"Ma cosa è successo?" Mi risvegliai stordita completamente e con la vista che andava e veniva.
"Stai giù" mi disse Michael con dolcezza mettendomi una mano dietro la schiena,facendomi capire che non voleva che mi alzassi.
"Hai corso un bel rischio sai?" Continuo giocando con una ciocca dei miei capelli.
"Stavo per morire vero?" Gli chiesi e lui annuì dispiaciuto. Poi continuò ritrovando il sorriso.
"Ma non saresti qui se non fosse per merito di tua mamma, venuta a cercarmi e salvarsi allena in tempo" indio mia mamma che era seduta su una sedia.
"Ci puoi lasciare un momento da sole?!" Chiese lei rivolta verso il mio soldatino. Lui annuì e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
"Hai una relazione con lui, giusto?" Mi chiese sedendosi accanto a me sul letto.
Io girai gli occhi, era più che evidente che Mike era stato costretto a dirle tutta la verità.
Annui soltanto alla sua domanda.
"È pericolosissimo,non lo sai che così hai messo in pericolo te ma soprattutto la nostra famiglia? Va bene lui sarà pure diverso. Ma questo amore non porta essere nascosto per sempre! E quando verrano a saperlo gli altri soldati come la prenderanno?! Non ci hai pensato?!" Mia mamma e le sue prediche.
"Certo ci ho pensato benissimo, ma questa guerra prima o poi finirà no?!" Gli risposi bruscamente e con il broncio in faccia.
"Sì ma chissà per quanto andrà ancora avanti, tre o quattro anni! Tu che nei sai Christine. Oggi ti e andata bene che in mezzo a tutta la folla c'ero io e ho chiamato aiuto. Ma io non ci sarò sempre e Michael non sarà sempre un razzo pronto a salvarti"
"Ma io lo amo!" Ribadì.
"Chiristine sei una ragazza forte e cocciuta, vedrai prima o poi l'errore che stai commettendo" poi se ne andò dalla porta. Io lo amavo e lotterò con tutto le mie forze, finché avrò fiato in corpo per far sì che questo amore possa uscire sano e salvo anche da questo recinto di filo spinato.
"Amore, disturbo?!" Arrivo di nuovo lui e dalla porta ,sbucò come un bambino che giocava.
"No, vieni?!" Dissi ridacchiando.
Lui entro e si stese sul letto accanto a me con i suoi occhi neri che mi guardavano.
"Tua mamma mi è sembrata arrabbiata, quando è andata via!"
"Lasciala perdere, tra poco le passerà vedrai" conoscevo mia mamma, non teneva su il muso lungo per più di 24h.
"È arrabbiata per la nostra relazione, gli sembra una cosa ingiusta e pericolosa, vero?!" Mi chiese,certo che a lui non si può nascondere proprio nulla e io non volevo mentirle.
"Più o meno è così, però c'è la faremo vedrai"gli dissi dolcemente accarezzandole i capelli.
"Senti facciamo un patto" mi propose lui.
"Quale patto?" Gli domandai io
"Prima tua nonna, ora tu. Questo posto sta diventando troppo pericoloso per tutti. Io ti salverò da qualsiasi situazione in cui troverai, ma se avrai l'occasione di scappare, corri subito qua, terrò la porta sempre aperta." In effetti non aveva nessun torto, questo campo è diventato il nostro lago di bugie e se la prima volta mi era andata bene, la seconda forse non avrò tutta questa fortuna.
"Accetto, ma come farai a trovarti nello stesso luogo in cui semmai io dovró essere in pericolo, così da salvarmi subito?" Accettai il suo patto però non mi era chiara questa cosa.
"Hey, dimentichi che io sono un generale, ho più liberata di movimento per il ghetto rispetto ai miei colleghi che sono solo sotto ai miei ordini e a quelli del comandante...sappi che ti seguirò sempre e ti avrò sempre sotto ai miei occhi." Mi rispose lui con voce fine.
"Avrò tipo la mia bodyguard personale?" Domandai scherzando.
"Più o meno si. Farò di tutto e di più per far sì che tu e la tua famiglia starete bene" che dolce, quanto si preoccupava.
"Sarà il nostro patto d'amore" gli dissi e poi gli stampai un bacio sulle labbra.
"Per ora è meglio che starai qui nascosta e ti riprendi al meglio, non è sicuro mandarti in giro con queste condizioni"
Io annui, sorrisi e presi a baciarlo di nuovo.
Adoravo sentire le sue labbra, sopra alle mie; mi faceva sentire protetta e al sicuro e come se accadesse una strana magia. Come una fabia, che il principe con un bacio risveglia la principessa, i cattivi erano stati sconfitti è così potevano vivere felici e contenti per sempre nel loro castello.
Ma questa era la realtà è con un semplice bacio non si poteva sconfiggere un cattivo e nemmeno poteva far diventare sta galera un bellissimo castello...no! Nulla di questo, ma mi piaceva almeno provare queste sensazioni.
Lui ricambiò il mio bacio con tanti altri, si mise in ginocchio sopra di me e continuando a baciarmi, le sue mani da accarezzarmi con delicatezza il braccio passarono ad accarezzarmi il ventre da sotto la camicia del vestito a righe.
"Dovresti andare ora!" Gli dissi scattandomi il più velocemente possibile, prima che sia troppo tardi. Lo so era difficile controllarsi,soprattutto per me, ma adesso non era il momento giusto.
"Continuiamo questa conversazione un altro giorno" mi disse con un sorriso malizioso e poi scese dal letto lasciandomi un bacio sulla fronte e uscendo dalla stanza tornando al suo lavoro di generale.
Ero ancora stesa li nel letto e ripensavo e ripensavo a tutte le cose belle che abbiamo passato fino ad ora, sarebbe stato un peccato rovinare tutto e perdere questi bei momenti. Facendoli trasformare poi in errori madornali, come riteneva mia mamma .
Dopo essermi fatta dei "film mentali" sul nostro futuro, chiusi gli occhi e mi addormentai.
Per ora guardiamo al presente, il futuro lasciamolo arrivare quando arriverà.
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Indifferent
FanfictionSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...