"Grazie veramente" gli dissi ancora a Lisa. Mi aveva aperto gli occhi.
"Sta tranquilla, io sono una di quelle poche persone sincere in questo campo. Ti aiuterò perché io sono tua amica" Rispose Lisa, lei era veramente sincera, finalmente avevo trovato una spalla su cui piangere.
"Non dire a Michael che io sono stata qui e nemmeno che io ti ho raccontato tutto" continuo a parlare è pregarmi di non dire nulla.
Io annui assegnandomi le lacrime.
"Dico veramente se Mike scoprisse che ti ho raccontato tutto per me sarebbe la fine. Lui è un mio superiore e non ci penserebbe due volte a sbattermi nel forno crematorio sapendo del mio tradimento.
Ho bisogno di vivere ho tre fratellini più piccoli da mantenere; io e loro siamo rimasti orfani di padre e di madre" che storia triste aveva alle spalle Lisa.
"Sta tranquilla non dirò nulla" gli garantì il mio silenzio e poi se ne andò via lasciandomi li il mio vecchio pigiama. Era ricoperto di fango.
Ancora non potevo crederci che la persona che amavo alla follia era solo un bugiardo, mascalzone che vuole eliminarmi. Tutte le belle cose che abbiamo passato insieme, tutti i baci, tutto...tutto fasullo. Sa veramente recitare bene.
Aspettai che tornasse Michael per poi darle quello che si merita.
"Ciao amore" rientro verso sera è tutto calmo, bello e tranquillo lui mi salutò.
"Non toccarmi, anzi non sfiorarmi nemmeno più con un dito" gli dissi mollandoli uno schiaffo.
"Che ti succede?" Mi domando impaurito.
"Che mi succede? Che mi succede!? Hai pure il coraggio di chiedermelo. Ma come hai potuto recitare così bene?" Gli urlai contro.
"Recitare? Ma cosa stai dicendo?!" Faceva ancora finta di non capire, vediamo se riesco a rinfrescargli la memoria.
"Questo come me lo spieghi?" Gli domandai mostrandogli il vecchio vestiti che mi avevano fatto scambiare.
"Come fai ad averlo? Io...io lo avevo sotterrato"
"Tutte menzogne!" Gli risposi tirandolelo adesso.
"Chi te la dato?" Mi chiese cercando di calmarmi.
"Nessuno, lo trovato sulla soglia della porta" mi inventai una scusa credibile.
"Sei uscita?"
"Non è questo il punto! Tu mi avevi detto che lo facevi sparire ma invece lo hai solo appoggiato sulla porta. Cosa vuoi farmi uccidere?" Si lo ammetto forse dirle che lo avevo trovato non era stata una grande idea ma avevo promesso alla mia amica Lisa che non avrei parlato.
"Christine non credo a nessuna delle tue parole. Chi te lo ha dato?" Mi chiese arrabbiato.
"Ah bene! adesso sono io quella che mente" gli risposi, in realtà si avevo mentito pure io ma lo avevo fatto per una persona che mi ha aiutato.
"Christine non ho detto che hai detto bugie, ho capito bene che qualcuno ha chiesto il tuo silenzio! Chi è stato?"
"Non le lo dirò mai, ciò che importa è di che ora ho davanti una persona falsa. Che mi ha mentito per tutto questo tempo" mi faceva male dire quelle cose ma erano cose tutte vere.
"Allora non so chi stato e nemmeno che cosa ti abbia detto su di me. Si solo che ti ha fatto il lavaggio del cervello. Io non ho fatto nulla; sono sempre stato sincero con te. Mi hanno incastrato" Non volevo crederle.
"Non ti credo" dissi abbassa voce un po' dispiaciuta.
"Quindi preferisci credere agli altri piuttosto che a me. Quindi ci stiamo lasciando?" La sua voce era talmente buona e dispiaciuta che mi si chiude il cuore.
"Non credo che sia nemmeno iniziata da parte tua" ma rimasi impassibile in questo momento avevo solo in testa ciò che che mi disse Lisa.
Non potevo andarmene ero troppo scossa,fuori faceva freddo, ero debole e non sapevo nemmeno dove era mia madre, in quale parte della zona sud si trovava.
Nella stanza c'era solo il letto matrimoniale quindi non avevamo scelta dovevamo passare la notte nello stesso letto.
Nessuno disse una parola e nemmeno io ebbi il coraggio di guardarlo in faccia, la sua faccia era troppo dispiaciuta, aveva voglia di piangere ma non lo faceva.
Anche io ero dispiaciuta però le cose sono andate come ha detto la mia amica. Non potevo far finta di niente e chiedergli scusa.
Ci mettemmo tutti e due nel letto dandoci le spalle, pazzesco solo le coppie sposate vanno a dormire in questo modo. Questo "gioco" stava diventando pericoloso.
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Indifferent
FanfictionSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...