Lisa
"Hai fallito"
"Lo so comandante, mi dispiace. Ma ho già in mente qualcos'altro che questa volta non fallirà" spiegai al comandate il mio fallimento ma nella mia manica avevo ancora la carta forte da giocare.
Mi diressi di corsa verso l'infermeria dove stava Michael e poi bussai alla porta della sua camera.
*toc toc*Michael
Sentì bussare alla porta e dissi "avanti" aspettandomi di trovarmi davanti qualche medico o infermiere. Ma invece era solo il diavolo in persona.
"Che ci fai tu qui?" Le domandai diffidente.
"Sta calmo, sei sempre il mio ex sono solo venuta a controllare come stavi" rispose lei, ma non mi feci ingannare dalla sua faccia innocente lei è capace
di tutto.
"Lasciami in pace, non credi che hai già creato troppo scompiglio?"
"Ma Michael di cosa parli? Io sono buonissima" fa l'indifferente a tutto. Presi il pezzo di bomba che mi portó Christine e glielo mostrai.
"Ah sì, allora saprai dirmi come ci è arrivata quella mina la sul campo; visto che tu non c'entri nulla" dovevo farle uscire la verità di bocca.
"Questo non so dare una spiegazione. Saranno stati i nemici" rispose lei.
"È inutile Lisa che cerchi di nascondere la verità. Chiristine mi ha detto tutto sulla questione del pigiama era un piano tutto architettato da te per farci litigare e separare"
"Non vedo il motivo per cui avrei dovuto sforzare tanto la mia mente per voi due"
"Tu sei venuta a sapere in qualche modo della mia relazione con Christine e tu gelosa del fatto hai cercato di separarci inventando quella storia li, poi probabilmente non ti bastava e hai cercato un modo di eliminarmi piazzando questa mina sul campo."
"È perché avrei dovuto piazzarla io? Secondo i tuoi calcoli vi avevo già fatto litigare sperandovi."
"Questo non lo so ma di sicuro stai facendo il doppio gioco con qualcuno; con qualcuno che ovviamente sa tutto. Tu sei la figlia di satana sei solo capace di portare scompiglio e fare del male, non so che cosa hai in mente ma non la farai franca." Almeno avevo la certezza che lei in tutto questo centrava qualcosa e non mi ero sbagliato.
"Come vuoi tu, ma ora calmati bevendo un po di acqua". Disse dandomi il bicchiere in mano.Lisa
Michael era un tipo molto intelligente ci arrivava subito alle cose. Ma io ero più scaltra di lui. Durante la discussione preparavo un bicchiere d'acqua dove al suo interno era contenuto una piccola goccia di veleno.
Gli porsi il bicchiere con il sorrisino in faccia e non ci volle molto che lui svenne in uno stato di morte, facendo cadere a terra il bicchiere frantumandosi in mille pezzi. Scoppiai a ridere fiera del mio lavoro.
"Caro Michael sarai pur intelligente ma due o tre dosi di questo e tu sarai fuori dai giochi per sempre" dissi e poi uscì dalla stanza come se nulla fosse.Christine
Oggi era una giornata bollente,calda e con un sole che scappava le pietre. Oggi dovevamo arare,zappare,coltivare un intero campo di terra; ma era assolutamente impossibile perché la terra non era buona ma qua noi dovevamo fare i miracoli se no finivi male.
Come ogni giorno ora attendevo solo che arrivasse la sera per andare da Michael.
"Christine,Christine" vidi arrivare di corsa mia mamma chiamando il mio nome.
"Che c'è? Mamma calmati,che succede?" Stava per svenire dal troppo correre.
"Micha....Michael è stato avvelenato. Lo hanno portato d'urgenza in sala operatoria"
"Come avvelenato? Come lo sai?" Chiesi terrorizzata
"Ho sentito per caso dei soldati che stavano dicendo che il generale lo avevano trovato quasi morto sul suo letto, che magari abbia assunto qualcosa di letale e lo hanno portato subito in sala operatoria".
Alle sue parole corsi il più velocemente possibile verso il tendone dove si effettuavano le operazioni.
"Fatemi entrare" Urali dalla disperazione mentre i soldati mi trattenevano.
"Lei è pazza, non può entrare. Vai a lavorare insulsa o saremo costretti a mandati nella camera a gas" mi buttarono per terra ma non persi d'animo che mi rialzai subito e corsi subito via cercando Lisa.
Avevo intuito che la responsabile fosse lei è più la cercavo più ero convinta che la causa di tutto era lei. Finalmente dopo cercare e cercare la trovai e la portai in un vicolo cieco.
La misi al muro e dalla sua tasca li sfilai la pistola puntandogliela sotto il mento.
"Cosa hai fatto a Michael?" Chiesi a denti stretti.
"Cosa ti succede noi eravamo amiche?" Disse lei facendo la finita tonta.
"Amiche? Qua l'unica amica che ho è me stessa. So tutto e ora dimmi cosa hai dato a Mike" avevo la rabbia negli occhi.
"Io...io non so di cosa parli" faceva fatica a parlare perché le puntavo dritto dritto il beccuccio della pistola.
"Non costringermi a premere il grilletto. Che cosa hai dato a Michael?" Dissi scandendo bene le ultime parole.
"Questo." Tiró furi dalla tasca posteriore una boccetta di vetro con dentro un liquido nero.
Lo sfilai di mano e lo gettai per terra facendolo così rompere e cospargere tutto il liquido sulla terra.
"Adesso voglio vedere chi avvelenerai ancora. Ora dimmi come salvare Michael c'è un antidoto?"
"No...no quel veleno e mortale solo se è assunto dopo due o tre somministrazioni, Michael è solo svenuto" cominciava a balbettare e sudare.
Non dissi più una parola, le lanciai uno sguardo e gettai la pistola al suolo andandomene via.
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Indifferent
FanfictionSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...