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"Alex!" sorrisi attraverso la telecamera di Skype del telefono.
Erano passate un mese e tre settimane da quando me n'ero andato, e sentii Alex per la prima volta solo la settimana scorsa, dopo che Liv cantò la sua canzone.
Mi distesi sul letto, tenendo il telefono davanti alla mia faccia.

"Genn, brutto figlio di puttana" disse lui, solamente, una volta che venne inquadrato dalla telecamera.

"Aah, quanto me si mancàt" sospirai sarcastico, roteando gli occhi al cielo.

"Dove sei, Gennà?" chiese, dopo aver spudoratamente ignorato la mia frecciatina sarcastica.
Gli spiegai tutto.
Di Córdoba, di Liv, del suo lavoro, e dal fatto che ora eravamo a Londra, ma non ci saremmo restati ancora per molto.

"Ah, quindi sei a Londra con la Wazikowska e non con me? Mi ritengo offeso, sappilo" sfoderò un atteggiamento da prima donna che mi fece ridere.
Liv sorrise, e sporse una mano per far sì che fosse inquadrata.

"La Wazikowska -" sottolineò, virgolettando il suo cognome con le dita "- ha un nome, e ha percepito un pizzico di odio nella tua frase, Iodice".
Scoppiai a ridere, quando notai l'espressione di Alex.
Rosso in viso, con gli occhi sgranati.

"Gennaro. Già io faccio figure e' merda nu' sicond sì e l'altro pure, in cchiu' tu me nascònd a' uagliona toja ra' telecamera, non va bene, Raia. Non va bene" disse, con calma, usando quel tono che voleva sembrare serio.
Ma quando io e Liv scoppiammo a ridere, lui si unì dopo poco, mentre si coprì il viso con la mano, imbarazzato.
"Scusami, Lavinia, ma al mio caro amico Gennaro lì presente piace un sacco mettermi in imbarazzo, quasi quanto a mia mamma piace mettermi in situazioni scomode e sgradevoli con le sue amiche".
Inquadrai Lavinia, che scrollò le spalle.

"Non importa, Alè. E chiamami solo Liv". Lui sorrise, prima di cominciare a parlare.
Mi aggiornò sulla band, l'EP era arrivato tra i primi 20 su iTunes, e quando me lo disse, urlai di gioia.

"Tu mi stai prendendo in giro" risposi dopo. Non ci potevo credere.

"No, Genn. Io non sono sadico come te, non mi piace prenderti per il culo". Liv scoppiò a ridere, coprendosi il viso con le mani.

"Alex, sei troppo forte" disse, tra una risata e un'altra. Era così strano vederla felice, sentirla ridere così apertamente. Era come se avesse deciso di lasciarsi andare, e questa era la vera Lavinia, quella che era stata nascosta dopo la morte di Jack.
Non mi resi conto che la stavo fissando sorridente, mentre parlava con Alex, fino a quando non sentii Alex gridare qualcosa.
Liv spostò la sua attenzione su di me. Il suo sguardo si fece leggermente perplesso, e si guardò alle spalle, come se la mia attenzione potesse essere stata attirata da qualcos'altro.

Non sapeva che, in realtà, lei era l'unica persona che riusciva a tenermi così concentrato su qualcosa.

"Voi due non me la raccontate giusta, però. Vedete di tornare in due". Lavinia sgranò gli occhi, ancora rivolti verso di me, prima di scoppiare a ridere verso lo schermo del telefono.

"E poi non ti piace prendermi per il culo" sbuffai, divertito, guardandolo con un sopracciglio alzato.
Liv appoggiò la testa alla mia spalla, con un sorriso imbarazzato sulle labbra.
"Ecco, mi hai anche sconvolto la ragazza. Complimenti, Alex, sul serio" aggiunsi, mentre circondavo le sue spalle con un braccio. Alex sbuffò una risata, borbottando un "Ma cosa vuoi saperne, tu" che mi fece sorridere.

In quel momento di silenzio, sentii la canzone che stava ascoltando Alex.
Tom Ford.

"Liv, sai perché io e Alex abbiamo un duo?" chiesi, attirando l'attenzione di entrambi.
Lei scosse la testa.
"Alè, alza il volume dello stereo in camera tua".
Alex sparì dall'inquadratura in un secondo, per avvicinarsi alle casse che teneva in camera.
La canzone fu più evidente, e ci vollero tre secondi perché Liv la riconoscesse.

"Oddio, ma è Tom Ford!".
Sorrisi, e in un istante mi venne in mente una sera a Córdoba.
Io e Liv distesi sul letto, con un pacchetto di sigarette nuovo praticamente finito e il piccolo computer di Lavinia davanti a noi. Mettevamo canzoni a caso che trovavamo su Spotify, e quando ci imbattemmo in Tom Ford, tutti e due iniziammo a cantarla.

"Aspetta, aspetta -" la voce metallica di Alex mi portò alla realtà "-mi state dicendo che, Liv, ti piace Jay-Z?".
Lei annuì animatamente, spiegandogli che suo fratello la tormentava con canzoni di rapper come Jay-Z, Kayne West, Eminem o Dr.Dre.

"Dove sei stata per tutta la nostra vita" esclamò gridando Alex, che sollevò le braccia al cielo, mentre imitava un'espressione angelica.
Scoppiai a ridere, avvicinando la testa al collo di Lavinia.

"Scusalo, queste reazioni sono normali, per lui. Spero per te che non veda mai le sue reazioni esagerate" sussurrai al suo orecchio, facendola ridacchiare.

"Beh, potrei anche farmici l'abitudine" bisbigliò lei, contro le mie labbra.

"Emh, ragazzi, non davanti a me, per favore. Ho appena mangiato la pizza, non vorrei vomitarla". Stavo per baciare Liv, quando lei scoppiò a ridere.
Lasciai cadere il telefono sul letto, perché non ci inquadrasse più, e la baciai.

"Ragazzi, perché vedo tutto nero? Dove si— non voglio saperlo" si interruppe da solo, dopo che ci arrivò.
Liv era distesa accanto a me, con la schiena appoggiata al materasso, e teneva una mano tra i miei capelli. Mi reggevo accanto a lei con un gomito, mentre tenevo una mano intorno alla sua vita.

"Siete due stronzi, però".
Liv scoppiò a ridere, spostando il viso di lato.

"Io vado a farmi una doccia -" sussurrò, prima di lasciarmi un veloce bacio sulla guancia. Tirai su il telefono, e la prima che vidi fu l'espressione annoiata di Alex "-ciao Alè, ci sentiamo" lo salutò Lavinia, che si alzò dal letto con un movimento veloce.

"Ciao, Liv. È stato un piacere".
Liv mi sorrise un'ultima volta, prima di uscire dalla camera e andare in bagno.

"Amico, la tua ragazza è una bomba. Se mi avessero detto che Lavinia sarebbe stata la tua fidanzata, gli avrei riso in faccia. Non scherzo"

"Già, è incredibile"

"Cioè, è completamente su un altro livello, rispetto a te, diciamocelo. Tu sei così sfigato, e lei è così popolare, a Somma, e anche a Napoli"

"Okay, Alex, ho capito, bas-"

"Siete completamente gli opposti. Lei è bellissima, e tu sei Gennaro. Lei è adorabile, e tu sei Gennaro. Lei è interessante, e tu sei-"

"Sono Gennaro, okay, ho capito. Basta ora, so di essere un disastro, rispetto a Liv, non serve che me lo dici" lo interruppi, scocciato.
Pensieri del genere mi passavano per la mente ogni minuto, ero consapevole di non essere abbastanza per Lavinia.
Alex rimase un po' in silenzio, prima di parlare.

"Gennà, ti piace, vero?".

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nota: WEEEEEHEILÀ, sono ancora qua.
non so, questo capitolo ha un qualcosa che mi piace. avevo quest'idea di Liv e Genn che ascoltavano musica a caso con Spotify che mi ronzava in testa da un po', ed eccola qua.
basta, mi dileguo.
CHAO belli,
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Ro

Living.  //butchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora