VIOLA
Mi specchio nel portone d'ingresso del ristorante. Ho un broncio da guinness, non mi va che Ale e Bea si preoccupino per me e decido di indossare un tiepido sorriso. Le vedo al solito posto e mi avvicino passando tra i tavoli stracolmi di leccornie. Lo stomaco mi brontola, mi accorgo solo ora che non tocca nulla dall'ora di pranzo.
"Ecco Miss Felicità"
"Che simpaticona!"
"Si vede lontano un miglio che il tuo sorriso è fasullo Viola, ma le tue amiche faranno finta di niente non ti preoccupare. Almeno fino al primo"
Ale termina la frase e fa un occhietto a Bea. Mamma mia è tremenda, non le si può nascondere nulla. Mi dovrò impegnare un po' di più, altrimenti finirò per dover svuotare il sacco.
"Vieni qui, che ti stritolo" - Bea è la dolcezza in persona, mi piace farmi coccolare da lei.
"Che facciamo ordiniamo?" Allenate da anni di amicizia, e spinte da una fame comune lo diciamo tutte e tre insieme. Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere.
Iniziano ad arrivare i primi piatti, e così le nostre chiacchiere. Ogni tanto sento il bisogno di guardare il telefono, ma cerco di scacciare via il pensiero. Non ci devo pensare, me lo sono promesso. Bea ci racconta della sua convivenza, che va a gonfie vele. Dopo un'inziale, normalissimo, attrito il rapporto con Luca sta diventando più solido giorno dopo giorno. E' felice, glielo si legge sul viso. Anche il più semplice gesto quotidiano per lei è fonte di amore. Un po' la invidio, la mia convivenza è stata una discesa verso gli inferi. Da cui sono risalita a stento, le mie amiche lo sanno.
Io non ho niente da dire, come da qualche mese, in realtà ce l'avrei ma non posso.
"Viola quando ti decidi ad uscire da sola con Manuel?"
"Cara Cupido, risparmiarti le frecce per stasera. Ti ho già detto mille volte che non è il momento!"
"Sono mesi che dici che non è il momento, cosa vuoi diventare una monaca di clausura. Non va più di moda sai?"
La delicatezza di Ale è veramente notevole. Lo so che mi dice queste cose solo per spronarmi, però a volte mi urta il sistema nervoso. Mi giro verso Bea, quasi supplicandola di venirmi in aiuto.
"Non è tempo, è inutile che s'imponga cose che non se la sente di fare. Peggiorerebbe solo la situazione. Parliamo di altro invece. Ci hai fatto aspettare 2 giorni, ora puoi dirci chi è il farmacista?"
Grande Bea che devia il discorso. Decido di rincarare la dose.
"Già chi è? Io spero vivamente sia un nomignolo fantasioso. Perché non voglio pensare sia il Dottor Perri!"
"Beh ci sarebbe qualcosa di male?"
"No ,se non si fosse appena lasciato con la sua compagna, nonché madre della loro bambina!"
"No, se non gli girassi intorno come uno squalo da tempo!" - aggiungo.
"No, se la settimana scorsa non ti fossi inventata una dermatite inesistente per una sua consulenza fuori orario" - Colpo di grazia di Bea.
"Ragazze, siete imbarazzanti. Che male c'è? Non sono come voi che state lì ad aspettare che le cose capitino. Io le faccio accadere. E comunque si è lasciato da mesi con la compagna"
"E sentiamo tu come hai a far accadere le cose?"
Io e Bea ci guardiamo complici, sappiamo che Ale sarebbe capace di tutto ma siamo proprio curiose di sapere cosa si è inventata questa volta.
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Fiori di Ciliegio || Fedez FF
FanfictionLui è il sogno di molte, geniale, sulla cresta dell'onda. Lei infinitamente normale. Lui calca palchi e scrive canzoni. Lei passa le giornate tra scontrini e clienti molesti. Lui un rapper da disco di platino. Lei una commessa part-time. Lui sta...