12- Racconto del passato

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Era arrivata la notte e io avevo il mio "appuntamento" solo che dovevo sbarazzarmi delle ragazze da non rimanere sospetta.
Tentai il primo piano ovvero l'indifferenza mi avvicinavo piano e con cautela alla porta della nostra casa ma fallì in pieno.
"Dove vai?" Mi chiese una e poi tutt'e le altre si girarono a guardarmi.
Forza Christine inventati una scusa.
"Ehm... Oggi fuori c'era la nebbia e mi ero persa dal gruppo, così un soldato mi trovo e si arrabbiò molto e per punizione mi ha dato del lavoro in più" dai era una mezza verità,più o meno.
"Che mostri, vai pure" mi disse con faccia schifata.
Per fortuna ci avevano creduto per un attimo avevo temuto il peggio. Corsi verso il suo appartamento evitando tutti i soldati di guardia e le luci che setacciavano tutto il campo per rimanere indisturbata nell'ombra.
Quando arrivai cominciai a bussare sulla sua porta, rimandando naturalmente sul chi va là.
"Finalmente sei qui" mi disse ridendo appena mi vide e mi circondo la vita portandomi dentro nella sua casetta.
Comincio a baciarmi e darmi a piccoli baci a scatto.
"Ma che fretta hai?" gli chiesi ridendo.
"Non riesco a stare senza di te un minuto" mi rispose tra un bacio e l'altro.
"Lo stesso però piano amore" dissi.
"Ok, sarai stanca per oggi dal troppo lavoro, dai vieni qui" mi disse mentre si stava stendendo sul letto.
Non me lo feci ripetere due volte che subito mi sdrai accanto a lui e poi giocando con le sue mani.
"Sei una ragazza diversa dalle altre lo sai?" Mi disse ad un certo punto.
"Forse perché sono diversa" gli riposi con voce un po malinconica.
"Cosa intendi dire?" Chiese lui incuriosito.
"Ho una storia alle spalle non molto bella"
"Ohh, mi spiace io non volevo..." Che cucciolo, si era mortificato. Non è stata colpa sua.
"No no tranquillo, non è colpa tua. Sarò felice di raccontarti il passato della Christine che stai abbracciando.
Cominció tutto dal giorno della mia nascita io nacqui tre mesi prima alla previsione e con me doveva nascere una mia gemella. Io ce lo fatta ma lei no! Fortunatamente che nacqui non con gravi problemi che si risolsero col passare del tempo. Passarono 5 anni e mia mamma con problemi di relazione con mio padre comincio a prostituirsi e frequentare locali poco piacevoli, ritornando tutte le sere ubriaca. Finché un giorno in una delle sue "performance" non ci rimase secca. Mesi e mesi di investigazione ci furono mai si seppe se fu omicidio,droga o infarto e nemmeno più si seppe di quell'uomo che era con lei quella notte.
Mio padre si risposò quattro anni dopo con una donna che mi vuole molto bene e dopo inseguito nacque mio fratello Jonathan. Per me le cose però non sono sempre state tutte rose e fiori a sedici anni mi ero innamorata di un bulletto del quartiere uno stra figo pazzesco ma senza cervello.
Ci eravamo messi insieme, andò tutti bene finché dopo un mese mi portò a casa sua è cerco di violentarmi, da me voleva solo una cosa; per fortuna che poi arrivo a salvarmi suo fratello Ramon.
Cominciai a uscire con lui, fare amicizia finche non divento amore vero. Insieme passammo molte cose, solo che dopo scoppiò la guerra lui parti finché due settimane fa...non ricevetti la lettera che lui era...era...." Non riuscì a finire la frase che le lacrime bloccarono il mio racconto.
"Avevate molti progetti insieme?" Chiese Michael.
"Si" dissi con voce smorzata dalle lacrime.
"Dai basta piangere ora" mi prese il mento alzandomi la testa con l'indice e poi mi baciò su entrambe le guance bagnate dalle lacrime.
"Io non ti abbandonerò mai" continuo e poi mi baciò sulle labbra.
Appoggiai la testa sul suo petto e non mi accorsi che dopo cinque minuti io stavo già dormendo.

Scusate se il capitolo è corto ma è fondamentale per la storia!capirete poi il perché...

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