto una risposta da Leo, ma so bene che in Italia ora è sera e probabilmente lui è all'allenamento di calcio, che non dura poco.. uffa non ce la faccio più.

Sto girando per la mia stanza come un fantasma e - incredibile - sento il bisogno ossessivo di riordinare ogni cosa. Lo faccio solo quando sono nervosa e ho bisogno di pensare tranquillamente.

Ormai non ho più nulla da sistemare, perciò mi siedo davanti al computer e sfoglio il mio caro vecchio "Once upon a time", altra abitudine di quando sono nervosa.

È un librone vecchio, di quelli che si vedono nei film di avventura.. solo che al suo interno non ci sono geroglifici, strani simboli da decifrare o mappe di tesori nascosti: ci sono i miei pensieri, le mie fotografie, i miei disegni e i miei progetti.

Diciamo che se qualcuno volesse conoscermi dovrebbe aprire questo libro, perché dice tutto di me..o quasi.

Sorrido mentre guardo le conchiglie raccolte sulla spiaggia in Puglia, i fiori seccati dopo le passeggiate in montagna, i volantini dei festival a cui sono stata e le fotografie di giornate serene.

Fra tutti i ricordi di una vita che amavo vedo mio fratello che mi fa il solletico, io e mia sorella truccate da principesse per il carnevale, mia mamma davanti ai fornelli, Leo che mi abbraccia.. e poi immagini di me: io in costume che prendo il sole, io intenta nello studio, io pronta per una serata con le amiche, io che faccio espressioni buffe per la macchinetta fotografica, io felice..

Io con lui.

Mi sorride mentre cerca di baciarmi.. ricordo bene quel giorno, il nostro primo appuntamento: ci era voluto davvero poco tempo per capire che non potevamo fare a meno l'uno dell'altra..

Non sapevamo che stavamo per imbarcarci in un viaggio lungo più di un anno.

Non sapevamo che niente avrebbe più potuto spezzare quello che avevamo creato.. o quasi.

Il suono di una notifica mi distrae da tutti questi pensieri. Chiudo in fretta il libro e guardo il computer.

Anna, finalmente. Credevo che non mi avresti risposto.. ora, per favore, spiegami cosa diamine pensavi di fare.

Sono in ansia, le mie dita volano sulla tastiera.

Leo, sai che a casa non potevo più stare. Era impossibile sia per me che per la mia famiglia. Devi provare a capire. Ora però dimmi come mi hai trovata.

La risposta arriva pochi secondi dopo.

Non è stato facile, per il fatto che hai cambiato numero, cancellato Facebook e qualsiasi altro social.. ma io conoscevo questo indirizzo e tu probabilmente te ne sei dimenticata.

È sempre stato molto intelligente: mi aspettavo che mi trovasse in qualche modo. Non faccio in tempo a rispondere perché mi arriva un nuovo messaggio.

Io ti troverò sempre.

E mi aspettavo pure questo. La nostra frase, il nostro legame.. sono anni che ci diciamo queste parole per rassicurarci a vicenda.

E di nuovo un altro messaggio.. ma questa volta mi spiazza un po'.

Anna ho bisogno di sentirti. Ti prego chiamami..

Come rispondo? Avevo promesso a me stessa di dimenticare tutto, di spezzare ogni legame. Ma non è possibile, non quando si tratta di Leo.

Non quando lui sta male per colpa mia.

Quando prendo il telefono trovo un messaggio di Allison che mi chiede di trovarci alle quattro in un posto che conosco.
Sono le tre e mezza quindi penso che dovrei sbrigarmi.
Dato che anche lei vive a Brooklyn, le propongo di trovarci da Luke.

JUST LIKE A THUNDERSTORM || Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora