Arrivo la sera, l'attesissima sera. Le nause un po mi erano passate ma i giramenti di testa non mancavano e certe volte si facevano sentire.
"Vuoi che ti accompagni?" Mi chiese mia mamma.
"No" le risposi guardando fuori dalla piccola finestrella, aspettando e controllando che tutti fossero a nanna; ma era ancora sera presto e dubitavo fortemente che potevo già uscire.
"Tu stai qua con nonna, se andiamo in troppi salteremo di sicuro all'occhio"
Qualche volta mi passavo la mano sul ventre, ancora non ci potevo credere che una piccola e innocente vita stava crescendo dentro di me ed era ancora più incredibile il fatto che questo abbino sarà figlio di un tedesco e di una deportata. Semmai sopravviveremo entrambi finiremo di sicuro sui libri di storia già mi immagino il titolo: 'la coppia più strana del 1939' però ci sta bene no?
Ora basta fantasticare con la mente,la notte era calata ed era ora di andare all'attacco o per essere più corretti avvertire Michael che stava per diventare padre.
Corsi fuori dalla casetta il più velocemente possibile nascondendomi dietro alle solite casse di esplosivo e armi da fuoco, nascondendomi nei vicoli ceci e aiutata dall'oscurità della notte. Evitando tutte le luci e i fari che se inquadravano un intruso fuori posto scattava l'allarme è mó dopo erano c@zzi amari.
Ero quasi entrata nella zona nord del campo un passo in più e sarai arrivata nell'alloggio di Michael. Ma venni fermata da delle voci che parlavano nel silenzio della notte.
Mi nascosi dietro a delle casse per non farmi scoprire; aspettavo solo il momento giusto che loro se ne andassero e io avrei avuto via libera. Però un occhietto ci buttai.
Scorsi Lisa che parlava con due tizi, grossi è molto muscolosi, anche loro indossavano la divisa dei soldati Nazisti. Di che stavano parlando?
Purtroppo non sentì niente perché hai me ero troppo lontana, così decisi di avvicinarmi un po ma feci una cavolata perché involontariamente avevo pestato un piccollo ramoscello e il suo 'crack' si era fatto sentire; cercai di nascondermi il più velocemente possibile sperando di scamparla.Lisa
"Avete sentito?" Bisbigliai. Avevo sentito un rumorino sospetto.
"No" rispose Kavin e Cole concordo.
"Inutili" scossi la testa e alzando gli occhi al cielo.
Feci segno a loro di abbassarsi alla mia altezza e sussurrai a loro qualcosa all'orecchio. Avevo avuto l'impressione che dietro a quelle casse di esplosivo ci fosse qualcuno che conoscevo bene, ma per non fare errori volevo esserne più certa.
Chiesi a loro di mettersi di spalle come me e di non muovere un muscolo; così mi ubbidirono. Aspettai un attimo....ed ecco che il coniglio esce sempre fuori dalla sua tana.
Udì dei passi che correvano e la sua sagoma magra e snella era inconfondibile. Era Christine che si dirigeva guarda caso verso la casetta di Mike.
"Seguitela. Ma senza farvi scoprire. Voglio sapere cosa nasconde" dissi con aria perfida e guardandola che se ne andava.
I miei tirapiedi acconsentirono e cominciarono a seguirla di soppiatto.Christine
Arrivai sulla sua soglia finalmente con il fiatone e bussai delicatamente sulla porta.
Lui apri senza neanche chi era.
"Ciao Amore" disse con la sua solita voce sensuale dandomi un bacio sulla bocca che io ricambiai.
"Ti devo parlare" dissi un po preoccupata, stranamente il cuore cominciava a battere più veloce.
"Sì certo,che vuoi dirmi" rispose lui
"Siediti" li feci senno di sedersi sul letto.
"Christine così mi preoccupi" disse lui non avendomi mai visto così. Quando io devo parlare di cose serie o almeno abbastanza importanti in volto assumevo la stessa espressione seria di Hitler.
"Voglio essere diretta non mi piace girare sempre l'uovo in padella. Io..." Respiro profondo.
"Io sono incinta"
Per un attimo ci fu un silenzio tombale poi sul viso di Mike spunto un sorriso a Trentadue denti.
"Davvero? Io non so cosa dire"
"Michael sei sicuro di essere veramente felice? Qua siamo in un campo di concentramento e rischiosissimo"strano aveva reagito meglio di quanto pensassi.
"Lo so. Ma non posso non essere contento se sopratutto so che la creatura in questione è mia. Anzi nostra" fece scontatarie i nostri nasi. Che carino.
"Ma mia mamma dice che è troppo rischioso perché non potremo nascondere per sempre il bambino. La pancia crescerà..."
"Il bambino nascerà tra nove mesi e noi tra nove mesi saremo fuori di qui. Te lo prometto" mi abbracciò e mi ribacio di nuovo sulle labbra.
"Perfetto allora dovremo decidere i nomi se sarà maschio o femmina. Ho già tanti nomi in mente ma un attimo tu quale cognome porti? Non me lo hai mai detto!" Mi voltai verso di lui, in effetti ero curiosa di sapere quale fosse il suo cognome.
"Ehm...Christine, ti devo raccontare una cosa! Siediti qui vicino a me" mi prese per mano e mi fece sedere vicino a lui sul letto.Scagnozzi di Lisa
K: "Hai sentito compare?"
C: "si"
K: "Pare che abbiamo raccolto informazioni abbastanza succulente per la nostra padrona"
C: "te lo avevo detto che origliare dalla finestra semi aperta e stata una buona idea"
K: "si è ora andiamo a riferire tutto a Lisa"Oggi ho pubblicato anche il terzo capitolo di Girl's Dream. Se volete darci un occhiata😘😘
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Indifferent
FanfictionSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...