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Una fitta mi fece tremare le gambe, quasi pensai di cadere sul serio.
Le sue parole mi rimbombavano nel cervello, e non la volevano smettere. Oltre a quello, tutti i pensieri che avevo faticato a tenere giù tornarono su, a galla.

La stanza sembrava essere invasa da voci strillanti, e ogni parola mi graffiava come artigli affilati.
Me ne sentii le guance piene, le braccia, le gambe. Il petto, più di tutti. Ogni graffio bruciava, come ogni parola ferì il cuore, e le lacrime che lasciavo scorrere bruciavano più del sale su un taglio.
Mi accucciai a terra, con le mani strette nei capelli, e la schiena premuta alla parete bianca.

"Lei amava lui. Ovvio, come poteva mai provare qualcosa di così forte con me. Era così facile, innamorarsi di una ragazza come lei.„

Sentivo il respiro farsi sempre più pesante, le orecchie erano occupate da tutte quelle voci, e in sottofondo il battito sempre più veloce del mio cuore rendeva la situazione mille volte più sgradevole.
Panico.

Stringevo sempre di più le dita tra i capelli, tirandoli con più forza. Tutto mi era crollato addosso. Quella pila, alta centinaia di metri più di me, mi era crollata sopra, sommergendomi completamente. Non riuscivo a respirare, la stanza era buia.

"Genn, oddio no". Il mio corpo bruciava, sia per la mancanza di ossigeno che si faceva sempre più dolorosa, sia per le ferite che le sue parole avevano aperto. Sentii una voce provenire lontana, e quando Lavinia appoggiò una mano sul mio petto, quella parte smise di bruciare, come calmata dal suo tocco.
"Genn, ti prego guardami. Non può succedere qualcosa anche a te, ti prego".
Sentii il suo corpo crollarmi accanto, alleviando il dolore che sentivo sulla parte destra.
Le sue mani corsero tremolanti sul mio viso, dopo avere staccato a forza le mie mani dai capelli.
Non riuscivo a respirare, la gola era in fiamme, e sapevo che il cuore era ancora lì e funzionava solo per il suo battito amplificato nelle mie orecchie.
Lavinia mi prese il viso tra le mani, allontanandomi dalla parete.
Aprii gli occhi, e la sua espressione spaventata mi si impresse nella mente.
"Genn, ti prego".
Mi guardava, i suoi occhi correvano lungo tutto il mio viso, il mio corpo, che aveva cominciato a tremare.
Il battito del cuore era ancora più forte nelle mie orecchie, più veloce e più cupo.
Cominciai ad avere la vista offuscata, sentivo gli occhi pesanti, la mente sempre più distante. Non riuscivo a fare movimenti ampi, forse nemmeno riuscivo ad alzare le braccia.

I miei sensi mi stavano abbandonando.

Lavinia mi tirò uno schiaffo, che mi fece riacquistare la vista.
Il suo viso era vicino al mio, i suoi occhi fissavano i miei spaventata. Non avevo mai visto degli occhi così preoccupati in tutta la mia vita.
"Genn, svegliati". Mi tirò un altro  schiaffo, che percepii completamente. Mossi le braccia in uno spasmo, involontariamente.

Non ci riuscivo.
Non riuscivo a fare niente.
"Genn". La sua voce mi arrivò come un sussurro, prima che un altro schiaffo mi fece bruciare la guancia destra.
Il rumore del cuore ora era solo un leggero sottofondo, ma i polmoni ancora bruciavano.

"Ti prego" sussurrò, sulle mie labbra, appena prima di baciarmi. La sua mano mi accarezzò il collo, alleggerendo il dolore al petto, che sentivo diminuire rapidamente.
Inspirai profondamente, e il suo profumo fresco mi invase i sensi.

Si allontanò lentamente, con lo sguardo fisso su di me.

"L-Liv, io...". La mia voce era scossa dalle lacrime che sentivo scorrermi ancora sulle guance. Lei mi abbracciò, premendomi contro il suo petto.

"Vieni" sussurrò poco dopo. Si alzò, costringendomi ad alzarmi a mia volta. Le gambe mi tremavano, ancora deboli, ma Liv mi sosteneva, e arrivammo in camera da letto senza cadere. Mi fece stendere sul letto, prima di andare verso lo stereo e selezionare una canzone, che cercò per qualche secondo.
Subito dopo, riconobbi Us and Them.
Si avvicinò al letto mentre si toglieva la felpa, e quando appoggiò le ginocchia sul materasso, si sfilò le scarpe con un movimento più impacciato del solito.
Sorrisi, notando la sua espressione. Mi spostai di qualche centimetro, e invitai Liv a stendersi accanto a me. Lei appoggiò la testa sul cuscino, appena accanto alla mia, e si stese con la pancia in giù sul letto. La sua mano sinistra mi circondò il collo, prima che sospirasse pesantemente.

"Genn, io amo Don -" una stretta al cuore "-Lo amo come una ragazza può amare-" era come un pugno in un occhio ogni volta che diceva amore "-il suo migliore amico. Come tu ami Alex, o come tu ami la tua migliore amica, quella con i capelli colorati che ti faceva sorridere a scuola-". Alice. "-Genn, non è l'amore tra coniugi, parenti, o fidanzati, come hai pensato tu. È un altro amore, è l'amore che provi per una persona che ha svolto un ruolo fondamentale nella tua vita, lasciato vuoto da qualcun'altro.
È un amore fraterno, quasi come quello per Jack. E mi dispiace essere andata via, corsa fuori senza dirti niente, ma sentire che Don è in ospedale, investito come Jack è stato un colpo troppo forte. Io...io non ce la potevo fare. Mi dispiace essere tornata così tardi, e mi dispiace averti fatto stare male. Mi dispiace per aver causato questo tuo attacco di panico. Mi dispiace, io commetto sempre questi errori, perché non penso alle conseguenze. Guarda, stiamo assieme da nemmeno un mese e già ti ho fatto impanicare-" sussurrava, mentre passava con delicatezza le dita sulla parte dietro del mio collo, "-Genn, io song nu' disàstr e tu me piaci ra impazzìr. Sono corsa via perché non avrei potuto sopportare le tue domande, magari anche i tuoi "mi dispiace", perché non ci riesco. So che pensi che io sia forte, tutti lo pensano, ma non lo sono. Mi dispiace così tanto, Genn".
Si strinse ancora di più a me, più fragile che mai.
Abbandonai la testa alla sua, mentre respiravo con la bocca aperta. Era da tanto che non mi prendeva un attacco del genere, da almeno un anno.
"Dì qualcosa, Genn. Qualsiasi cosa" sussurrava, e quasi non la sentii.

"Liv, io ti amo".

"Down and out
It can't be helped but there's a lot of it about.
With, without.
And who'll deny it's what the fighting's all about?"

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nota: EHEHI,
non ho niente da dire.
COMMENTATEEE, dai per favore.
Ro

Living.  //butchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora