Il sole filtrava dalla finestra e batteva sulla mia pelle avvolta solo dal lenzuolo bianco del letto. Mi svegliai e mi ritrovavo abbracciata a lui e con i nostri vestiti per terra.
Era presto si capiva dal sole che stava appena sorgendo, sapevo che i dottori non tardavano ad arrivare così mi affrettai a recuperare le mie cose e andarmene; mentre ancora lui dormiva gli lasciai un leggero bacio sulla guancia. Era così bello anche quando dormiva.
Uscì dalla finestra come sempre e mi affrettai a raggiungere la casetta dove stavano mia mamma e mia nonna; corsi il più velocemente possibile con il cuore in gola evitando qualsiasi tipo di ostacolo. Ero quasi arrivata ma quando ormai ero più che sicura di farcela mi senti afferrarmi con violenza da sotto il braccio.
Sempre lei...Lisa.
"Dove stai andando così di corsa?" Mi domando con il suo sorriso malefico.
"Non sono affari che ti riguardano, ora lasciami" due strattoni e riuscì a liberarmi dalla sua presa. Ma lei con una mossa astuta riuscì ad afferrarmi per il collo.
"Sento piccola insulsa deportata che non sei altro, come mai gli altri soldati non ti hanno ancora sbattuta nella camera a gas io non lo so, ma sappi che questa battaglia prima o poi avrà fine e tu sarai bella che morta. È chiaro" mi minacciò a denti stretti. Aveva una presa fortissima e io quasi non riuscivo più a parlare o respirare; mi stava chiudendo praticamente la gola.
"Non...non la fa...farai franca Lisa. Sa...sappilo" disse a stento.
"Da dove stavi tornando? Non mi pare di averti vista lavorare di notte" alzó un sopracciglio.
"Come ti ho già detto...non sono affari tuoi" .
Lei mi lascio cadere a terra con il fiatone, il mio fiato regolare lo stavo appena appena recuperando. Stava per strozzarmi.
Scappai via correndo senza mai voltarmi verso di lei.Lisa
Sapevo che non me la raccontava giusta e per questo che ora con un mio schiocco di dita potevo ora avere al mio fianco le mie personali fonti di informazione. Schioccai le dita.
"Si signora" risposero due soldati dietro di me. Loro erano Kavin e Cole.
"Tenetela sotto controllo, qualunque cosa che faccia, qualsiasi suo spostamento dovete avvertirmi di tutto. Seguitela persino in bagno se è necessario ma mai perderla di vista. È chiaro?"
"Certo" risposero all'unisono facendo il saluto fascista.
"Naturalmente dovrete agire facendo tutto di nascosto. Lei non deve sospettare di essere seguita" dissi riducendo gli occhi a due fessure.Scusate se il capitolo è corto ma è importante. Mi farò perdonare sta sera con l'uscita di un altro capitolo più lungo😘😘
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Indifferent
FanfictionSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...