VIOLA
Ripasso mentalmente il piano. Lascio Fede nel garage, salgo su, prendo le chiavi, scendo. Andiamo agli studi di Cinecittà. Lì entriamo dall'ingresso scarico merci. Lasciamo lo scooter al custode che già sa. Proseguiamo a piedi fino al secondo stabile sulla destra. Li troveremo lo Staff. Ok ci sono, a parole non sembra una cosa difficile. A parole.
Lo specchio mi rimanda di nuovo quell'immagine di me stessa che mi piace. Sono sempre io, quella di tutti i giorni, ma c'è di nuovo quel sorriso. Non forzato, non di circostanza. Che cosa mi sta succedendo? Non lo so, ma qualunque cosa sia voglio vivermela. Quindi mando a quel paese la mia parte negativa e la lascio alle mie spalle, dietro alla porta che ho appena chiuso.
E' lì in piedi vicino alla saracinesca del mio box. E non sembra vero. Con quelle scarpe fluorescenti di colore diverso che cozzano totalmente con il colore delle felpa e del NewEra. Forse non scherza quando dice di essere daltonico.
A guardarlo bene è leggermente diverso da come appare in tv, poco più alto e più esile. La sua fisicità minuta trasmette dolcezza, nonostante sia fondamentalmente uno stronzo. I suoi capelli sono più chiari. Chiudo per un secondo gli occhi e rivedo nella mia testa la sua nuca e quell'attaccatura quasi bionda.
Su un particolare peró la Tv, i Social, le foto mentono più di tutto, i suoi occhi. E me ne dà la prova ora che si abbassa gli occhiali da sole e mi guarda sorridendo. Non sono verdi, ne' marroni. Non saprei descriverne in realtà il colore preciso, ne' la forma. Potrei parlare solo di quella luce intensa che emanano. Così tanto che sto pregando che si rimetta subito gli occhiali.
E' iniziato un caldo terribile all'improvviso. Se fossi una nonna potrei tranquillamente dire che non ci sono più le mezze stagioni. Non so se mi mette più ansia il fatto che dovrò buttarmi nel traffico di Roma fino a Cinecittà o che dietro di me ci sia seduto lui.
Fede è completamente vestito da capo a piedi. Colpa di quei tatuaggi che per quanto siano meravigliosi,lo rendono riconoscibile a chilometri di distanza. Lo guardo con la coda dell'occhio mentre si sistema sul sedile e noto che si tiene la felpa lunga sulle mani con le dita per coprire quei disegni sulla pelle che tanto ama. Ha tante paranoie che influenzano i suoi comportamenti. So che per quanto possa fidarsi di me è preoccupato di immergersi senza le sue solite "protezioni" tra la gente.
"Non ti preoccupare, andrà tutto bene"
"Dici?"
"Certo, Luca ha pensato a tutto. Seguiremo alla lettera il suo piano!"
Sto sistemando lo specchietto quando, ci vedo dentro una figura maschile inconfondibile che si avvicina a noi, sempre di più. Non può essere.
Manuel.
C'era una possibilità su mille che ci incontrassimo qui alla salita del garage, a quest'ora. Panico totale, come ne esco?! Non posso di certo nasconde Federico ora. E' immobile di lato al mio scooter. Secondi interminabili di attesa. Decido di togliere l'imbarazzo salutandolo per prima.
"Ciao!"
Devo avere un'espressione da idiota. E lui invece ha la faccia di uno che non è tanto contento di vedermi, continua a stare in silenzio. I suoi occhi scuri sono impenetrabili, e si muovono con estrema lentezza da me a Fede. Da Fede a me. Come a studiare ogni dettaglio della scena. Le persone che restano così immobili troppo a lungo mi creano un immenso disagio.
"Allora sei viva?"
Ah finalmente! Nonostante tutto, ancora non gli ho risposto alle chiamate, ai messaggi. Me la sono cercata anche io questa figura barbina. Mi mordo il labbro come per autopunirmi.
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Fiori di Ciliegio || Fedez FF
FanfictionLui è il sogno di molte, geniale, sulla cresta dell'onda. Lei infinitamente normale. Lui calca palchi e scrive canzoni. Lei passa le giornate tra scontrini e clienti molesti. Lui un rapper da disco di platino. Lei una commessa part-time. Lui sta...