cinque anni dopo.

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Il rumore dei suoi passi veloci e leggeri mi fece risvegliare dal totale assorbimento nel mio mondo. Alzai lo sguardo, per la prima volta dopo dieci minuti, dal mio quaderno, appena in tempo per vederla arrivare.
Stavo seduto sul divano di casa nostra, con le gambe incrociate e una felpa pesante.
Erano passati cinque anni, esattamente quel giorno, dalla finale di XFactor. La cosa che lasciò tutti sorpresi era l'eliminazione di Liv, che rimase al quarto posto. Quando annunciarono il nome di Giò come vincitore, lui disse davanti a tutti "Dovrebbe starci Liv adesso, qua con questo premio in mano. Quindi questo lo dedico a lei, che è la persona più adatta a fare la cantante". Quando tornammo nel backstage, Liv stava piangendo e andò ad abbracciare Giò, prima di tutti. Non mi arrabbiai, perché avrei fatto anche io la stessa cosa. Anche se non tornò a casa con nessun premio, fece comunque un disco, che, a sua sorpresa, ricevette il disco di platino.

Così, la guardai negli occhi con un sorriso appena accennato. Aveva il fiatone, e il suo corpicino si alzava e si abbassava notevolmente.

"Papà-" cominciò, con un tono di voce che mi scioglieva ogni volta, ad ogni parola. Si mise davanti a me, in piedi di fronte al divano, e mi guardava con quei suoi occhioni scuri. "-guardiamo un film?" domandò, aprendosi poi in un sorriso brillante, a cui mancavano due denti.
Scoppiai a ridere, prima di prenderla e farla sedere sulla mia pancia.

"E cosa vorreste guardare, principessa?" le chiesi, mentre le accarezzavo la pancia con una mano. Lei ridacchiò, e rispose.

"Star Wars. L'altro giorno mamma mi ha fatto vedere i primi due, e sono bellissimi! Guardiamo il terzo?".
Rimasi fermo per quattro secondi.

"Aspetta un secondo, tesoro-" le sussurrai, prima di "-LIV".
Lei arrivò dopo poco, indaffarata.

"Che c'è, Genn? Perché urli?"

"D'ora in poi questa bimba passa più tempo con me, okay? Non voglio una seconda Lavinia in giro per casa". Lei mi guardò confusa, alternando lo sguardo tra me e Luz.

"Ho chiesto a papà se mi fa vedere Star Wars, ma lui non vuole" mi precedette Luz, che subito dopo mise un broncio adorabile. Mi guardò negli occhi per qualche secondo, prima di farmi una linguaccia.

"Perché, Luz, papà non ha buoni gusti in fatto di film. Te l'ho già detto" rispose lei, dolcemente, mentre si avvicinò al divano.

"Faccio finta di non aver sentito" mi intromisi, con un tono seccato. Subito dopo, sentii le braccia di Luz stringermi il collo, e il suo piccolo viso premuto contro la mia guancia.
Io cinsi il suo busto con un braccio, premendola più vicina a me.
Poi guardai Liv, che mi fece l'occhiolino.

"Quindi guardiamo Star Wars?" domandò, con un sorriso speranzoso.

"Ma neanche per sogno" sbuffai in una risata, facendo storgere la bocca a Luz. Mi tirò una sberla leggera sul braccio, mentre scoppiò a ridere. Liv scosse la testa con un sorriso, e sussurrò a Luz "Lo guardiamo insieme domani, che ne dici?". Lei annuì varie volte, rivolta verso di Liv.
Poi, Liv mi scompigliò i capelli, e tornò nella camera da cui era uscita.

Spostai lo sguardo su Luz, che mi guardava sorridente.
"Perché sorridi sempre, piccolina?" domandai poi, sistemandomi meglio sul divano, con Luz sulla pancia. Appoggiai le mani intorno alla sua schiena, mentre lei giocava con un laccio della felpa.

"Perché siete delle belle persone. Magari il mio vero papà fosse come te. Io non l'ho neanche conosciuto". La guardai per qualche secondo, prima di alzare il viso, e darle un bacio sulla guancia.
"Gli altri bambini all'orfanotrofio dicevano che nessuno mi avrebbe scelta perché sono brutta, e nessuno mi vuole bene".
Alzò gli occhi su di me, e li vidi lucidi, tristi. Così, si distese sul mio petto, con la testa appoggiata sulla spalla.

"Luz, noi ti vogliamo bene. Ti vogliamo tanto bene. Anche il nonno, lo zio Alex, la zia Ludovica. Tutti ti vogliono bene, qua, perché sei una bambina bella. Non solo fuori, Luz. Sei bella anche dentro. Riesci a tenere un segreto, piccolina?-" lei annuì, mentre con una mano tirava il collo della mia maglietta "-Allora ti dico questo. Sai perché io ho insistito tanto per te?" sussurrai, avvicinandomi più al suo viso.

"Perché?" domandò lei, sempre con un sussurro.

"Perché mi ricordi tanto la mamma, sai? Sono sicuro che da grande diventerai una donna intelligente, forte e bella come la mamma. Ci sono tante cose belle per te, Luz. Non lasciare che gli altri ti cambino. Tu sei bella così, e lo sarai sempre". Le strinsi un braccio intorno alla pancia, nel momento in cui sentii una lacrima bagnarmi la spalla.
"Luz, ehi". Mi guardò, con un sorriso sulle labbra e gli occhi leggermente arrossati.
"Lo tieni questo segreto per me?" domandai poi, spostandole in ciuffetto di capelli dietro l'orecchio. Lei annuì felice.
"E mi dici dove lo tieni, nel caso tra un po' mi serva di nuovo?".
Lei si portò la manina sul cuore, con gli occhi fissi nei miei.

"Lo tengo qui dentro, dove ci siete anche tu e la mamma e tutti gli altri". Sorrisi, mentre lei mi prese una mano, e se l'appoggiò sulla guancia.

"Brava la mia bambina" sussurrai, più a me che a lei, prima di accarezzarle la pelle umida, e leggermente scura. Gli occhi lucenti, d'un marrone intenso, i capelli neri, la pelle mulatta brillante.
"La mia splendida bambina" aggiunsi, mentre mi alzai, lasciando Luz seduta sul divano.

"Dove vai, papi?" domandò lei, quasi delusa.

"Guardiamo Star Wars, no? Sto prendendo il dvd" risposi, girandomi verso la bambina. Non cercò nemmeno di nascondere la sorpresa, che le prese il viso in un'espressione adorabile.
"Chiamiamo anche la mamma?"

"Non serve, Genny, la tua voce passa attraverso i muri" rispose lei, facendomi sussultare.
"Non capisco come ti abbia convinto, comunque. Luz, qual è il tuo segreto?" domandò poi piano, accanto alla bambina. Lei si avvicinò al suo orecchio, e le sussurrò qualcosa che non capii.
"Ahh, ho capito. Lo farò più spesso, allora" rispose Liv, facendole l'occhiolino. Luz scoppiò a ridere, prima di accomodarsi sulle sue gambe.
Mi sedetti accanto a Liv, che mi guardò con un sorriso.

"Che c'è?" sussurrai, confuso. Sarei rimasto a guardare quel suo sorriso per anni. Non aveva niente a che fare con quello che aveva quando cantava, o quando parlava di Jack.
Era un sorriso nuovo, che aveva spesso da quando era arrivata la piccola Luz.

"L'avresti mai immaginato, tutto questo?" domandò poi, prima di lasciare un bacio sulla testa di Luz. Appoggiai un braccio intorno alle spalle di Liv, per poi stringerla contro il mio petto.

"Sinceramente, sì. Ho sempre immaginato questa scena, ma senza Star Wars". Liv scoppiò a ridere, e mi diede un bacio veloce sul collo.
Erano passati sei anni, e ogni giorno mi sembrava solo il primo, sempre nuovo, sempre sorprendente. Non riuscivo a pensare che già erano passati sei anni, perché lei mi sembrava sempre nuova, sempre da conoscere. Una persona così piena non poteva essere conosciuta in poco tempo, e quando pensavi di sapere tutto di lei, venivano fuori nuovi aspetti che mai avresti immaginato.

Restai sorpreso quando lei mi propose di adottare questa bambina, perché mi aveva sempre detto di avere una paura fottuta di commettere gli stessi errori dei suoi genitori, e crescere così una bambina senza amore. Ma ora era là, con la bambina tra le braccia, mentre faceva una battuta che fece ridere Luz, probabilmente su di me.

"La smettete voi due?" domandai sarcastico, pizzicando una guancia di Luz.

"Mai" mi sussurrò lei all'orecchio, lasciandoci poi un bacio appena sotto.

"Mi sposi, Liv?".

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nota:
la vera fine. here it is. di niente. (:

me ne vado sul serio ora, e LEGGETE LE ALTRE MIE STORIE DAIIII,
buon viaggio a vederci,
Bea.

Living.  //butchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora