Ormai non sapevo nemmeno quale era la realtà o finzione, se stavo vivendo la mia vita o solo facendo un incubo. Non distinguevo più la verità dalla menzogna.
Il mondo appariva hai miei occhi morto,senza colori; ormai era tutto perso per me è non avevo più voglia di andare avanti. Tutto perso tutto finito.
Sapevo che giocavo con col fuoco, ma questa cosa si era spunta troppo oltre, era evidente che il destino ci stava dicendo che l'amore tra una deportata è un soldato era impossibile.
Mi alzai da terra ancora con le tracce di lacrime che avevo sulle guance, e ritornai nella mia casetta. Ormai basta, non avevo più voglia di affrontarlo e sentirmi dire che lui non c'entra nulla, e che sono solo storie di quella brutta vipera. Ora più che meno avevo una voglia matta di morire.
Andai verso la casetta con passo lento e zoppicante assicurandomi con le mani ancora gli occhi umidi e rossi.
"Christine!" Senti afferrami il braccio di colpo. Mi voltai e c'era Michael.
"Sei passata davanti a me senza salutarmi o farmi un sorriso" continuo e io non diedi risposta lo guardavo solo con indifferenza.
"Come sta il nostro bambino?" Domano e qui scoppiai.
"Che ti importa di me tanto stai per diventare padre di un altro bambino, non dico giusto?"
"Christine ma..." Esito e poi si guardò intorno "vieni non possiamo parlare qua" mi trascino via e ci nascondemmo dietro al muro dell'edifico dove c'era la camera a gas.
"Chri che ti prende?" Domando sconvolto.
"Non abbreviare il nome! Sai bene cosa mi prende perché non mi ha detto che hai messo incinta Lisa!?" Gridai fuoribonda.
"Io? Messo incinta lei? Ma non farei mai una cosa del genere, l'unico bambino che sto aspettando e da te" disse con la sua voce cercando di abbracciarmi.
"Non toccarmi! Lei aveva ragione su tutto tu te la fai con tutte, credevo che fossi diverso da tutti gli altri che ci sono qui. Ma in realtà sei un imbecille come tutti gli altri"
"Io non ti ho mai mentito e ti ho sempre amato. Non posso immaginare cosa ti possa aver detto Lisa, ma di sicuro tutte menzogne come sempre. Ha qualcosa in mente" replicò
"Basta! Non posso continuare ad essere così un giorno piangere e un altro ridere, pensi che stare qui per me sia una passeggiata?" Domandai riducendo gli occhi a due fessure.
"Per nessuno qua la vita è semplice, ma io non ti ho mai tradito lo giuro."
"Michael, basta giurare il falso. È finita è impossibile tra noi due. Lasciami in pace, non cerchiamoci più, non guardiamoci più e nemmeno parlarci. Tu fai la tua parte di soldato io quella della deportata"
"Quindi ci stiamo anche sciogliendo dal nostro patto?"
"Si. Non posso più vivere così" mi girai di spalle, per non farle vedere che stavo per mettermi a piangere per il dolore.
"È il bambino?"
"Non ti preoccupare, è molto probabile che manco nascerà che a pochi giorni di qui finirò nel forno crematoio. E le mie ossa saranno usate per fare il sapone." Mi scese una lacrima.
"Lo sai vero che tu non ti lascerò mai? Soprattutto se so che non ho fatto nulla." Disse lui.
"Addio" riuscì a malapena dire prima di scoppiare a piangere e poi scappai via.
"Brava vai via! Sappi che io troverò delle prove che dimostrano che io non c'entro e te le porterò!" Mi urlò lui dietro mentre mi allontanavo in preda alla disperazione.Michael
La mia povera Christine così tanto ingenua e tanto bella, è caduta di nuovo in un tranello. Io ho fatto un patto con il cuore e anche se per lei è sciolto per me è ancora intero.
E proteggerò lei a costo di perdere la vita, fino alla fine.
Le ho promesso tante di quelle cose che ho intenzione di mantenere tra cui portala via di qui al più presto, prima che il bambino nasca o lei abbia complicazioni.
Lo promesso e lo farò.Lisa
"Comandante, sono felice di annunciarle che la ragazza di Michael è ufficialmente distrutta e la coppietta e felicemente separata" dissi con un sorriso di orgoglio.
"È stata una grande, ma come ha fatto?" Domando
"Diciamo che ho usato alcuni trucchetti" dissi sensualmente sedendomi sulla sua scrivania e mettendo in mostra le gambe.
"È come si dice, morto un papa se ne fa un altro. Sta sera ho camera libera mi vuole fare compagnia?" Disse lui avvicinandosi a me e sfiorando con le dita le mie gambe.
Dietro di me avevo in mano un coltello, lo guardai dritto negli occhi...
"Spiacente ma..." Conficcai il coltello nella sua pancia con una mossa agile "non mi piacciono i vecchietti" e lui cadde a terra morto.
Dopo presi un fazzoletto e pulì il coltello dalle mie imponente senza che qualcuno sospettasse di qualcosa.
Poi presi la bandana di Christine che le avevo sottratto e la feci cadere proprio vicino al corpo.
"Ops! Christine ti sei spinta pure ad uccidere il comandante?!
No cara ci sono prove la tua bandana vicino al corpo è un testimone oculare, vale a dire me" dissi ridendo malignamente.
Christine sei in un brutto guaio.
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Indifferent
FanfictionSiamo nel 1939 appena inizio seconda guerra mondiale. Un giorno nella casa di Christine ragazza di 23 anni, fecero irruzione i tedeschi e deportarono tutta la sua famiglia nel capo di concentramento di Auschwitz. Lei riuscì a scappare in un primo m...