Lisa
Ok, forse un pelo di sconfitta già lo avvertivo ma non era ancora detta l'ultima parola.
Scappai correndo confusa e con il coltello in mano, che gettai a terra non appena mi resi conto di averlo ancora in mano. Il sangue sulle mie mani si stava seccando; è vero tutto il campo era contro di me e non avevo la certezza di uscirne viva ma un minimo di cosa, ancora potevo fare.
Scappai a nascondermi da tutti nell'alloggio di Michael e rimasi li un bel po', finché non mi si accese una lampadina.
Ero qui dentro e potevo agire indisturbata senza che qualcuno mi vedesse.
"Michael non può essere un uomo così pulito, deve avere degli scheletrì nell'armadio. DEVE!" Pensai tra me me e cominciai a frugare nei sui cassetti, armadi.
La mia idea era quella di trovare un segreto di Michael, qualcosa di grosso e di consegnarlo al più presto possibile ad una persona giusta cosicché, se io non potessi farcela riuscirai a rovinare la vita a quei due anche da morta.
Frugai e rifrugai più volte, anche negli stessi posti, guardando anche sotto il suo materasso ma niente. Mike sembrava un santo.
Come era mai possibile? Eppure, c'era ancora un posto da controllare in cui non avevo visto. I libri. So che lui aveva l'abitudine di leggere molto e di mettere come segna libro cose che trovava in giro, pezzetti di carta, foto...
Presi uno ad uno i suoi libri e cominciai a sfogliarli attentamente, finché in un libro dalla copertina verde non saltarono fuori un pezzo di una foto e una lettera ancora sigillata.
"E questi? Cosa sono?" Sussurrai con vocina e mi chinai a raccogliere; quelle che a primo impatto sembravano delle prove.
Li esaminai per bene davanti e di dietro. Non sapevo cosa contenesse la lettera e nemmeno la foto si capiva bene; raffigurava un uomo...forse.
Gli spari e le urla dei deportai si facevano sempre più forti e io temevo per la mia vita.
"Non so se possono essere utili ma prendiamoli" mi infilai di fretta quelle "prove" e scappai ricominciando a correre.Christine
Da ore stava andando avanti questa fuga e sta gran confusione, tanti erano stati presi e molti uccisi a fuoco. Gli uomini di Lisa non erano molti ma erano potenti e in due ore riuscirono ad eliminare o quasi i nostri.
"Prendi!" Disse Michael colpendomi di sorpresa e mi mise in mano una pistola.
"Usala solo se sei in pericolo e per difenderti, se no di qua non ne usciamo"
Io ancora sconvolta per prima annui solamente ed entrambi ora eravamo armati. Uscire di qui non era una passeggiata. Prima rischiavamo di morire? Ora siamo i principali obbiettivi.
Dopo ancora qualche minuto di corsa, trovammo una piccola uscita indifesa ma a confronto con essa eravamo in tre Lisa,Michael e io.
"Ma bene bene, volete scappare anche voi da qui..." Disse con aria spavalda, quando poi era almeno frustata quanto noi.
"Lisa lo sai benissimo, e poi non apparire tutta in tiro sei esausta come noi" disse Michael portandomi dietro alla sua schiena per proteggermi.
"Voi siete tutti matti." Ridacchiò e poi tirò fuori una pistola e la punto diritta su Michael.
"Ora lascia la tua arma e metti le mani in alto" disse tremando lei.
Michael ubbidì.
"Bene, ora vieni qui vicino a me" Mike si avvicinò lei cauto è abbastanza vicino lei lo blocco mettendogli un braccio intorno al collo e con l'altro puntava la pistola sul mio petto.
"Ora scegli, se scapperai il tuo uomo morirà, ma se decidi di restare forse risparmierò"
"Christine, non darle retta. Anche se mi lasciasse ci ucciderebbe entrambi..." non sapevo che fare, non sapevo a chi credere. Presa dal panico più totale.
Scappare non scappare. Aiuto!
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Indifferent
FanficSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...